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Devil May Cry 5 Special Edition su PS5, il provato: Dante, Nero e soci sulla next gen

Abbiamo avuto modo di passare diverso tempo in compagnia di Dante, Nero, V e finalmente anche Vergil, il tutto con la potenza della nuova PS5. Ecco il provato di Devil May Cry 5 Special Edition.

PROVATO di Emanuele Gregori   —   03/11/2020
Devil May Cry 5 Special Edition
Devil May Cry 5 Special Edition
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Attualmente Devil May Cry V Special Edition non gira a 4K nativi. Nei prossimi giorni, e in tempo per l'uscita ufficiale, una patch dovrebbe risolvere la problematica e sbloccare la risoluzione, che attualmente è solo in upscaling.

La next gen è davvero alle porte. Nonostante l'anno incommentabile che stiamo vivendo, che forse ci ha anche un po' tutti disillusi e a tutti ha smorzato l'entusiasmo, le console di (quasi) attuale generazione stanno arrivando. In questo panorama strambo ma eccitante, uno dei titoli che gioverà fortemente della sua versione riveduta e corretta è Devil May Cry V Special Edition su PS5. Abbiamo avuto modo di passare diverso tempo insieme allo stylish action per eccellenza di Capcom e l'abbiamo fatto su PS5, in tutto il suo splendore tecnico.

In attesa della recensione, che arriverà prima di quanto pensiate, possiamo già darvi alcune delle nostre impressioni.

Il diavolo piange ancora

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Devil May Cry V è stato un successo strepitoso. D'altronde l'odore di capolavoro lo si annusava già nei primissimi momenti dopo l'annuncio. Il mix di creatività, voglia di riscatto e momento d'oro produttivo di Capcom era stato in grado di mettere sul piatto un'offerta qualitativamente ineccepibile. La storia di Dante, Nero e V, farcita come sempre di demoni, strane invasioni degli inferi e un tocco di tamarro che non guasta mai, è stata in grado di rapire tanti e far tornare sulla cresta dell'onda una serie che, dopo il quarto capitolo, sembrava esser caduta in una parabola discendente.

Nessuno gioca Devil May Cry pensando principalmente all'aspetto narrativo, certamente uno degli elementi meno importanti del pacchetto, ma ciò non toglie che l'affetto per una storia nata ormai vent'anni fa si fa sentire con forza negli animi dei giocatori. Torneremo nuovamente su questo aspetto per la recensione, ora pensiamo solo ed esclusivamente ai nuovi contenuti.

Ray Tracing e 4K

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È indubbio che tra le varie attrattive di questa Special Edition, così come di tutta la nuova generazione di console, vi è la possibilità di vedere in azione il ray tracing e il 4K nativo. Su PS5 queste due caratteristiche saranno disponibili fin da subito, mentre su Xbox Series X il ray tracing verrà reso disponibile più avanti. La sorella minore, Xbox Series S, dopo un primo iniziale annuncio, non vedrà infine l'avvento di questa feature. Nel nostro caso abbiamo avuto la possibilità di testare DMC V su una PS5, giocando prima su un TV 4K (con upscaling attualmente) con HDR attivo e poi, in maniera molto più basilare, su un monitor da gaming di medie dimensioni e Full HD.

Inutile stare a sottolineare l'importante differenza di qualità visiva, ma l'aspetto che più incuriosiva i giocatori, vi possiamo assicurare che fa il suo importante effetto anche su pannelli non incredibilmente performanti. D'altronde si tratta della forza di una tecnologia come il ray tracing, capace di fare dell'illuminazione in tempo reale e della rifrazione i suoi principali cavalli di battaglia.

In questo senso fa quasi strano, dopo aver sfruttato questa modalità, decidere di tornare ad attivare una opzione come la Turbo, che in favore della velocità di gioco, sacrifica il ray tracing. Avremo certamente modo di approfondire ancor di più questo aspetto nei prossimi giorni, ma non possiamo non consigliarvi di godere del nuovo sistema di illuminazione almeno per un po', prima di ingaggiare epiche battaglie alla velocità della luce o contro un numero davvero spropositato di demoni.

Ovviamente l'attivazione del ray tracing va a discapito del frame rate, che scende fino a 30 fps per la modalità 4K e può salire a 60 in Full HD. A voi la scelta.

Turbo Mode e Dark Night Mode

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A fianco alla mera potenza estetica, si vanno a posizionare due altre possibilità più che interessanti, seppur particolari e non del tutto bilanciate. Turbo mode e Dark Night mode sono due facce della stessa medaglia, come due mod ufficiali inserite da Capcom per divertirsi e far divertire con il proprio giocattolo.

Mentre la prima aumenta la velocità del gameplay a 1.2x, la seconda va ad incrementare esponenzialmente la quantità di nemici da affrontare in ogni situazione, spingendo ovviamente al limite il giocatore ed il moltiplicatore stylish. Nonostante la natura di queste modalità sia chiarissima, non nascondiamo che entrambe presentano le loro magagne, esattamente come due presunte mod farebbero. Nel caso della modalità Turbo, l'aumento della velocità finisce a volte per snaturare alcune piccolezze degli scontri. Necessitiamo sicuramente di una prova ancor più approfondita per capire quanto sia colpa della nostra abitudine allo standard e quanto della modalità in sé, ma al netto di questo si tratta comunque di una digressione simpatica e utile anche a mettersi alla prova.

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Totalmente diversa, e ben più difficile da promuovere a pieni voti, è la modalità Cavaliere Oscuro. Quando si decide di intraprendere questa via, le imprecazioni prenderanno ben presto il sopravvento sull'esaltazione, mettendo in chiaro come il bilanciamento di un action come Devil May Cry sia fondamentale per la buona riuscita del tutto. Ancor più che rispetto alla Turbo, l'impressione è che Capcom abbia voluto scherzare, prendendo ogni singola situazione di gioco e infarcendola di decine e decine di demoni, in maniera totalmente casuale, e mischiando anche un po' le carte in tavola. È così che finirete per trovarvi di fronte ad alcuni dei mob più pericolosi della campagna già dopo qualche secondo di gioco, con la sola gioia di sapere che il farming di orb rossi sarà una passeggiata.

Insomma Capcom ha scherzato con i giocatori e a noi questo fa piacere. Il problema si presenta quando il numero di nemici a schermo è talmente esagerato da non riuscire neanche a vedere nella bolgia il proprio alter ego. Lì il bilanciamento e la skill vanno totalmente a farsi benedire, in favore del puro cazzeggio e dello spettacolo visivo.

Vergil

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Veniamo al piatto forte di questa Special Edition: Vergil. Disponibile anche per tutti i passati acquirenti del gioco nel corso di dicembre al prezzo di 4,99€, il DLC dedicato al fratello di Dante è quanto di più interessante e voluto dai giocatori potesse esserci. Non potremo parlarvi approfonditamente di questo elemento prima della recensione vera e propria, ma quel poco che è possibile percepire nel corso delle prime quattro missioni è tanto bello quanto preoccupante.

Vestire i panni di Vergil è divertente ed appassionante, andando a sostituirlo all'interno di tutte quante le missioni principali. La sua personalizzazione, che prevede upgrade per entrambe le sue spade, per i beowulf e per gli attacchi ranged è totalmente pensata per renderlo il personaggio più inarrestabile del gioco. Allo stesso tempo è evidente che le missioni non siano state inizialmente tarate sui suoi peculiari elementi di gameplay. Questo lo si nota soprattutto quando si tratta di sostituirsi a V, come è normale che sia essendo quest'ultimo un caster.

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A parte questo la possibilità di proiettarsi con la semplice pressione di un tasto, così come lo switch tra le diverse armi disponibile fin da subito, fanno di Vergil il personaggio più temibile per i poveri demoni sul vostro cammino. Ad aggiungere carne al fuoco ci pensa un Devil Trigger capace di generare un doppelganger di antica memoria, che raddoppia la forza distruttiva per alcuni secondi e al quale è possibile impartire anche alcune funzioni primarie. Una volta caricata la barra del Sin Devil Trigger è infine possibile sprigionare tutta la propria potenza, così come richiamare sul campo per qualche secondo V, con una tecnica in grado di curare, fare danno e condita da una presentazione scenica da brivido, ve lo assicuriamo.

Se tutto questo non bastasse, sappiate che Vergil sarà giocabile sia nella campagna che nel bloody palace, rendendolo in tutto e per tutto l'unico personaggio onnipresente del gioco. Scusate se è poco.

Vi abbiamo già detto tantissimo, per un provato che sa quasi di prima parte di recensione. Alcuni elementi dobbiamo ancora approfondirli, così come di altri non possiamo parlare apertamente. Quel che è certo è che Devil May Cry V Special Edition è pronto ad invadere le vostre nuove console con un titolo sgargiante e colmo di contenuti. Restano alcuni dubbi sulla qualità di ognuno di essi, ma tra pochi giorni potremo finalmente svelarvi il nostro giudizio completo.

CERTEZZE

  • È DMCV, serve altro?
  • Vergil è una bomba a mano
  • Tecnicamente è un gioiello

DUBBI

  • Le nuove modalità appaiono più come mod ufficiali, tutt'altro che bilanciate
  • Vergil potrebbe non essere adatto a tutte le missioni
  • Il ray tracing a 4K richiede un frame rate difficile da digerire