Con l'ultimo contenuto rilasciato su Destiny 2, ovvero il boss "Mente Intramontabile" per l'offensiva Vex, si conclude il ciclo di contenuti di Shadowkeep per quanto riguarda la stagione 1, quella dell'Intramontabile. Questo vuol dire che allo stato attuale siamo in grado di dare un giudizio sull'operato di Bungie con la consapevolezza che purtroppo molte delle premesse e/o promesse non sono state rispettate.
Promesse da marinaio
I dubbi sulla frammentazione dei contenuti prima dell'uscita di Ombre dal Profondo erano leciti, non tanto per la distribuzione a singhiozzo (dato che viene utilizzata in gran parte dei titoli con un corposo end game), quanto per la natura di tali elementi che, ad eccezione delle quest esotiche, sembravano suggerire una carenza di idee. Così è stato: tutto ciò che è stato inserito durante la stagione dell'Intramontabile è una leggera rivisitazione di contenuti già esistenti, senza però offrire una ricompensa unica. Il problema dei rework non risiede nel fatto intrinseco di avere asset o concept riutilizzati (l'immaginario di Destiny è così vario e ampio che le soluzioni artistiche per dare varietà non mancano), ma nell'assenza di un premio in grado di giustificare il tempo dedicato a quell'attività. Proprio questo è il paradosso di Destiny: negli ultimi tempi il loot, che dovrebbe essere il cuore pulsante del gameplay, è divenuto sempre meno vario e/o poco originale con le armi esotiche unica vera pecora nera in mezzo a quelle bianche.
Se l'introduzione del Serraglio aveva segnato un piccolo ritorno agli albori, tutte le attività inserite in Shadowkeep sconfessano quanto di buono fatto con la Stagione della Ricchezza. A salvarsi è solo il Raid che offre effettivamente una sfida interessante e delle meccaniche uniche. Tutti questi inciampi vengono mascherati dal ritorno della Luna che, essendo un'ambientazione iconica a cui i giocatori sono estremamente affezionati, prova a coprire i problemi di un gioco malato la cui cura sembra impossibile da trovare. D'altronde la scissione da Activision ha anche portato con sé una decimazione della forza lavoro, ma allora viene da chiedersi perché concentrarsi su una tabella di marcia così ampia quando con una minore quantità di contenuti, di una caratura superiore però, il problema forse non ci sarebbe stato? La storia di Destiny 1 per altro insegna, visto che la community del gioco ha sempre ricercato la qualità più che la quantità. I Signori del Ferro, Età di Trionfo, ecc. sono l'emblema di come non ci sia bisogno di creare sempre espansioni a la "I Rinnegati" per riconquistare la community.
La ciliegina sulla torta è stata proprio il ritorno della Mente Intramontabile. Bungie ha dato il nome a questa stagione basandosi su questo scontro, ha generato fin da subito hype nei giocatori mostrando come l'ultimo evento rilasciato sarebbe stato lo scontro con questo nemico e una volta arrivati al fatidico giorno, ecco che Bungie cambia il boss finale dell'offensiva Vex in una riproduzione della Mente Intramontabile: fine dei giochi. Niente meccaniche, niente assalto dedicato, niente nuovo boss e niente nuova ricompensa (solo un misero emblema). L'accaduto è la dimostrazione che qualcosa si è incrinato e che sta sfuggendo di mano (di recente alcuni membri di Bungie hanno anche abbandonato la software house) e forse ci si è spinti troppo in là non solo nelle ambizioni, ma anche nelle aspettative. In questo articolo non citeremo il Crogiolo dato che allo stato attuale il matchmaking è stato effettivamente migliorato, ma le grosse novità sono previste per le prossime stagioni e quindi sarebbe inutile rimarcare come la componente PvP non offra né stimoli né ricompense stagionali interessanti (un'unica arma stagionale non può essere il premio di un'intera componente di gioco), sinceramente non vogliamo infierire sulla Croce Rossa.
Destiny è un franchise importante, che ha segnato una svolta per un genere di giochi che all'epoca doveva ancora completamente esplodere. Nonostante i molti inciampi, Destiny 2 ha saputo glorificare quanto di buono fatto dal capostipite della saga. Purtroppo, alle promesse devono seguire i fatti, sempre. Allo stato attuale la prima stagione di Shadowkeep offre pochi appigli su cui basare una rinnovata fiducia nel brand. Bisognerebbe riflettere se è sano continuare a sperare che le stagioni successive siano migliori delle precedenti e non peggiori delle successive o se è forse il caso di resettare il tutto, far rifiatare il brand e prendersi il tempo necessario per creare qualcosa che dia una degna conclusione alla saga. Ormai non fa più rumore l'insuccesso, ma è il silenzio che lo circonda ad essere eloquente.