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Doom Eternal Battlemode, provato il multiplayer competitivo

Ospiti di id Software a Dallas, abbiamo avuto la possibilità di testare il multiplayer competitivo asimmetrico di Doom Eternal, chiamato Battlemode. Oggi ve lo descriviamo nel dettaglio

PROVATO di Aligi Comandini   —   04/03/2020
DOOM Eternal
DOOM Eternal
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In quel di Dallas, a casa di id Software, abbiamo avuto l'occasione di testare per varie ore la campagna di Doom Eternal, e siamo usciti col sorriso sulle labbra dall'esperienza. Sul singleplayer, però, i dubbi erano davvero pochi, dato che tutti gli appuntamenti con il titolo erano stati eclatanti fino a quel momento; molto più dubbioso invece il destino della modalità multiplayer, ancora in larga parte ignota e completamente diversa dal competitivo del reboot del 2016.

Beh, finalmente siamo riusciti a mettere le mani anche sul tanto atteso Battlemode, il multiplayer asimmetrico del gioco, e oggi ve ne parleremo nel dettaglio, con tanto di dettagliata descrizione di ogni demone utilizzabile. E no, non crediamo che l'online di Eternal possa avere lo stesso impatto del suo fulcro in singolo, eppure il Battlemode ci è parso comunque molto interessante e spassoso, oltre che accuratamente costruito per risultare molto vicino all'esperienza originale. D'altro canto, stiamo parlando di un due contro uno che permette al Doom Guy di vedersela con alcuni dei suoi nemici più devastanti, solo controllati da altri giocatori. Non troppo diverso dal giocare gli scontri della campagna ad una difficoltà superiore alla ultra incubo...

Gameplay: deathmetal match

Il concept è in realtà molto semplice: in arene piuttosto verticalizzate ma non enormi, un utente con il Doom Slayer se la vede contro due utenti al comando dei demoni, al meglio dei cinque round. I demoni sono selezionabili tra alcuni dei mostri più potenti del gioco, ovvero l'Archvile, il Mancubus, l'Elementale del Dolore, il Razziatore e il Revenant, e ognuno di questi possiede le stesse capacità che sfrutta durante la campagna singleplayer, ma con delle aggiunte: la possibilità di evocare altri demoni, e una serie di potenziamenti extra ottenibili di round in round, con tanto di super potenziamento finale se la partita arriva fino al quinto round. Detta così lo Slayer potrebbe sembrare svantaggiato, ma la verità è che si tratta di un personaggio sempre più poderoso dei demoni in uno contro uno, e che anche online possiede le stesse possibilità di recupero quando esegue esecuzioni sui demoni, pertanto risulta molto difficile eliminarlo anche in coppia se non si ha una decente coordinazione.

Doom Eternal Battlemode 2

Per favorire l'approccio tattico, comunque, gli sviluppatori hanno deciso di alterare un pochino la formula, donando ai demoni la capacità di limitare il recupero del Doom Guy (possono usare questo blocco una volta per uno a round, e devono quindi farlo con il giusto tempismo), e la possibilità di vedere l'avversario attraverso le pareti. In più, lo Slayer deve uccidere i due demoni entro venti secondi l'uno dall'altro - o si rigenerano con metà vita - e a sua volta si potenzia di round in round, perciò la partita rimane equilibrata fino alla fine. Nel complesso si tratta di un'esperienza più che valida, a tratti davvero tesa e divertente, e non facilissima da gestire, poiché i demoni devono decidere anche che passive selezionare prima dello scontro concentrandosi o meno sulle evocazioni (farlo può dare vantaggi al Doom Slayer per via delle esecuzioni sopracitate, ma evitarlo rischia di concentrare troppo la sua attenzione su di voi).

Doom Eternal Battlemode 3

Le uniche problematiche? Nonostante la peculiarità della formula è difficile dire quanto possa effettivamente attecchire sul pubblico - che già nel reboot del 2016 aveva snobbato l'online - e abbiamo notato un po' di latenza preoccupante durante il gameplay, che in certi casi ha portato la registrazione dei colpi ad essere poco chiara. Una mancanza tranquillamente eliminabile in tempo per il lancio. Vogliamo ad ogni modo delineare il tutto per bene, quindi ora è il caso di buttarsi su una descrizione diretta dei demoni utilizzabili, così da darvi un'idea precisa delle opzioni disponibili nella modalità.

Doom Eternal Battlemode 4

I demoni

Il Razziatore: Uno dei demoni più semplici da utilizzare, perché si tratta a tutti gli effetti di una versione depotenziata dello Slayer. Il Razziatore è infatti l'unico demone ad avere due super scatti come il protagonista, è dotato di una doppietta, e come arma dalla lunga distanza può scagliare una poderosa e precisa ascia energetica, pertanto non fa altro che inseguire lo Slayer e tentare di eliminarlo alla "vecchia maniera" per tutta la partita. La sua resistenza e mobilità - unite ad alcune ottime abilità ad area - possono tuttavia risultare devastanti se supportate a dovere da un bravo compagno, quindi risulta spesso un'ottima scelta se si utilizzano abilità prevalentemente offensive (meno se si cerca di massimizzare il numero di evocazioni disponibili). Ha anche dalla sua l'evocazione di un mastino spirituale che insegue l'avversario e può venir potenziato in modi molto utili di round in round.

Elementale del Dolore: Vola liberamente per la mappa e può scattare. Questa sua estrema mobilità gli permette di essere molto efficace dalla distanza, e indicatissimo per chi vuole evocare maree infernali addosso al Doom Slayer. Se si punta all'offensiva, però, l'Elementale del Dolore dispone anche di uno scudo energetico che blocca i colpi e può venir scagliato addosso al nemico. Si tratta insomma di un demone molto versatile in battaglia, perfetto per supportare mostri più massicci e votati al combattimento diretto. Occhio a non esagerare con l'elevazione, o sarete bersagli facili.

Revenant: Un altro demone dal facile utilizzo, perché prevalentemente offensivo, il Revenant ha una buona mobilità aerea e punta semplicemente a scagliare missili in faccia al Doom Slayer. La sua abilità "raffica" ci mette un po' a caricare, ma se colpisce può fare danni deliranti, dunque un Revenant non va mai sottovalutato anche se messo all'angolo. La sua potenza offensiva arriva al costo di una resistenza inferiore ad altri demoni però, dunque evitate di buttarvi all'attacco senza pensare nei suoi panni. Risulta più efficace se utilizzato con tattiche "toccata e fuga".

Mancubus: Il più lento e resistente dei demoni disponibili, il Mancubus scaglia sfere infuocate ed è dotato di un lanciafiamme (tra le abilità più devastanti del gioco, dalla corta distanza). Essendo poco mobile, però, deve obbligatoriamente venir supportato contro Slayer abili, o specializzarsi nelle evocazioni per avere "carne da macello" a proteggerlo mentre cerca di eliminare l'avversario. Forse è anche per questo motivo che è dotato di alcune evocazioni uniche molto potenti, che lo rendono pericoloso se non lo si elimina al più presto.

Archvile: Uno dei demoni più complicati da usare e più stuzzicanti, l'Archvile può dare fuoco al pavimento, scagliare sfere energetiche, teletrasportarsi a breve distanza per la mappa e dare forma a una barriera che lo protegge dai colpi nemici. Queste abilità potranno farlo sembrare esageratamente potente, ma senza il teletrasporto l'Archvile è lentissimo (e questo ha un cooldown), e il suo attacco base non risulta particolarmente devastante, dunque va usato molto tatticamente per essere davvero efficace. In generale lo abbiamo trovato tra i demoni più divertenti a disposizione.

C'è poco altro da dire. Per ora la modalità Battlemode ci è piaciuta nonostante i difetti sopracitati, e crediamo possa venir allargata facilmente con nuovi demoni e qualche variazione extra. Si tratta comunque di un'aggiunta più che gradita al già notevole pacchetto di Doom Eternal.

CERTEZZE

  • Battlemode è una modalità semplice ma divertente
  • Buona varietà di situazioni

DUBBI

  • Durante il nostro test, un po' di latenza di troppo