Sviluppato da Romero Games e presentato in pompa magna alcuni anni fa, Empire of Sin è arrivato a fine 2020 ed è stato accolto dal pubblico... in modo piuttosto tiepido. C'è poco da recriminare d'altro canto: l'idea di uno strategico/gestionale ambientato durante il proibizionismo nei panni di un leggendario boss della malavita era molto promettente sulla carta, ma il pargolo di Brenda Romero al lancio era piagato da bug seri e da vari problemi di design, oltre che incapace di sfruttare a dovere l'idea attorno a cui era stato costruito.
Nonostante le mancanze appena descritte, però, Paradox non sembra aver abbandonato il progetto, dato che la prima presentazione della versione digitale della Paradox Con per la stampa era dedicata proprio ad una nuova espansione chiamata (con chiari intenti) Make it Count. Abbiamo ascoltato la Romero in persona descriverne le tante novità e ve le abbiamo riportate in questa anteprima di Empire of Sin: Make it Count. Basteranno a rendere Empire of Sin ciò che doveva essere fin dall'inizio?
Problemi noti, soluzioni forse
Brenda ha iniziato la presentazione indicando subito l'elefante nella stanza, e ha quindi sottolineato come, nonostante il gioco fosse stato apprezzato da molti utenti, le critiche rivolte ai suoi problemi fossero sacrosante. La priorità del team, quindi, è stata mettersi istantaneamente al lavoro per migliorare le magagne più criticate, e per farlo gli sviluppatori hanno istituito un "consiglio della community", basato sul feedback degli utenti (chiamano questo gruppo di giocatori "la famiglia"), così da capire al meglio cosa ritoccare e a che livello. Dopo aver raccolto voracemente tali informazioni, il secondo passo è stato creare delle beta popolose per ottenere dati aggiuntivi e testare le modifiche. Ordinaria amministrazione, certo, che tuttavia dimostra una notevole fiducia nella propria community e la volontà di evolversi rapidamente.
I risultati iniziali? L'eliminazione di certi bug legati al blocco della progressione e di un exploit estremamente abusato con cui certi giocatori potevano finire la campagna in pochissimo tempo (il "safehouse exploit"). Tra le altre modifiche, poi, è stata inserita anche la risoluzione automatica degli scontri - molto richiesta dai giocatori visto il numero di boss e conflitti presenti durante una partita - e addirittura quasi un migliaio di modifiche minori, oltre a migliorie costanti all'intelligenza artificiale e ai sistemi di base.
Raggiunto un livello ritenuto "soddisfacente" con la base, il team si è messo al lavoro sull'espansione, fondamentale per limare gli altri aspetti meno riusciti del prodotto (prevalentemente una certa ripetitività generale, un'eccessiva semplificazione di alcuni fattori, e una difficoltà bassina). Make it Count arriva quindi con un nuovo boss, Meyer Lansky, e una nuova professione, il Fixer, oltre ad aggiungere cinque nuovi gangster come dessert.
Risolvo problemi
Il Fixer è dotato di svariate capacità interessanti: può fare da mediatore tra i gangster, favorendo alleanze o placando i conflitti, sbloccare lo strozzinaggio e facilitare la gestione economica del proprio impero. Lo strozzinaggio peraltro è un racket del tutto nuovo nel gioco, che permette di guadagnare in modo direttamente proporzionale all'investimento fatto con il prestito, ma può anche creare svariati problemi se si esagera. Il debitore, dopotutto, potrebbe sopravvalutare le sue capacità di ripagare il prestito e a quel punto sta al giocatore capire come recuperare quanto investito (di norma con le maniere forti).
Assieme alla nuova espansione, poi, arriverà anche un nuovo update chiamato "il precinto", che stando alla Romero dovrebbe permettere di ricolorare la mappa. Non si tratta di gestire la mappa cittadina a mò di grand strategy ovviamente, bensì di un modo per organizzare al meglio i territori del proprio impero senza doversi preoccupare eccessivamente dei singoli edifici (è possibile potenziare i propri racket con una serie di cambiamenti globali). In più vi sarà la chance di creare un perimetro difensivo attorno al proprio precinto, mossa utilissima per bloccare le scorte degli avversari se si conquistano territori nel mezzo di due precinti altrui. Queste "zone", prevedibilmente, offrono anche una serie di nuovi interessanti upgrade, e una centralizzazione delle risorse del proprio impero, gestita attraverso degli specifici depositi. Perdere un deposito significa perdere il precinto, quindi sarà probabilmente fondamentale difendere al meglio tali strutture.
Tra le aggiunte, non bastasse, vi sono anche nuove condizioni di vittoria, oltre a un revamp generale delle forze dell'ordine, ma la chicca più importante della nuova fase di Empire of Sin è senza ombra di dubbio l'introduzione del modding. Già, perché seppur ancora sperimentale, la nuova versione di Empire of Sin darà modo ai giocatori di creare contenuti e migliorare attivamente l'esperienza, un extra spesso centrale per mantenere in vita un titolo a lungo. Difficile al momento dire quanto elaborati saranno i tool messi a disposizione della community, ma si tratta di certo di un'ottima notizia.
Accompagnata da molteplici migliorie, e pensata per aggiungere varietà all'esperienza, Make it Count sembra essere un'espansione abbastanza valida da poter innalzare in modo sensibile la qualità di Empire of Sin. L'apertura prevista ai modder, peraltro, potrebbe portare a sviluppi inattesi e a una sensibile evoluzione del titolo di Romero Games nei prossimi anni. Al momento è presto per confermare una netta evoluzione, certo, ma la volontà di migliorare del team è cristallina, ed è evidente che molti passi siano già stati fatti.
CERTEZZE
- Nuova classe e numerose migliorie al sistema
- Mod in arrivo
- Svariati perfezionamenti ai sistemi preesistenti
DUBBI
- Basteranno le modifiche a rendere spassosa l'esperienza?