"Picnic sul ciglio della strada" dei fratelli Strugackij è il punto di partenza di innumerevoli videogiochi provenienti dalla Russia. È come se quel romanzo facesse ormai parte del DNA di quella nazione al punto da essere inevitabile per la fantascienza. Quanti videogiochi ci hanno raccontato di un'area delimitata in cui delle attività aliene non meglio definite hanno causato delle profonde alterazioni, lasciando radiazioni e anomalie sul terreno? Quante "zone" abbiamo visitato alla ricerca di manufatti dagli incredibili poteri?
Se la storia vi ricorda quella di S.T.A.L.K.E.R. non siete in errore, perché è da lì che viene, ma lo stesso dicasi per Chernobylite o per Survarium, tanto per fare altri due nomi di giochi che richiamano lo stesso scenario. Encased, di cui abbiamo provato la versione in Accesso Anticipato, ha la stessa origine, ma invece di trasformare la sua fonte d'ispirazione in uno sparatutto survival ha deciso di rileggerla in chiave GDR.
Gioco di ruolo puro
Encased di Dark Crystal Games è un gioco di ruolo isometrico che si rifà pesantemente ai primi due Fallout per impostazione generale e filosofia del gameplay. Siamo in un 1971 alternativo e il genere umano, come sempre in guerra, viene pacificato dalla scoperta del Dome, ossia una gigantesca cupola dalle origini sconosciute, che diventa immediatamente oggetto di studio e di ricerca da parte di tutte le nazioni più potenti del mondo. Per gestire la situazione e organizzare l'esplorazione del Dome, viene fondata una compagnia transnazionale, chiamata CRONUS Corporation, con base a Crystal Sands, città creata subito fuori dall'immensa struttura, che recluta e invia personale dentro la stessa e che ha come obiettivo quello di recuperare più manufatti tecnologici possibili, fonte di conoscenza e potere. Nonostante lo spiacevole cavillo per cui chi entra nella cupola non può uscirne, negli anni le richieste di accesso si sono moltiplicate al punto che si è creata una lunga coda. Il giocatore interpreta uno dei coraggiosi che ha deciso di rischiare la vita per vedere cosa c'è in quell'area misteriosa.
La prima cosa da fare in Encased, dopo aver scelto il livello di difficoltà, è creare un personaggio. Volendo è possibile sceglierne uno tra i molti prefabbricati, oppure si può lanciare l'editor e decidere da soli come distribuire i punti disponibili. I parametri da tenere in considerazione sono molti, tra abilità e caratteristiche, e vanno a influenzare in modo pesantissimo le occasioni di interazione all'interno del gioco.
Considerate che nelle ore che abbiamo provato Encased abbiamo trovato la possibilità di utilizzare con profitto ogni singola abilità, quindi non bisogna prendere alla leggera questa fase. In particolare è importante decidere se si vuole creare un personaggio specializzato, quindi perfetto per alcune azioni, ma castrato in altri momenti di gioco, oppure se è meglio puntare al classico personaggio a tutto tondo che può cavarsela in ogni situazione, ma che non eccelle in niente. Con il senno di poi, è interessante anche notare come durante il gameplay i combattimenti non siano frequenti come ci si potesse aspettare e che spesso siano anche evitabili. Si tratta di annotazioni importanti perché danno l'idea di come gli sviluppatori abbiano puntato a realizzare un gioco di ruolo puro e non un action mascherato.
Picnic sul ciglio della strada
La prima ora di gioco la sia passa in un'area di addestramento, posta subito all'ingresso del Dome. È qui che si apprendono i rudimenti del sistema di controllo e che si entra in contatto con le prime anomalie (in un ambiente protetto, fortunatamente). Sempre qui ci vengono spiegati alcuni sistemi di gioco, come quello di combattimento, quello di analisi o quello di scassinamento delle serrature, che si riveleranno essenziali per svolgere le missioni che ci saranno assegnate. Sempre qui si ottengono le prime quest secondarie parlando con gli altri personaggi (da notare che sembrano avere tutti qualcosa da dire).
Inizialmente i compiti da svolgere sono molto semplici e servono soprattutto a far capire come usare le varie schermate di riepilogo, come leggere il diario delle missioni (non chiarissimo, in realtà), come gestire l'inventario e così via. Finito l'addestramento veniamo inviati subito in missione in un'area relativamente tranquilla, chiamata, guarda un po', Picnic sul ciglio della strada.
In effetti giocando ci accorgiamo che del libro degli Strugackij c'è davvero tanto: le già citate anomalie, la possibilità di fermarle lanciandoci dentro degli oggetti metallici, le zone radioattive, l'esistenza di fazioni che vivono al limite della legalità e un senso generale di disfacimento umano, mal nascosto dai tentativi di emancipazione dal soggetto originale.
Come già accennato, Encased si gioca con una visuale isometrica. Fortunatamente la telecamera è ruotabile e zoomabile, in modo da consentire al giocatore di inquadrare meglio l'area. Peccato per la mancanza di un tasto che mostri tutti gli oggetti interattivi presenti sullo schermo (almeno i principali), cosa che costringe a lunghe perlustrazioni degli ambienti con il cursore del mouse.
Il mondo di gioco è diviso in aree chiuse, a volte più grandi, altre meno, raggiungili tramite i mezzi di trasporto forniti dalla CRONUS. Prendete i Wasteland o i Fallout come esempio e non vi allontanerete troppo da Encased. A essere particolarmente interessante è la costruzione delle diverse aree, che lungi dall'essere monotematiche, offrono diversi spunti interessanti, nonché molti personaggi con cui parlare. Da questo punto di vista sembra che Dark Crystal Games abbia fatto di tutto per evitare di ingabbiare il gioco negli schemi classici del genere, in cui il combattimento ha la prevalenza su tutto: qui si può giocare un po' come si vuole. L'unico problema è che a volte si può avere la sensazione di avere un personaggio inadeguato, soprattutto quando ci si trova di fronte a situazioni che lasciano poco spazio all'interpretazione. Non capita spesso e finora abbiamo sempre trovato una qualche scappatoia, ma può capitare.
Il sistema di combattimento di Encased ricorda molto da vicino quello degli XCOM di Firaxis. Quindi è basato su di un susseguirsi di turni in cui ogni personaggio dispone di un certo numero di punti azioni per fare le sue mosse. Gli strumenti per combattere sono quelli classici: armi da corpo a corpo, armi da fuoco e granate, oltre a dei poteri psichici.
Presente anche un sistema di coperture, con alcuni oggetti che forniscono una protezione parziale (ad esempio una staccionata) e con altri che forniscono una protezione totale (ad esempio un muro di cemento). Niente di nuovo sotto al sole. Come dicevamo, in verità non abbiamo combattuto molto durante la nostra prova, preferendo sperimentare il sistema di gioco nel suo complesso, invece di concentrarci su di un singolo aspetto. Diciamo che per quel che abbiamo testato i combattimenti in Encased funzionano, anche se sinceramente avremmo gradito avere qualche informazione in più a schermo o accessibile in modo più intuitivo. Forse Firaxis e inXile ci hanno coccolato troppo, ma tant'è.
Dal punto di vista tecnico Encased fa il suo dovere, tra trasparenze, scenari affascinanti e ben disegnati e una buona varietà generale. Certo, stiamo comunque parlando di un gioco con visuale isometrica, quindi non aspettatevi miracoli. Non proprio eccezionali le animazioni dei personaggi, che risultano essere legnose. In questo caso il problema potrebbe essere semplicemente produttivo. Staremo a vedere con la versione finita cosa ci aspetta.
Encased ci ha convinti? È ancora presto per dirlo. Da quello che abbiamo provato è sicuramente un titolo interessante che gli appassionati di giochi di ruolo dovrebbero seguire con interesse. Ha alcuni elementi molto acerbi, ma è anche ambizioso al punto da risultare coraggioso in diversi momenti. Inoltre è davvero intricato e fa venire voglia di scoprire dove vuole andare a parare. Ne riparleremo con la versione definitiva.
CERTEZZE
- Il sistema di gioco sembra versatile al punto giusto
- Molte cose da fare, segreti da scoprire, fazioni con cui contrattare
DUBBI
- Alcune cose sembrano poco rifinite
- Il diario non è leggibilissimo