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Dofus - Il MMORPG in Flash

Un gioco interamente sviluppato in Flash e per giunta anche online: pura fantascienza? Niente affatto!

SPECIALE di Rosario Salatiello   —   17/01/2006
Dofus
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Entrare nel mondo è facilissimo

Dopo essersi registrati sul sito www.dofus.com ed aver effettuato il download del client di gioco, che su disco occupa l’esiguo spazio di circa 50Mb, è il momento di tuffarsi nel mondo di Dofus, il quale come abbiamo già detto poco fa è stato interamente realizzato in Flash e pertanto offre la possibilità di giocare a questo MMORPG anche su computer non al passo coi tempi. Dopo aver scelto il server su cui giocare (in lingua francese o inglese) è il momento della scelta del proprio personaggio, da effettuare tra ben undici classi diverse ognuna delle quali garantisce un differente tipo d’esperienza di gioco. Sul numero delle classi a disposizione c’è solo da complimentarsi con gli Ankama, che hanno saputo metterne davanti al giocatore una gamma davvero invidiabile anche da titoli più blasonati, ma tale scelta risulta resa molto difficile dai nomi e dalle descrizioni delle varie classi, decisamente lontane, troppo, dagli stereotipi del genere. A conferma di ciò diamo direttamente un’occhiata ai nomi delle classi disponibili, davvero bizzarri:

Sadida's Shoe
Osamodas' Whip
Enutrof's Fingers
Sram's Shadow
Xelor's Sandglass
Ecaflip's Coin
Enirpisa's Hands
Iop's Heart
Crâ's Range
Féca's Shield
Sacrier's Blood

Lo smarrimento iniziale nel giocatore è amplificato a sua volta dal testo che dovrebbe spiegare ognuna delle classi disponibili, ma che di fatto ne complica ulteriormente la comprensione e la collocazione all’interno del gioco. In pratica, per rendersi conto di quale delle undici classi faccia al proprio caso, il giocatore è costretto a spulciarsi direttamente tutte le magie e le abilità di ogni classe, provando anche un po’ a giocare per verificare che l’idea da lui sviluppata su di una determinata classe sia corrispondente alla realtà voluta dai programmatori. In tutto ciò un po’ di chiarezza in più, almeno in termini descrittivi pur volendo lasciare i nomi che danno un tocco di originalità che non guasta mai, sicuramente non avrebbe guastato.
Dopo avere scelto a quale classe debba appartenere il proprio personaggio, arriva il momento di occuparsi del suo aspetto fisico, ma non aspettatevi una possibilità di differenziazione in stile City of Villains: sostanzialmente infatti il look di ogni carattere in gioco si va a rendere diverso dagli altri solo dalla scelta dei tre colori principali, lasciando il modello abbastanza simile tra tutti. Certo, da un gioco in flash non si potrebbe pretendere chissà quale meraviglia grafica, quindi va bene anche così.
Prima di esaminare quello che è il gioco vero e proprio, come di consueto è il caso di soffermarsi sulle formule di pagamento di Dofus: inizialmente registrati come utenti ad accesso gratuito, senza alcun limite di tempo ma confinati in un’unica area del mondo all’interno del gioco, possiamo successivamente decidere di sbloccare tutto il resto tramite le numerose formule di pagamento a disposizione. E’ infatti possibile scegliere se pagare un solo mese alla volta (a 5€), o due, tre e così via fino ad un unico abbonamento annuale: come tutti i titoli del genere ci hanno abituati, effettuare il pagamento per 12 mesi in un’unica soluzione comporta una maggior spesa nell’immediato ma un netto risparmio rispetto allo stesso periodo pagato però un mese per volta.

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I primi passi

Una volta portati a termine tutti gli step che preludono all’ingresso nel mondo di Dofus, è il momento di iniziare a fare la conoscenza del sistema di gioco, non senza un tutorial iniziale che provvede in maniera rapida, e non troppo dettagliata a dire la verità, a spiegare tutte le principali azioni come i movimenti, le magie ed i combattimenti. Ambientarsi al sistema di gioco comunque risulta particolarmente semplice anche grazie all’interfaccia molto intuitiva, del tipo punta e clicca.
Similmente a quanto siamo abituati altrove, la velocità di crescita del personaggio è proporzionata al livello in cui si trova: se infatti poche ore basteranno per crescere di una decina di livelli, arrivare al 50 richiederà più o meno una settimana, dato che il livello massimo è fissato a 200, di tempo per fare esperienza ne avremo a dismisura. L’unica pecca nel sistema è che almeno inizialmente ci si trova un po’ spaesati nell’assegnazione dei punti alle statistiche fondamentali per il proprio personaggio, un po’ a causa dell’atipicità delle classi di cui già abbiamo parlato poco fa ed un altro po’ perché documentazione in proposito non ce n’è molta: non resta dunque che affidarsi ai consigli di altri utenti più esperti, sperando che di tale esperienza abbiano fatto tesoro.
L’economia di Dofus si basa su un sistema di professioni, ottenendo un ottimo risultato: non siamo di fronte a chissà quale innovazione dato che i tipi di lavoro disponibili si dividono nei classici “gathering & crafting”, dove ad esempio il fabbro utilizzerà i minerali raccolti dai minatori e così via, ma molto apprezzabilmente è possibile creare oggetti anche potenti e high-end, offrendo la possibilità di ottenere buoni guadagni per gli artigiani più esperti ed allo stesso tempo avere un’economia florida sulla quale basare anche buona parte del proprio tempo di gioco. Per vendere e comprare gli oggetti basta affidarsi al mercato centrale oppure crearsi un proprio negoziante a cui affidare tutti i propri traffici.

Quando tattica e RPG si fondono

Il sistema di combattimento è uno degli aspetti di Dofus su cui merita soffermarsi: una volta entrati in modalità offensiva ciccando sul mostro che si intende affrontare, si attiverà una griglia sullo schermo su cui si muoverà il nostro alter-ego virtuale ed il nemico che ci troviamo di fronte seguendo dei turni. In base alle caratteristiche del nostro personaggio, sarà il caso di decidere se avvicinarsi o tenersi a distanza, con un timer che provvede a mostrare il tempo a nostra disposizione per effettuare tutto quanto abbiamo deciso nella nostra strategia. Chi ha già avuto modo di giocare in passato a FF Tactics comunque, non troverà difficoltà a prendere immediatamente la mano con il sistema, mentre tutti gli altri impiegheranno allo scopo un po’ di tempo in più. Il sistema di aggregazione tra giocatori è molto vicino alle impostazioni classiche, in quanto prevede, oltre alla possibilità di creare party grazie ai quali superare battaglie che altrimenti risulterebbero impossibili in solo, anche la creazione di gilde e di scegliere un allineamento tra i due a disposizione. Una volta fatto ciò, il PvP verrà abilitato con la possibilità di attaccare membri dell’allineamento opposto ed addirittura combattere per la conquista ed il controllo di un determinato territorio da parte di una delle due fazioni: e pensare che una cosa del genere la auspico sin dall’inizio in World of WarCraft!

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Giocare in Flash

La grafica di Dofus è, per forza di cose, incomparabile con quella della maggior parte degli MMORPG che godono di motori 3D di ultima generazione ed effetti attraverso i quali spremono allo stremo le nostre schede video. Questo però non vuol dire che non si possa apprezzare il lavoro svolto dagli Ankama: interamente realizzata in 2D, la grafica risulta dai colori vivaci e gradevoli, di stile chiaramente ispirato ai manga giapponesi (forse in particolare a Dragon Ball) soprattutto per quanto riguarda i personaggi. Per quanto riguarda il sonoro vale lo stesso discorso fatto poco fa, dunque non aspettatevi nulla di trascendentale, ma una colonna sonora valida che comunque fa il suo lavoro in termini di atmosfera.
Se è apprezzabile il lavoro svolto per grafica e sonoro avvalendosi dei soli strumenti offerti dal Flash, un discorso completamente diverso lo merita la traduzione in inglese dalla lingua originale del gioco, il francese: l’adattamento risulta infatti approssimato e non esente da alcuni strafalcioni anche per chi non è di madrelingua anglosassone, figurarsi per chi lo è.

Concludendo

A causa della natura di Dofus, non troverete in quest’ultimo paragrafo il classico voto che viene attribuito ad ogni gioco nelle nostre recensioni, in quanto voler comparare questo gioco con tutte le altre produzioni secondo i normali canoni sarebbe errato. Ad un prezzo tutto sommato competitivo anche grazie all’enorme possibilità di personalizzazione del pacchetto mensile, gli Ankama offrono la possibilità soprattutto a chi non ha un PC di ultima di generazione di provare l’ebbrezza degli MMORPG, senza per questo sacrificare lo spessore e tutti gli aspetti che contraddistinguono i titoli appartenenti a questo genere, anzi facendone addirittura arrossire qualcuno ben più blasonato in alcune parti del gameplay. Scaricare il client, provare il gioco e decidere se continuare o meno non costa assolutamente niente oltre al prezzo della vostra connessione ad Internet, ed anche se deciderete di abbandonare Dofus avrete provato un progetto coraggioso offrendo alla community (oltre 250000 persone secondo gli sviluppatori) la possibilità di crescere ulteriormente.

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MMORPG, sempre loro

Quello dei giochi di ruolo online è un genere in perpetua evoluzione e, dati di mercato alla mano, in continua crescita sia in termini d’offerta sia in quelli di domanda. A confermare quanto appena detto, non è stato sicuramente voluto dal caso il successo planetario di World of WarCraft, accompagnato da tanti altri validissimi titoli come Guild Wars, EverQuest, City of Heroes (e da poco City of Villains) ed altri giochi che pur avendo nomi altisonanti non sono riusciti ad affermarsi al pari degli altri, come Star Wars Galaxies e The Matrix Online.
In questo mercato dominato dalle grandi software house internazionali, le quali attraverso enormi budget hanno prodotto titoli dalla grafica impressionante e dal gameplay sconvolgente, c’è ancora spazio per il progetto indipendente di Ankama Studio, un team di programmazione francese che si è anche occupato della pubblicazione del titolo di cui ci occuperemo nello specifico su queste pagine: Dofus. Interamente sviluppato in Flash, cosa che di per sé già rappresenta fonte di estrema curiosità, questo gioco si colloca proprio al fianco delle megaproduzioni citate poco fa, unendo elementi di RPG e tattica in quello che viene definito tactical-MMORPG: non sarà originale come nome, ma di certo rende bene l’idea.