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Defector, quando la VR fa riscoprire un intero genere

Con giochi come Defector e Blood & Truth, la VR fa tornare in auge il genere dei light gun game tanto caro nelle vecchie sale giochi.

VIDEO di Francesco Serino   —   19/07/2019
Defector
Defector
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Dopo Blood & Truth su PlayStation VR, ecco Defector, esclusiva Oculus. I due giochi sono diversi ma al tempo stesso piuttosto simili ed entrambi ci hanno riportato alla mente i cari vecchi giochi con light gun, periferica spesso sinonimo di shooter on rail, ovvero sparatutto su binari. Al contrario dei miti appena citati, Defector permette il movimento libero, presentra anche molte sfumature di gameplay che non hanno strettamente a che vedere con i generi accennati prima - nel gioco Oculus ci sono dialoghi a bivi, semplici puzzle, accenni d'esplorazione - ma a conti fatti l'esperienza proposta riconduce chiaramente ai grandi classici come Virtua Cop e House of The Dead di Sega, o al popolarissimo Time Crisis di Namco.
Defector non è un gioco perfetto ma la sincerità della sua offerta ludica, unita alla potenza della realtà virtuale, trasmettono sensazioni che trascinano nell'azione e non danno tregua, e proprio grazie a qusta velocità, a questa se vogliamo superficialità che in un contesto bidimensionale forse ci farebbe orrore, ma che così proposta svolge perfettamente il suo sporco, sporchissimo lavoro. Probabilmente, come accaduto con il gaming classico, anche nella VR questa tipologia di action game ben presto non basterà più; è il progresso e non ci possiamo fare nulla, se non godercela fino a che dura.

Nella sua semplicità, Defector ricalca da molto vicino gli stilemi tipici di questi prodotti ma ne esalta le coreografie più che attraverso una grafica sbalorditiva, cosa in passato garantita dalla linearità dei gameplay, grazie alla "quinta dimensione" della realtà virtuale. Il risultato è un gioco d'azione immediato, coinvolgente e adatto a tutti, inclusi coloro che solitamente non passano molto tempo davanti ai videogiochi. Esattamente gli stessi punti di forza dei grandissimi cabinati che un tempo illuminavano le sale giochi di tutto il mondo, esattamente come quei giochi che ingollavano monetine provenienti dalle tasche di giovani e non più giovani. La differenza è che ora non c'è solo uno schermo da crivellare di colpi, ma una scenografia totalizzante che circonda totalmente il giocatore e che esalta ogni senso e sensazione, alzando il volume del divertimento oltre la soglia di sicurezza.