La modalità carriera è al centro dell'offerta di DiRT Rally 2. Un'offerta che parte dalla possibilità di creare un pilota per portarlo ai vertici del rally internazionale, partecipando a eventi di vario tipo legati sia al rally tradizionale, sia al rallycross, con le sue gare disputate all'interno di circuiti chiusi. L'assenza delle licenze del campionato ufficiale WRC è compensata da quella legata al FIA World Rallycross Championship, di cui include otto tracciati tra cui spiccano Barcellona, Montalegre e Silverstone. La carriera si articola attraverso queste due discipline, presentando nel caso del rally classico sei ambientazioni, per un totale di oltre settanta percorsi tra Nuova Zelanda, Argentina, Spagna, Polonia, Australia e Stati Uniti. Ci sono poi alcune sfide di community disputabili in modo asincrono con altri giocatori. Al di fuori della modalità carriera, si può disputare il FIA World Rallycross Championship partendo dalle sue vetture ufficiali, oppure mettersi alla guida in un rally storico con le auto d'epoca. Si possono poi acquistare nuove automobili tra le oltre cinquanta che il gioco mette a disposizione, iniziando da una Lancia Fulvia per il rally e da una Opel Corsa 1600 per il rallycross. Nel frattempo occorre potenziare il proprio team, per fare in modo che ingegneri e copilota diventino più efficienti nel loro lavoro di supporto.
Rispetto a DiRT Rally scompare invece la modalità hill climb. Il modello di guida è incentrato su un'esperienza di tipo simulativo, che non rinuncia a qualche concessione arcade. Attivare gli aiuti è infatti necessario soprattutto con l'uso di un DualShock 4, dove il ricorso al cambio automatico è praticamente obbligatorio. Volante e pedaliera, meglio se dotati di frizione, riproducono invece tutto il peso della vettura in curva, riuscendo a offrire la migliore esperienza possibile. La politica simcade adottata da Codemasters serve ad ammorbidire un po' quella che resta una curva d'apprendimento abbastanza ripida. Gli aiuti servono a fare scuola mentre si impara a coordinare la voce del copilota con le proprie azioni, tra crinali e tornanti. Chi è già abituato al modello del precedente capitolo, in Dirt Rally 2 troverà un'esperienza simile, anche se più rifinita soprattutto in termini di grip degli pneumatici nelle varie situazioni: a questo proposito è un peccato dover attendere l'uscita dei contenuti aggiuntivi a pagamento per avere la neve, vera grande assente nell'offerta iniziale.
La gestione della fisica permette di sentire sulla propria pelle tutto il peso della gara, anche grazie a un sistema di danni che perdona un po', ma non troppo. A rendere ogni tappa elettrizzante è l'impossibilità di effettuare un riavvolgimento breve in caso di errore, accompagnata da una lunghezza dei tracciati che in alcuni casi supera i dieci minuti. Bisogna quindi affrontare con il massimo della concentrazione ogni singola insidia, valutando attentamente come uscire da un salto o come affrontare al meglio l'ingresso in una strettoia. L'intelligenza artificiale è di tipo adattivo, e rende quindi più abbordabile il raggiungimento di una buona posizione, per poi intensificare la sfida quando il livello di difficoltà sale e occorre preoccuparsi di mantenere quanto conquistato. Il comparto grafico è meno sorprendente rispetto al suo predecessore. Il nuovo capitolo si fa comunque apprezzare su PlayStation 4 Pro per i sessanta fotogrammi al secondo, che non accennano praticamente mai a diminuire. Solo guardando con un occhio distaccato si può notare qualche compromesso nella vegetazione e nella rappresentazione dei modelli delle auto, necessario per riuscire a mettere a suo agio un engine ormai un po' datato. Dall'interno dell'abitacolo di guida l'ampio campo visivo apre però a visuali mozzafiato, che sono accompagnati da un sonoro ottimo sia nella riproduzione del motore, sia nel doppiaggio del copilota.
La data di uscita di Dirt Rally 2.0 è fissata per il 26 febbraio 2019 su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Per approfondire i temi trattati a video vi invitiamo a leggere la nostra recensione curata da Rosario Salatiello.