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Death Stranding, il provato della versione PC

La più discussa opera di Hideo Kojima, Death Stranding, arriva su PC al termine dell'esclusiva temporale. Lo stiamo giocando e possiamo iniziare a darvi le nostre impressioni

PROVATO di Emanuele Gregori   —   01/07/2020
Death Stranding
Death Stranding
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Fin dalle settimane precedenti all'uscita su PS4 tantissimi videogiocatori hanno scelto di rinunciare a scoprire l'ultima fatica di Hideo Kojima sull'ammiraglia Sony, in attesa della versione riveduta e corretta per PC. Noi ne abbiamo parlato in ogni salsa e l'abbiamo recensito a suo tempo con un articolo che premiava il coraggio e la maturazione di un autore arrivato ad un apice creativo. L'immaginario di Death Stranding è tra le cose più potenti che l'intrattenimento a tutto tondo ci abbia regalato negli ultimi anni, e per questo continueremo comunque a difenderlo, anche al netto di alcune lacune che non abbiamo mai nascosto. Tra pochi giorni sarà di nuovo tempo di dare un giudizio definitivo sulla versione PC di un'opera che, al di là delle velocissime mutazioni del mercato, siamo certi possa essere meglio recepita proprio dai giocatori PC.

Ti aspetterò sulla Spiaggia

Avremo modo in sede di recensione di fare una panoramica generale su quel che davvero vuole intendere il viaggio di Death Stranding e su quanto ironicamente si sia rivelato profetico nei passati mesi seppur con un tasso di tragicità, fortunatamente, molto più alto della controparte reale. Quel che vogliamo fare in questa sede è dare un'infarinatura generale a chi non abbia la minima idea della base del plot del gioco di Kojima Productions.

Siamo in un mondo dove la morte è ormai tangibile. Una post-apocalisse che è anche postmoderna, così come piace a Kojima, negazionista di fronte a qualsiasi possibile illuminismo. Mette da parte la ragione e il certo per lanciarsi definitivamente in una versione futura di un mondo allo sbando, dove l'olocausto nucleare non è stato necessario perché, paradossalmente, la morte stessa è venuta a bussare con anticipo alle nostre porte. Ciò che abbiamo fatto nel recente passato è indelebile. Guerre mondiali, carestie indotte, dipendenza da tecnologie e elementi futili, tutti dettagli che ci hanno portati a scordare ciò che è fondamentale: la condivisione e la possibilità di essere forti e migliori, ma solo uniti.

Deathstranding Screenshot 01

Sam, il protagonista interpretato da Norman Reedus, è un corriere solitario, non solo schivo e meditabondo di natura, ma proprio materialmente impossibilitato al contatto fisico. Nel suo lavoro è il migliore e gira il continente americano con la speranza di portare quanti più pacchi possibili. Ha un passato travagliato del quale preferisce non parlare e quel che è certo è che, in questo mondo ormai conteso tra vivi e morti, Sam è un riemerso: un essere umano in grado di tornare indietro dalla morte.

Dopo una serie di incontri particolari che avvengono nelle prime battute dell'avventura, una parte del passato di Sam torna con prepotenza a fargli visita, prima generando disprezzo, poi spingendolo ad unirsi ad una causa che non avrebbe mai pensato di condividere. È con questa decisione che si apre un viaggio lungo, riflessivo, fatto di lunghe pause, di isolamento, di distese naturali tanto belle quanto desolate e, sopra tutto il resto, la metafora stessa della nostra specie che tenta un ultimo, disperato gesto, per dimostrare anche alle forze più potenti che meritiamo ancora un'opportunità.

Death Stranding è un viaggio pazzesco, capace di entrarvi dentro e farvi male, di lasciarvi le sue orme impresse come fanno le Creature Arenate e poi respirare aria di grande speranza e di vita rigogliosa. Un'altalena che difficilmente scorderete, a meno di non avere un cuore di pietra.

Deathstranding Screenshot 03

Corrieri si nasce

Lo abbiamo detto già mesi fa, inutile girarci intorno, Death Stranding è un simulatore di corriere. Non è necessariamente un'accezione negativa, perché d'altronde i simulatori sono da sempre uno dei generi più apprezzati dal pubblico ricercato e giudizioso. Certamente però è un modo poco chiaro di collocare un titolo che, oltre la scorza del suo gameplay fatto di centinaia di consegne, nasconde anche un simbolismo, un messaggio e un cura artistica che ha pochi eguali nella storia.

Ogni più piccolo dettaglio di Death Stranding è pensato al millimetro, non per donare ai giocatori un'avventura estremamente varia e istituzionalmente completa, ma per accompagnarlo nel viaggio di Sam, dall'incarico più facile a quello più impegnativo della storia dell'umanità. Diffidate da chi vi dirà che il gameplay di Death Stranding è tutto uguale, non ascoltate chi vi racconterà di un'avventura prolissa e senza mordente. Date all'opera di Kojima la possibilità di avanzare con i propri tempi. Date a Sam l'opportunità di migliorare la propria attrezzatura e i propri mezzi, ed è a quel punto che riuscirete a comprendere la perfetta progressione di un titolo in grado di durare trenta ore, come trecento, con una fluidità e un ritmo che ha pochi precedenti.

Deathstranding Screenshot 05

D'altronde sarebbe ingiusto intellettualmente non ammettere che Death Stranding richieda una grande prova di fede da parte del giocatori, elemento assimilabile a tante opere d'arte, ma che in questo specifico caso richiede la vostra interazione, rischiando di lasciare interdetti i meno smaliziati. Giocare significa raccogliere decine, centinaia e migliaia di pacchi dai vari NPC del gioco o dal terreno e portarli a destinazione, attraversando un continente devastato e probabilmente impossibile da riportare al suo antico splendore. L'alternarsi del terreno, i diversi biomi, la difficoltà nella gestione delle risorse, l'elettricità (unica fonte energetica ereditata dal nostro passato nel mondo di Death Stranding) e persino la ricostruzione delle strade, passa tramite la vostra consegna di materiali adeguati. Tutte le decine di ore necessarie a completare l'avventura vengono scadenzate da lunghissime passeggiate o particolari viaggi con i pochi mezzi a disposizione, il tutto sfruttando la rete chirale, l'unico rivoluzionario mezzo messo a disposizione dell'umanità con l'arrivo dei morti nel nostro mondo.

Ovviamente in sede di recensione ci sarà da mettere a nudo anche le tante lacune presenti: da un combat system non certo eccezionale, scontri con i boss tutt'altro che emozionanti, fino ad arrivare ad una poca varietà nelle situazioni legate alle CA.

Deathstranding Screenshot 02

Il porting e le nuove aggiunte

Le specifiche tecniche pubblicate qualche giorno fa per la versione PC di Death Stranding, sono state spesso dibattute in rete circa la loro veridicità. D'altronde il gioco di Kojima Productions era visivamente straordinario già su console e questa conversione rappresenta anche un banco di prova per il Decima Engine di Guerrilla. La verità si è rivelata essere più semplice del previsto, mettendoci di fronte ad un titolo splendido ma sostanzialmente identico alla sua controparte su PS4.

Ci sono, quelle sì, una serie di opzioni grafiche da poter attivare e disattivare, come il nuovo DLSS 2.0, o la classica gestione della risoluzione, della qualità delle texture e delle ombre e tutti quegli elementi che ci si aspetterebbe dalla scalabilità PC. Nonostante questo, avendo provato il gioco con una configurazione ben oltre le specifiche consigliate, possiamo tranquillamente dire che stiamo parlando di un porting pulito e senza fronzoli. Niente di rivoluzionario, se non fosse per quei benedetti 60 fotogrammi al secondo che, non smetteremo mai di ripeterlo, fanno tutta la differenza del mondo.

Deathstranding Screenshot 06

Ci riserviamo di testare anche le possibilità introdotte dalle schede RTX nei prossimi giorni e darvi le nostre impressioni nella recensione ma, per ora, potete dormire sonni tranquilli sia che abbiate un reattore nucleare, sia che il vostro PC non spicchi sul mercato per le sue specifiche tecniche.

Per quanto riguarda invece le aggiunte in termini di contenuti, è stata svelata tempo fa la collaborazione tra Kojima Productions e Valve, che si è tramutata nell'introduzione di una serie di missioni extra (tutte molto simili tra loro, d'altronde sempre di spedizioni si tratta) che daranno accesso ad una serie di nuovi accessori e gadget, alcuni davvero interessanti. Nulla di trascendentale, ma certamente un piccolo sforzo che ripaga in minima parte dell'attesa di questi mesi.

Tra pochi giorni vi daremo il nostro verdetto. Per ora possiamo certamente tranquillizzare tutti i giocatori PC rispetto ad un porting ben riuscito, ma senza spingere ulteriormente l'acceleratore su un valore tecnico comunque già straordinario lo scorso novembre.

CERTEZZE

  • Death Stranding è ancora l'avventura pazzesca che era lo scorso novembre
  • Il porting è immutato nella qualità, ma sontuoso nella fluidità
  • L'uso di mouse e tastiera è davvero intuitivo
  • Ironicamente profetico

DUBBI

  • Il combat system resta al limite dell'indecenza
  • Sicuramente non per tutti i palati