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E3 2020 cancellata: le conseguenze, e le probabili alternative

Si rumoreggiava della cosa ormai da giorni, ma ora è confermato: l'E3 2020 è stata ufficialmente cancellata per via del Coronavirus. Oggi cerchiamo di spiegarvi cosa significa questo importantissimo cambiamento, quali conseguenze potrebbe avere, e come la fiera verrà plausibilmente sostituita

SPECIALE di Aligi Comandini   —   12/03/2020

L'E3 2020 è stata ufficialmente cancellata. Che si ami o si odi la fiera losangelina, tra gli addetti ai lavori questa è una situazione che in pochi credevano davvero di poter osservare... e invece si tratta di una dura verità, confermata recentemente da un comunicato stampa dell'ESA (l'Entertainment Software Association che della fiera si occupa ogni anno), e ribadita dalle affermazioni sui social di buona parte dei publisher che avrebbero vissuto l'evento da protagonisti. Certo, l'E3 ha già attraversato periodi difficili in passato, è stata pesantemente ridimensionata a un certo punto, e molti erano convinti che quella fase fosse nuovamente vicina per via delle problematiche gestionali delle ultime edizioni, eppure risultava davvero impossibile pronosticare una cancellazione diretta legata a una pandemia di coronavirus, tanto che noi di Multiplayer avevamo come sempre già acquistato i biglietti per gli Stati Uniti con larghissimo anticipo.

Chiaramente, la scomparsa improvvisa di un'occasione simile va a modificare completamente lo scacchiere dell'industria videoludica, che sarà costretta ad approcciarsi alla nuova generazione in modo completamente diverso dal previsto (e dal prevedibile). Oggi, perciò, tenteremo di capire insieme a voi le conseguenze di tutto questo, e cosa i giocatori devono aspettarsi nei prossimi mesi a livello comunicativo, dato che le varie case di sviluppo dovranno inevitabilmente trovare delle alternative.

Le conferenze non sono in pericolo

Dobbiamo cominciare il discorso con una precisazione molto importante: le conferenze dell'E3 non "sono" l'E3. Molto spesso questi bombastici eventi di presentazione vengono confusi con la fiera vera e propria - ed effettivamente si tratta dei momenti mediaticamente più significativi dell'intero periodo, non lo neghiamo - ma l'evento parte in realtà dopo la loro conclusione, e nello specifico caso del 2020 si tratta in realtà degli elementi più al sicuro dopo la cancellazione. Le conferenze sono infatti facilmente sostituibili con eventi digitali in streaming.

In verità, è già stato fatto con successo più volte (i Nintendo Direct sono un esempio lampante), e seppur si perda molta della spettacolarità di uno show finemente organizzato con una cornice d'eccezione, i contenuti presentati possono tranquillamente rimanere gli stessi, tanto che Microsoft ha già confermato di volerlo fare così come lo ha fatto Ubisoft, Nintendo è una pratica certezza, e crediamo sinceramente che Bethesda e Warner seguiranno la stessa strada. Più difficile prevedere le mosse di Sony, che per ora mantiene il silenzio sui piani futuri, tuttavia viste le sperimentazioni con gli State of Play non crediamo ci saranno enormi problemi. Ah abbiamo citato Warner perché all'E3 di quest'anno era prevista anche una loro conferenza, pare legata al gioco di Harry Potter trapelato tempo fa, al nuovo Batman, e al prossimo atteso titolo di Rocksteady. Considerando l'importanza dei videogame coinvolti, sarebbe strano da parte loro non arrabattarsi come tutti gli altri.

E3 2020 Nouvelle Formule

L'attesa degli annunci, dunque, non si spegnerà, e anzi la scomparsa dell'obbligo di presentare tutto nello stesso arco temporale potrebbe spezzettarli con più grazia, permettendo a testate e influencer vari di dare più attenzione ai singoli prodotti in un periodo di tempo più rilassato. C'è solo un piccolo problema... niente prove dirette. Il motivo primario per cui la maggior parte delle testate organizza viaggi di gruppo e impiega enormi risorse per le coperture dell'E3 ogni anno è pur sempre in primis la possibilità di provare i titoli a stretto contatto con gli sviluppatori. Vero, l'E3 è una fiera che spesso mostra molto e fa provare poco - diversamente dalla Gamescom dove le demo abbondano - e le interviste sono facilmente recuperabili, ma non c'è copertura dettagliata prima del lancio quanto un provato, e la totale impossibilità di mettere le mani sui titoli creerà non poche magagne ai siti specialistici.

Per carità, il problema sarebbe anche risolvibile, basterebbe creare delle piattaforme ad accesso limitato con demo disponibili per le testate, eppure operazioni di questo tipo richiedono investimenti di tempo e denaro ben maggiori delle sole spese per i viaggi, sono assai più complicate di quanto si creda, e possono facilmente dar vita a fughe importanti di informazioni. Crediamo insomma che qualcosa verrà fatto per "sostituire" le nostre tipiche partenze, ma non ci metteremmo la mano sul fuoco.

Chi ci perde davvero

Le grosse compagnie dovranno inevitabilmente far fronte all'impatto di questa cancellazione, ma sono senza ombra di dubbio quelle più al sicuro, non tanto per via della loro solidità monetaria, quanto per la loro capacità di cambiare in corsa il piano marketing, riadattarsi, e regolare eventuali perdite con strategie alternative (annunci più cadenzati, focus su altri periodi dell'anno più floridi, investimenti su altre forme di comunicazione). A sentire con ben maggior potenza lo schiaffo della scomparsa dell'E3 saranno invece i siti specializzati, gli influencer e i gruppi di influencer, e gli sviluppatori minori, per cui l'E3 rappresenta ogni anno un momento di rara importanza.

Lo dicevamo anche prima, Multiplayer.it stesso investe moltissimo nell'evento, poiché per noi rappresenta un picco d'utenza eccezionale ogni volta, e vi assicuriamo che non siamo la sola realtà web a viverlo così. L'E3 d'altro canto è una fiera che cattura l'attenzione anche di masse di utenti non abitudinarie (o anche a volte esterne all'ambiente), consapevoli di poter concentrare la propria attenzione su pochi giorni di fuoco per ricevere il succo degli annunci del 2020. Il fatto che l'ESA abbia già detto di voler recuperare la cosa con un evento online a sua volta è una magra consolazione, perché molto difficilmente avrà la stessa partecipazione o un impatto simile alla fiera vera e propria, privando molti siti dei picchi di utenza appena descritti. Si può pensare a un recupero correlato all'inevitabile fioccare di eventi digitali che sopperiranno a questa mancanza, vero, ma la loro organizzazione è molto più difficile da prevedere rispetto alla sicurezza di una settimana centrale per l'intera industry, senza contare la pericolosa mancanza delle prove dirette di cui vi parlavamo in precedenza.

E3 201X 09

E gli sviluppatori non supportati da grandi publisher? La situazione è similarmente drammatica, poiché l'E3 è da sempre un'occasione molto importante anche in termini di networking, che ha portato spesso talentuosi team indie a stringere legami commerciali o di amicizia importanti per supportare i propri progetti. Certo, alcuni già notati da chi di dovere avranno posti di prestigio negli eventi digitali di cui parlavamo prima, ma anche in quel caso ci sarà un'attenzione minore sul loro prodotto, poiché l'E3 viene di norma seguita nel suo insieme, tanto da portare utenti normalmente disinteressati a certe case o piattaforme a "scoprire titoli" che normalmente non li incuriosirebbero. Un discreto disastro, in grado di colpire duramente varie software house e difficilmente arginabile con la sola Gamescom (la cui sicurezza è tutta da definire, poiché non è ancora chiaro quando la situazione Coronavirus si risolverà), dato che la fiera tedesca è da sempre molto più orientata ai consumatori.

Insomma, quale che sia la soluzione adottata per limitare tale casino, i danni inevitabilmente ci saranno, per tutti i coinvolti. In tutta sincerità? Le recenti mancanze dell'ESA avevano fatto scaldare molte realtà giornalistiche negli ultimi anni (prima fra tutte il doxing involontario ai giornalisti di qualche tempo fa), e la perdita di Geoff Keighley per via di un focus maggiore sugli influencer e minore sugli sviluppatori preoccupa anche per quanto riguarda la loro "alternativa in streaming" per la fiera; ciononostante, per quanti dubbi si possano avere sull'organizzazione americana, non avremmo comunque voluto vedere l'E3 chiudere i battenti così all'improvviso. Saranno molti quelli coinvolti negativamente, e non possiamo che sperare in una conclusione positiva di questo delirio al più presto.