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Dordogne, abbiamo provato un'avventura dedicata ai ricordi d'infanzia

In arrivo nel 2023, Dordogne è una delicata avventura narrativa tuta basata sui ricordi d'infanzia della protagonista. Seguiteci nel nostro provato.

PROVATO di Giordana Moroni   —   03/09/2022
Dordogne
Dordogne
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Molti sono convinti che i ricordi siano elementi oggettivi della memoria. Del resto, eravamo lì, testimoni di un momento, come può la realtà essere diversa dal nostro ricordo? Eppure ricordare è un processo mentale estremamente selettivo, perché siamo noi per primi a decidere, involontariamente, quali sono i dettagli che vogliamo immagazzinare, in base alle nostre sensazioni ed emozioni. Per questo se, ad esempio, cinque persone vivessero la stessa esperienza, produrrebbero cinque ricordi diversi, proprio perché il ricordo è la somma della nostra soggettività riflessa in un evento oggettivo.

Questo processo, quello dell'elaborazione, è alla base di Dordogne, una delicata avventura narrativa sviluppata dal team francese Umanimation e prodotta da Focus Interactive. Il titolo tratteggia con a colpi di acquerello la storia della protagonista Mimì, ma chiede anche al giocatore d'intervenire nell'interpretazione degli eventi attraverso un diario dei ricordi.

Nel nostro provato di Dordogne, visto alla Gamescom 2022 e previsto in arrivo l'anno prossimo su PC e tutte le console, vi raccontiamo di più questa dolce avventura narrativa.

Mimì, è l'ora della sveglia

La Mimì del presente, intenta a esplorare la casa della nonna
La Mimì del presente, intenta a esplorare la casa della nonna

Quella che il giocatore segue è la storia di Mimì, trentenne che torna in Dordogna, una zona della Nuova Aquitania francese, per visitare la casa della nonna, recentemente deceduta. Qui Mimì si troverà circondata dai ricordi d'infanzia, ripensando ai momenti felici e non trascorsi con lei. Aymeric Castaing, Founder e CEO di Umanimation che ci ha accompagnati durante la nostra prova di Dordogne, ci ha spiegato che durante l'avventura il giocatore affronterà fasi sia con la Mimì adulta che quella piccina e che le scelte fatte nei flashback influenzeranno ovviamente il presente. La nostra prova tuttavia si è concentrata solo su una parte dell'esperienza di gioco, seguendo la protagonista durante un flashback.

La demo iniziava nella cameretta di Mimì, che viene svegliata dalla nonna per la colazione. In Dordogne il giocatore si muoverà all'interno di livelli con visuale fissa, navigando delle vere e proprie illustrazioni; tutti i fondali sono dipinti a mano ad acquerello, mentre la protagonista rimane spesso staccata dallo sfondo, avvolta da un piccolo contorno bianco a mo' di adesivo. Come prima cosa Mimì, afferra il suo registratore e incide sulla cassetta al suo interno il cinguettio degli uccellini fuori dalla finestra. Quando Mimì compie azioni speciali, come registrare un suono o altre attività che vedremo tra poco, la visuale si sposta in prima persona e il giocatore può guardarsi attorno attraverso lo sguardo della protagonista.

Per registrare un suono bisogna puntare verso la fonte sonora il microfono e attivare il tasto con la pressione di un tasto del pad. Una volta ultimata l'azione, la visuale ritorna sullo scenario totale e la bambina è di nuovo libera di esplorare lo spazio attorno a sé. Sparse nel mondo di gioco ci sono numerose parole, che fluttuano nell'ambiente e che vanno collezionate al fine di completare il ricordo. Questi sono posti talvolta in bella vista e altre volte andranno cercati con un po' più di cura. Similmente a quanto accade con le registrazioni, per controllare con più attenzione un luogo specifico, come un cassetto o il ripiano di un tavolo, la visuale si sposta sulla prima persona e ritorna sul totale quando non c'è più nulla d'importante da osservare.

Colazione e passeggiata al fiume

Arrivata al fiume, Mimì si prende un attimo per guardarsi attorno
Arrivata al fiume, Mimì si prende un attimo per guardarsi attorno

Scesa per colazione, Mimì si rende conto che le stanze da attraversare per raggiungere la cucina sono troppo buie e non c'è luce per illuminarle; così, armata di candela, si aggira per il soggiorno e la toilette, collezionando tantissime parole relative alle sue emozioni.

Giunta in cucina è tempo di colazione e la visuale passa da un totale della stanza alla prima persona, mettendoci di fronte a un banchetto che, dobbiamo ammetterlo, ci ha suscitato un bell'appetito. Tra marmellate, burro di fattoria, cereali e fette biscottate, la colazione di Mimì è tutt'altro che dolce: la bambina riflette tra sé e sé sul perché si trovi in campagna in quel momento. Mentre la nonna la invita a versarsi il latte e prendere ciò che vuole per la colazione, Mimì pensa ai genitori, che l'hanno lasciata con lei. Lei lì non ci vuole stare, quel burro è troppo giallo e ha un sapore strano. Vorrebbe poter stare a casa sua, ma i suoi genitori non possono tenerla con loro, per via dei continui litigi, e né in campagna né in città Mimì sente di avere un posto.

La colazione finisce in lacrime e per risollevare il morale, la nonna la porta a fare un giro verso il fiume. La passeggiata nel bosco che conduce al fiume, è piena di parole incoraggianti, come "avventura", "coraggio" e "scoperta". Arrivata al fiume Mimì registra il rumore del ruscello e scatta una manciata di foto con una vecchia macchina Polaroid, sempre replicando il passaggio alla prima persona. In queste fasi sarà il gioco a suggerire i soggetti da fotografare e registrare, oltre indicare al giocatore quante parole sono state raccolte, ma saremo sempre noi a decidere come inquadrare i soggetti, oltre a fare foto extra non richieste.

Comporre i ricordi

Visuale in prima persona in cui Mimì scatta una foto
Visuale in prima persona in cui Mimì scatta una foto

Mentre aspetta la cena, Mimì è pronta a comporre la pagina del suo diario. A sua disposizione ha le immagini, i suoni, e una lunga serie di parole con cui comporre frasi che rispecchiano il suo stato d'animo. Questa è la parte che abbiamo trovato più interessante e che si ricollega al discorso fatto in apertura sull'oggettività dei ricordi. Qui abbiamo dovuto comporre una frase utilizzando alcune tra le parole collezionate durante il gameplay, scegliere una sola foto e un solo suono e poi disporli sulla pagina bianca a nostro gusto.

La sezione di gameplay della demo è stata uguale per tutti i giocatori che hanno provato Dordogne in fiera, ma Castaing ci ha fatto notare che nessuno ha composto una pagina del diario simile a quella di qualcun altro. "Forse questo è il momento della demo che preferisco, vedere persone diverse creare cose diverse". Se quanto detto dallo sviluppatore risulta essere vero, allora i momenti di composizione del diario sono cruciali al fine narrativo. Noi ci siamo fatti trasportare dalla prova e non abbiamo pensato a nessun risvolto narrativo, ma abbiamo riempito il diario solo con pensieri e immagini che rispecchiassero davvero quello che la giornata di Mimì ci ha trasmesso.

Mimì a passeggio in campagna
Mimì a passeggio in campagna

Di per sé, il gameplay di Dordogne è molto semplice e lineare, ma non nascondiamo che ci ha fortemente incuriosito. Inoltre, prima di andarsene, pare che la nonna di Mimì abbia lasciato molti oggetti sparsi per la casa, sapendo che la nipote prima o poi sarebbe tornata nella sua casa di campagna. Non ci dispiacerebbe quindi vedere qualche piccolo puzzle in più nel gameplay, per spezzare la linearità della narrazione.

Sicuramente, quello che possiamo sottolineare dopo la nostra prova, è la bellezza degli sfondi e degli ambienti: incantevoli quadri dipinti con colori vibranti, ma al tempo stesso pieni di delicatezza. Ottimo anche il comparto sonoro, con musiche d'accompagnamento sognanti, ma soprattutto effetti sonori piacevoli e ben riprodotti. Il cinguettio degli uccellini, lo scricchiolio della ghiaia dei sentieri di campagna, lo stoppino della candela che brucia. I nostri preferiti però sono stati i suoni della colazione: quelle fette biscottate erano così croccanti da sentirne il profumo!

Dordogne ci ricorda quanto sia dirompente la potenza dei ricordi. La storia di Mimì, che viaggia su due piani temporali distinti, ha il potenziale per narrare un racconto intimo ma allo stesso tempo condivisibile, nel quale il giocatore può ritrovarsi ma soprattutto cambiare a seconda della sua sensibilità. Umanimation fa sua la lezione impartita dallo Studio Ghibli con il lontano "Pioggia di ricordi" e ambienta le vicende di Mimì in una campagna bucolica, fatta d'innocenza e affetto.

CERTEZZE

  • Potenziale per raccontare una storia non scontata
  • Interessante la meccanica di composizione dei ricordi

DUBBI

  • Da valutare la ripetitività
  • Build provata non stabilissima