Crusader Kings III è stato un notevole successo di critica e pubblico, capace di catturare buona parte di ciò che rendeva speciali e spassosi i suoi predecessori, e di migliorarne le basi abbastanza da rendere felice una grossa fetta della fanbase originale. Certo, come tutti i titoli Paradox ha sofferto della sindrome del "reset" - ovvero la necessità di confrontarsi con un capitolo precedente ormai ampliato e perfezionato a dovere - ma se non altro è riuscito a farlo a testa alta, rappresentando una notevolissima base su cui costruire con espansioni future.
Ora finalmente arriva la prima pietra aggiuntiva del gioco: si chiama Crusader Kings III: Royal Court, e si tratta di un'espansione (ancora in sviluppo) il cui intento è integrarsi nei contenuti preesistenti senza creare eccessiva confusione ai giocatori del titolo base. Non abbiamo potuto vederla in azione a lungo, ma durante la presentazione al Paradox Con 2021 gli sviluppatori non hanno lesinato le informazioni. Vi diciamo cosa abbiamo scoperto nella nostra anteprima di Crusader Kings III: Royal Court.
Io ho una corte e tu no
La corte reale non è semplicemente il nome dell'espansione: si tratta di una sorta di hub in cui il giocatore può mettere in bella mostra i risultati ottenuti durante la sua partita e pensato esclusivamente per quegli utenti che sono stati in grado di raggiungere la cima della scala sociale, dato che solo re e imperatori ne potranno disporre. A tutti gli effetti è una nuova schermata legata al proprio personaggio, dove si visualizza una sala del trono personalizzabile e piena dei propri vassalli; l'aspetto di quest'ultima varia in base alla propria cultura.
Non è una chicca puramente estetica, chiaro. La sala del trono dà il via a nuovi eventi e a decisioni importanti legate al proprio regno, ed è legata a un nuovo concetto chiamato "grandeur". In poche parole, si parla di spendere denaro per migliorare la propria immagine, e ottenere altri vantaggi. Potrebbero sembrare spese inutili se paragonate a investimenti nell'esercito o in elementi più concreti, ma un re restio a mostrare la propria potenza perde di peso in questa espansione, e rischia seri malus legati alla diplomazia.
La grandeur non aumenta solo per via delle spese superflue: tenere corte permette ai vassalli e ad altri di fare delle richieste, e le decisioni prese non porteranno solo benefici diretti, bensì anche un miglioramento dell'immagine legato alla vostra presa di posizione. Per la cronaca, più alta la vostra grandeur, più alto il livello di chi può arrivare nella vostra corte, e più significative le loro richieste. Alle volte alcuni individui "ispirati" potrebbero addirittura chiedervi una sponsorship, e partire alla ricerca di una reliquia o di qualche altro oggetto di enorme importanza grazie al vostro denaro.
Il potere della cultura
Gli artefatti così ottenuti potranno venir mostrati nella sala, che, stando alle parole degli sviluppatori, corrisponde a una sorta di "garage di auto di lusso" medievale, dove esporre le prove della propria potenza e ricchezza. Inoltre, gli individui ispirati possono creare anche oggetti marcatamente più utili, come armi di pregevole fattura o corone dall'enorme valore; questi, però, non verranno esposti, ma inseriti nel vostro inventario.
Artefatti e oggetti importanti non sono eterni, e chiaramente Paradox ha pensato bene di creare un intero sistema attorno al loro storico - con precedenti proprietari che potrebbero reclamarli - e al loro eventuale decadimento. Tutto è talmente studiato da aver portato alla creazione del ruolo di antiquario nella propria corte, per restaurare le reliquie più a rischio. Già che stiamo parlando di ruoli, comunque, è il caso di tirare fuori anche il tutore di corte, perché un altro elemento di questa espansione sono i linguaggi.
Un regno dal territorio particolarmente esteso copre dopotutto vari popoli, e l'apprendimento di lingue multiple può portare enormi vantaggi nel controllo di tali nazioni. So che questo è pur sempre Crusader Kings, dunque è sempre il caso di aspettarsi svariati eventi inarrestabili correlati all'ottenimento di un regnante poliglotta, che possono andare dal perfetto apprendimento di un nuovo idioma al tradimento del vostro tutore, fino ad involontarie dichiarazioni d'amore per via di disguidi linguistici.
E il bello è che le novità non sono tutte qui: tra i nuovi ruoli vi sono anche il campione di corte e l'assaggiatore (anche se non si sono visti nella presentazione), e vi è stato persino un aggiornamento generale del sistema delle culture, ora più dinamico e simile al sistema religioso. Ogni cultura ha un suo ethos, e ciò influenza le tradizioni ottenibili: bonus di molteplici tipologie legati alle tendenze della cultura scelta, che modificano in modo sensibile il comportamento del regno. Per la cronaca, tutto questo non è parte dell'espansione: l'ethos e le tradizioni, con tutte le modifiche che comportano, saranno parte di un update gratuito.
Ibridare è potere
Una delle sorprese più eccitanti dell'espansione è legata proprio alle culture, ed è l'ibridizzazione delle stesse. Volete mescolare la tradizione anglosassone e normanna? Ora potete farlo, o addirittura evolvere un popolo nomadico ottenendo aspetti di culture piuttosto lontane. L'ibridizzazione, tra le altre cose, permette di mescolare tradizioni normalmente impossibili da appaiare, ma al contempo comporta un reset delle relazioni con altre culture, dove i rapporti verranno calcolati in base a una sorta di media tra quelli delle culture singole precedenti. Come prevedibile non sarà possibile unire culture diametralmente opposte, ma le combinazioni dovrebbero comunque essere numerose e alquanto interessanti.
In certi casi, ad ogni modo, l'ibridazione potrebbe non essere possibile, e la propria cultura risultare inadeguata alla situazione del regno. Per situazioni simili la soluzione sarà la divergenza culturale: un abbandono della propria cultura originale per abbracciare valori più adatti alle necessità (possono essere anche necessità militari legate agli smottamenti della situazione globale). Si tratta di elementi che aggiungono ulteriore complessità al tutto, permettendo al giocatore di personalizzare a piacere l'esperienza e alle partite di prendere pieghe ancor più imprevedibili, quindi ci sembrano tutte aggiunte alquanto apprezzabili, seppur sia ancora difficile comprendere fino a che punto saranno ben integrate.
Puntuale come un orologio svizzero Paradox ha preparato un immancabile espansione per Crusader Kings 3, ed è bello constatare come buona parte delle modifiche più significative ai sistemi verrà integrata attraverso un update gratuito. Per quanto riguarda il resto delle aggiunte, non ci sembra che Royal Court sia un DLC particolarmente rivoluzionario, ma non dubitiamo che aggiungerà ulteriore caos e divertimento a un gioco già molto elaborato e spassoso.
CERTEZZE
- La sala del trono e la grandeur sono ottime idee ricche di potenziale
- Modifiche interessanti al sistema delle culture
DUBBI
- Difficile dire quanto ben integrato sarà il tutto al momento