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Die by the Blade, l'anteprima del seguito spirituale di Bushido Blade

Ecco la nostra anterpima di Die by the Blade, un picchiaduro 1 vs 1 che si pone come seguito spirituale di Bushido Blade

ANTEPRIMA di Nicola Armondi   —   01/07/2021
Die by the Blade
Die by the Blade
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Chi di voi ricorda Bushido Blade? L'atipico picchiaduro pubblicato da Square Soft arrivato su PlayStation alla fine degli anni novanta non è certo particolarmente noto tra i più giovani, ma molti appassionati non avranno dimenticato l'unicità di questo gioco. Il sistema di combattimento all'arma bianca, la mancanza di una barra della vita e arene di combattimento aperte erano tra le caratteristiche più interessanti della serie.

Se ancora oggi vi capita di desiderare un nuovo Bushido Blade, allora sarete felici di sapere che il team Triple Hill Interactive è al lavoro su quello che è a tutti gli effetti un seguito spirituale: Die by the Blade, ecco l'anteprima.

Scegli la tua lama

Die by the Blade: basta un solo colpo
Die by the Blade: basta un solo colpo

Die by the Blade è infatti un gioco di combattimento uno contro uno nel quale si utilizzano varie armi corpo a corpo e si cerca di eliminare l'avversario con un singolo colpo preciso. L'enfasi degli scontri è sulla posizione della lama, sulle parate, sui contrattacchi e sulle finte. Tutto è legato al tipo di arma equipaggiata, che determina le mosse a nostra disposizione, così come i nostri punti di forza e i punti di debolezza.

All'interno di Die by the Blade avremo modo di giocare usando ad esempio la classica Katana, arma equilibrata di media lunghezza, ma anche con la Nodachi, una lunga spada pesante. Non mancano però armi differenti, come la Naginata, ovvero una specie di lancia di bambù con una lama attaccata alla fine: il suo punto di forza è la distanza di attacco, ma il peso rallenta i movimenti. Abbiamo poi i Wakizashi - due corti pugnali perfetti per il combattimento rapido a corto raggio -, il Jari - una lancia più leggera della Naginata ma debole nel combattimento ravvicinato -, e la Chokuto - una spada corta senza guardia più leggera e rapida della classica Katana.

Il gioco offre in sostanza vari tipi di approccio al combattimento, che non sono legati ai guerrieri. Die by the Blade, infatti, proporrà ben dieci personaggi che avranno un proprio background e un proprio stile, ma non imporranno alcun limite in termini di equipaggiamenti. Ogni personaggio potrà usare ogni arma e fungerà più da avatar che dà "classe di combattimento". Inoltre, ci saranno molteplici opzioni di personalizzazione, perfette per rendere il nostro avatar adatto al nostro gusto.

Katana alla mano

Parlando più precisamente del gameplay, sappiamo che Die by the Blade ci inserirà in arene 3D che, similarmente a Bushido Blade, includeranno zone rialzate sulle quali issarsi. Ci possiamo quindi aspettare arene di combattimento variegate che potrebbero dare vita a scontri tattici oltre che tecnici.

Die by the Blade si basa molto sull'utilizzo delle posizioni della lama. Il personaggio può ovvero scegliere tra quattro posture, ognuna delle quali condiziona la velocità e la potenza dell'attacco. Il compito dell'avversario è di evitare il colpo tramite una schivata lunga, un piccolo movimento o parando il colpo. Per parare bisogna non solo premere il tasto dedicato col giusto tempismo, ma anche avere la propria lama nella stessa posizione dell'avversario.

Per contrastare le parate degli avversari, però, ci sono vari metodi. Prima di tutto, è possibile eseguire una finta: durante la prima fase di attacco, se si preme il tasto per la parata, si annulla il movimento e si può quindi passare a una diversa postura e attaccare di nuovo. Inoltre, è possibile eseguire delle combo con un massimo di tre colpi, così da combinare più movimenti e posture e attaccare il nemico in modo più vario.

Come già detto, Die by the Blade non propone una barra della vita da svuotare, ma simula un combattimento realistico nel quale un singolo colpo a un'area vitale causa la morte del personaggio. Chiaramente, non ogni colpo può essere definitivo e, infatti, è possibile ferire l'avversario. Un giocatore ferito dovrà continuare lo scontro con qualche malus, come ad esempio movimenti rallentati. Si tratta di uno dei punti più importanti, a nostro parere, del sistema di combattimento: logorare il nemico con colpi non mortali potrebbe essere una tattica vincente, ma è chiaro che è importante che una ferita non pregiudichi le nostre possibilità di vittoria. In sostanza, anche se ferito, un personaggio deve poter combattere con tutte le proprie mosse, altrimenti il giocatore uscirebbe dallo scontro solo frustrato: gli sviluppatori hanno infatti confermato di star lavorando sull'equilibrio di questo sistema.

Il team ha anche spiegato che potremo decidere il tipo di scontri che desideriamo affrontare cambiando il numero di vite a disposizione. La morte arriva infatti in un attimo e impostando scontri con massimo tre vite, secondo gli sviluppatori, è possibile essere sconfitti (o vincere) anche solo per un movimento fortunato. Se si opta invece per cinque, sei o sette vite, la battaglia diventa più lenta e l'abilità del singolo sarà fondamentale.

In termini di modalità, ci sarà modo di giocare sia in single player che in multigiocatore, sia locale che online (matchmaking e invito diretto a un amico). Ci sarà ovviamente una modalità Allenamento, così come una modalità Torneo per scontrarsi contro più avversari e dimostrare di essere il migliore di tutti. Similarmente, vi sarà una modalità Classifica online con la propria posizione nel ranking.

Techpunk giapponese

Le arene di By the Blade mescoleranno natura e ambienti urbani moderni
Le arene di By the Blade mescoleranno natura e ambienti urbani moderni

Sulla base di quanto abbiamo avuto modo di vedere fino ad ora, Die by the Blade non pare interessante solo dal punto di vista ludico, ma anche da quello stilistico. Il mondo ideato da Triple Hill Interactive è un mix di techpunk e cultura giapponese, soprattutto quella dei Samurai. Possiamo quindi aspettarci personaggi che mescolano vesti dal sapore classico con indumenti più moderni. Avremo ad esempio Krasnaja, una guerriera con capelli afro e orecchini vistosi che indossa una tunica da combattimento sopra una camicia con cravatta, ma anche Ronin, il "maestro ubriaco", che indossa una canottiera così come pezzi di armatura classica da samurai.

Anche le arene proporranno vari tipi di stili. Ci saranno boschi verdeggianti, dojo di combattimento, stradine dal sapore antico, che ci immergeranno nella cultura giapponese, ma anche ambienti più punk come vicoli nebbiosi illuminati da neon.

Dal punto di vista musicale, Die by the Blade potrà contare su Ari Pulkkinen, che si è occupato di titoli come Nex Machina, Resogun, Alienation, Super Stardust HD e la serie di Trine. Pulkkinen ha vinto vari premi ed è un compositore di talento: la soundtrack è quindi in buone mani.

Die by the Blade sembra essere esattamente quello che promette: un seguito spirituale di Bushido Blade, con però un proprio stile grafico che mescola piacevolmente il Giappone classico con un moderno techpunk. La varietà di armi, sommata al sistema di postura che cambia il tipo di attacco a seconda della posizione, promette varietà, anche se dobbiamo ancora vedere in modo approfondito ogni tipo di lama. Ciò che più conta, però, è che ogni sistema di gioco sia perfettamente equilibrato, altrimenti la community competitiva si focalizzerebbe su una sola arma e un solo tipo di tattica, banalizzando l'esperienza. Siamo sicuramente incuriositi dall'opera di Triple Hill Interactive: speriamo di poterla provare quanto prima.

CERTEZZE

  • Sistema di combattimento vario
  • Piacevole stile techpunk giapponese

DUBBI

  • Il gioco sarà perfettamente equilibrato?