Gli strategici in tempo reale sono morti? È anni che sentiamo ripetere questo mantra, anche se, per una volta, non si tratta del classico pessimismo gratuito del web, quanto di una domanda nata dall'effettivo crollo di popolarità di un genere per sua natura molto elitario che con l'avvento di MOBA e affini è stato secondo molti "sostituito" nel mercato moderno (e nella scena competitiva).
Eppure, come spesso accade quando si fanno previsioni fin troppo negative, gli RTS sono tutt'altro che spariti, specialmente tra i team più piccoli: nonostante si tratti di giochi molto complessi e difficili da gestire, vari sviluppatori hanno cercato - e stanno ancora cercando - di farli tornare agli antichi fasti approcciandosi al multiplayer in modo atipico, e non manca un discreto numero di appassionati ancora pronto a supportare esperienze vicine ai grandi classici del passato, specialmente se dotate di campagne single player rispettabili.
L'ecosistema degli strategici, invero, è talmente vivo e vegeto da spingere certi team anche a buttarsi sulla sperimentazione, e tentare di sparigliare le carte in tavola con strutture e approcci molto lontani da quelli comuni. In questi giorni abbiamo potuto provare proprio un titolo appartenente a quest'ultimo gruppetto di nome Empire of the Ants, e il test ci ha incuriosito non poco... vediamo come mai.
Ben più di un numero
Empire of the Ants è basato sul libro omonimo di Bernard Weber (da noi conosciuto col nome di "Formiche"), un best seller fantasy che racconta le vicende e i conflitti di una colonia di formiche coinvolta in una sanguinosa guerra. Peraltro, nonostante il gioco non segua alla perfezione questa trama, pare che gli sviluppatori abbiamo comunque tentato di mantenere il tutto il più fedele possibile al materiale originale, con tanto di collaborazione dell'autore nella stesura della nuova storia.
Voi per l'esattezza siete 103.683, una formica che, dopo un attacco a una linea di provvigione, viene messa dalla regina alla difesa della colonia. Un ruolo di sufficiente importanza nella gerarchia insettoide da garantire una campagna ricca di ogni genere di missione, tra cui quest di esplorazione e scontri tattici. Noi abbiamo potuto testare il gioco per circa un'ora, partendo da una breve fase esplorativa zeppa di formiche con cui interagire. Nulla di particolarmente eclatante, ma ci è voluto poco per venir catapultati nell'azione, durante una missione di ricerca ed eliminazione di un nido di termiti.
È proprio qui che il gioco ci ha sorpreso, perché Empire of the Ants non è il classico strategico con visuale dall'alto pensato per mouse e tastiera, bensì prende elementi da titoli come Giants Citizen Kabuto, Pikmin, Brutal Legend e simili: in pratica il vostro comandante viene controllato con una visuale alle spalle e si può muovere liberamente per la mappa. Durante il movimento il vostro minuscolo alter ego può usare una pausa tattica che gli permette di visionare con chiarezza la posizione di obiettivi, truppe e basi conquistate, e indirizzare mirando con precisione le proprie unità in base alle necessità. Fin qui la somiglianza con Pikmin potrebbe sembrare notevole, ma gli insetti del vostro esercito non vi seguono in automatico in Empire of the Ants: è necessario ordinare loro di spostarsi manualmente, e il loro sistema di controllo è più vicino a quello di un RTS classico, con tanto di possibilità di dividere le truppe in gruppi definiti per selezionarne più alla volta.
Tali elementi da strategico vecchio stile li si ritrova anche quando ci si occupa del recupero delle risorse e dell'organizzazione delle basi, peraltro, perché ogni base ha slot limite e può costruire una sola unità per volta, le unità hanno funzionalità specifiche - solo i lavoratori, ad esempio, possono prendere cibo e riportarlo alla base - e vi sono numerose strutture di produzione, difesa e supporto il cui utilizzo facilita enormemente le cose in missione. Non solo, il vostro comandante non è una formichina inerme e può ottenere abilità attive che curano o potenziano le truppe, il cui uso ha davvero ribaltato certi scontri a nostro favore.
La grande tattica in miniatura
Così descritto potrebbe sembrare tutto incredibilmente complicato, ma pur senza giocare le missioni tutorial ci abbiamo messo davvero poco a prendere confidenza con i controlli. Empire of the Ants è ben congegnato e l'uso di 103.683 diventa rapidamente una seconda natura, specialmente considerando che si muove come un fulmine, può saltare gli ostacoli e che le truppe di insetti sono tutte alquanto veloci nel movimento una volta indirizzate a dovere.
Occhio però, per dominare non basta semplicemente recuperare basi e produrre unità: la missione da noi affrontata era una di quelle iniziali, eppure la base finale delle termiti era ben protetta e il flusso costante di nemici ci ha obbligato non solo a fare uso delle abilità sopra descritte, ma anche a sfruttare le risorse extra per velocizzare la produzione di insetti soldato, e a usare con furbizia delle speciali "super unità" (in pratica dei bacarozzi corazzati) che a quanto pare cambiano in base alle missioni e alle stagioni. Insomma, in parole povere, c'è un sistema di una profondità ben superiore alle aspettative in Empire of the Ants, e non ci vuole molto a notarlo.
Qualche criticità da tenere d'occhio però rimane. Durante la nostra prova abbiano notato una capacità di muoversi non impeccabile delle nostre unità, che ci ha obbligato a riposizionarne alcune varie volte (specialmente quelle capaci di sparare dalla distanza, che tendono a venir limitato da qualunque grosso ostacolo nel loro raggio visivo). Inoltre l'interfaccia non è propriamente cristallina, e in situazioni di notevole caos non si riesce a cogliere immediatamente il posizionamento delle proprie truppe rispetto a quelle nemiche. Non sono difetti gravi, per carità: il primo si può aggirare con un po' di pratica (e può ancora venir perfezionato dagli sviluppatori) e il secondo richiede solo qualche piccolo ritocco di interfaccia, quindi non siamo preoccupati.
Meno sicura invece la solidità dell'elemento tattico sul lungo periodo. Già nella missione da noi affrontata si potevano utilizzare unità molto diverse tra loro, un buon numero di capacità attive, e rafforzare le proprie basi con molteplici strutture e risorse, ma non sappiamo ancora quali variazioni conterranno le missioni future. Il gameplay a nostro parere funziona bene, tuttavia se non ci fosse una crescita costante e ben calcolata del livello di sfida, o la varietà degli scontri risultasse limitata, resta il rischio di sprecare buona parte del potenziale intravisto durante la prova. Non resta che aspettare e vedere se il gioco di Microids e Tower Five riuscirà a fugare i nostri dubbi al lancio.
Empire of the Ants ci ha sorpreso positivamente: questo curioso strategico dalla struttura atipica è ben più tattico e profondo di quanto possa sembrare ad una prima occhiata, e il suo gameplay, nonostante la complessità generale, ci è parso piuttosto semplice da comprendere e ben adattabile anche a piattaforme al di fuori del PC. Indubbiamente un'esponente molto particolare del genere con dell'ottimo potenziale, la cui qualità dipenderà principalmente dalla gestione della campagna, e dalla varietà effettiva delle missioni offerte. Non resta che attendere, e vedere se varrà davvero la pena di affrontare gli intrighi di questa pericolosissima colonia di formiche.
CERTEZZE
- Gameplay ben calcolato, profondo quanto basta ma non difficile
- Struttura e ambientazione molto interessanti
DUBBI
- Qualche problema di pathing delle unità e di interfaccia
- La varietà della campagna e la curva di difficoltà sono ancora da valutare