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Daymare: 1998, il provato

Abbiamo avuto di provare una versione semi-definitiva del survival horror italiano Daymare: 1998, che ci ha fatto davvero un'ottima impressione

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   04/07/2019
Daymare: 1998
Daymare: 1998
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Invader Studios non ha mai nascosto i debiti di Daymare: 1998 con i survival horror di Capcom usciti tra la fine degli anni '90 e i primi anni del nuovo millennio. Del resto il progetto è nato come remake amatoriale di Resident Evil 2, riletto in chiave Resident Evil 4, e nel 2015 ha fruttato al gruppo i complimenti del publisher giapponese, che però stava lavorando al suo remake di Resident Evil 2, pubblicato all'inizio di quest'anno, e li ha costretti a virare verso un gioco totalmente autonomo e originale, che finalmente abbiamo avuto modo di provare. Da notare che il 1998 è l'anno di uscita del Resident Evil 2 originale...

Daymare 1998 10

Gameplay

La versione finale di Daymare: 1998 ci farà vivere la storia dal punto di vista di tre diversi personaggi. Noi abbiamo avuto modo di usarne uno: un agente speciale dai metodi non proprio ortodossi chiamato a intervenire in situazioni ad alto rischio. Il nostro scopo principale è di contenere la strana epidemia che ha colpito il centro scientifico Aegis, dove impiegati e forze di sicurezza sono stati trasformati in zombi assetati di sangue da un gas dalla natura non ben specificata. Per il bene di tutti, e soprattutto di chi ci paga lo stipendio, dobbiamo riuscire a a ritrovare alcuni campioni biologici ed eliminare i superstiti esposti al gas.

Preso il controllo del nostro agente dopo il classico filmato introduttivo che ci introduce alla situazione, ci vengono spiegate alcune meccaniche di base, per inciso come interagire, come correre, come mirare, come ricaricare l'arma e così via. Più avanti apprenderemo anche come combinare oggetti in puro stile Resident Evil (ma senza erbette) e come hackerare le serrature elettroniche tramite un minigioco che richiede di fermare due barre semoventi al momento giusto. Il nostro agente d'élite è armato fino ai denti e non ha alcuno scrupolo nell'eseguire gli ordini che gli sono stati impartiti. Proprio nelle fasi iniziali si ritroverà infatti in una situazione che cita direttamente Resident Evil 2, ma dalla conclusione decisamente differente e più brutale, nonché eticamente discutibile. Gli zombi, o infetti o come volete chiamarli, non appaiono sin da subito. Prima di incontrarli bisogna attraversare un bel pezzo di base e risolvere alcuni rompicapo, come quello legato al ripristino dell'elettricità.

Daymare 1998 04

In generale i puzzlesembrano essere perfettamente in linea con quelli visti nella serie di Capcom: aspettatevi quindi di dover premere molte leve e pulsanti e di trovare suggerimenti leggendo documenti o osservando alcuni oggetti. In generale abbiamo gradito il fatto che non si risolvano da soli, come ormai accade in moltissimi giochi moderni, ma che richiedano un certo impiego della materia grigia. Niente di troppo complicato, almeno fino al punto in cui siamo arrivati, ma nemmeno roba da "premi A e dimentica pure di avere un cervello, tanto ti forniremo lo stesso una bella scarica di dopamina".

L'interfaccia di Daymare: 1998 è completamente diegetica, ossia interna al gameplay: è infatti compresa nel palmare indossato dal protagonista che. quando richiamato, permette di vedere il suo stato di salute, la mappa dell'area in cui ci si trova, l'inventario e quant'altro. Volendo è possibile assegnare alcuni oggetti al menù delle azioni veloci, per rendere ad esempio immediata l'estrazione delle armi o l'utilizzo della torcia elettrica.

Daymare 1998 06

Come dicevamo, Daymare: 1998 guarda soprattutto a Resident Evil 4 come modello da seguire. Quindi l'azione vede il protagonista inquadrato di spalle e a mezzo busto, di ¾ sullo schermo. Il campo visivo è ristretto, in modo da aumentare il senso di oppressione dell'azione, soprattutto quando si percepisce la presenza di pericoli ancora fuori campo. Come il genere impone, i primi combattimenti sono abbastanza semplici, ma presto ci si ritrova a corto di munizioni e si capisce che spesso è preferibile scappare invece di combattere. In questi casi l'aumento di tensione è esponenziale, soprattutto giocando ai livelli di difficoltà più elevati. Gli zombi hanno un comportamento standard, ossia avanzano lentamente e goffamente verso di noi, ma sono abbastanza resistenti da abbattere. In generale i loro modelli sono ben realizzati, anche se non fanno gridare al miracolo. Purtroppo la parte tecnica tradisce moltissimo il livello produttivo del gioco. In generale gli ambienti di Daymare: 1998 sono realizzati bene, con dettagli che li caratterizzano a dovere ed animazioni che li rendono vivi, mentre i modelli 3D sono adeguati a una produzione indipendente con non certo milioni di euro d'investimento alle spalle. Nondimeno in alcuni casi la riproposizione di alcuni modelli produce un effetto straniante. Sono dei brevi momenti, che durante la nostra prova non hanno minato l'atmosfera intesa nel suo complesso, ma ci si fa caso.

Daymare 1998 01

Altro elemento da verificare è l'eccessiva prevedibilità di certe situazioni, dovuta probabilmente alla volontà di aderire totalmente a quelli che sono gli stilemi del genere. Per il resto quello che abbiamo visto di Daymare: 1998 ci ha convinti completamente e ci siamo ritrovati alla fine della prova a desiderare di portare avanti l'avventura per concluderla. In fondo era da tanto che non giocavamo a un nuovo survival horror (i remake non contano) e a suo modo il titolo di Invader Studios sembra essere un'esperienza davvero rinfrescante.

Da quanto abbiamo provato, Daymare: 1998 sembra essere un buon prodotto, nonché una della cose migliori uscite dal mondo dello sviluppo italiano fino a oggi. Speriamo che la versione definitiva confermi le impressioni avute con la versione preview e che i due personaggi che non abbiamo avuto modo di provare arricchiscano il gameplay e rendano ancora più interessante la storia.

CERTEZZE

  • La parte survival è curata
  • Il mondo di gioco è ben delineato
  • Puzzle che non si risolvono da soli
  • Tecnicamente buono per il suo livello produttivo

DUBBI

  • Alcune situazioni prevedibili
  • Zombi non sempre orrendi al punto giusto
  • Trama da verificare