È da qualche settimana che non si parla dell'Epic Game Store nei video di Multiplayer.it, ma in questi ultimi giorni due notizie molto ravvicinate hanno riportato sotto i riflettori la piattaforma di digital delivery dei creatori di Fortnite che, da quando è stata lanciata meno di 6 mesi fa, ha già scosso pesantemente il mercato PC.
Da un lato abbiamo il fondatore della società che ha posto una precisa condizione per ritirarsi dalla guerra alle esclusive che lui stesso ha messo in piedi e dall'altro lato abbiamo l'acquisizione degli sviluppatori di Rocket League. Nel video che trovate in testa a questa notizia, trovate un approfondito video che passa in rassegna tutti gli accadimenti.
Partiamo dalla notizia che ha generato più dibattito visto che si riallaccia a quel fracasso assordante che ha scosso il mercato PC fin da quando l'Epic Games Store è stato lanciato. Se ricordate bene, infatti, questo store ha trasportato su PC quell'idea di esclusiva temporale che abbiamo visto per lungo tempo prosperare su console. Perché se è vero che su computer siamo abituati già da un po' a vedere alcuni publisher rilasciare i loro prodotti solo sulle proprie piattaforme di digital delivery (vedi Battle.net di Blizzard, Origin di EA o il programma di Bethesda), è anche vero che su PC praticamente tutto esce su Steam e GOG. Prima dell'avvento di Epic Games Store che ha letteralmente strappato da Steam diversi giochi finiti poi al centro di numerose polemiche.
Niente più esclusive: dipende tutto da Steam
E proprio rimanendo in argomento, Tim Sweeney, l'amministratore delegato di Epic, nonché uno dei suoi fondatori storici, ha qualche giorno fa confermato su Twitter che la sua società è pronta a smetterla con questi accordi di esclusiva nel momento in cui Steam modifica il suo sistema di royalties e si adatta a quanto fatto da Epic. In altre parole, se Steam vuole tornare ad avere tutti i giochi, deve essere disposta a guadagnarci meno e restituire molti più soldi agli sviluppatori. Steam infatti adotta una politica delle royalties suddivisa in un 70/30: 70% a chi sviluppa il gioco e 30% che trattiene per se stessa, laddove Epic ha una percentuale estremamente più appetibile per chi i giochi li realizza, 88/12, ovvero l'88% rimane nelle tasche dello sviluppatore mentre lo store si trattiene solo il 12%.
Nel momento in cui Steam cambierà le sue royalties e si porterà sull'88/12 Sweeney ha garantito che la sua compagnia smetterà di perseguire e ricercare le esclusive temporali. Ma non solo: se dovesse esserci questo cambio di royalties, Epic prenderà in considerazione persino la possibilità di pubblicare i suoi giochi proprio su Steam, sul suo acerrimo concorrente. Ve lo immaginate un futuro con Fortnite scaricabile da Steam e giocabile con i propri amici?
Secondo Sweeney, che non ci va leggero con le dichiarazioni, avere l'88% di royalties su Steam rappresenterebbe un momento glorioso nella storia del mercato PC e potrebbe avere un impatto su tutte le altre piattaforme per gli anni a venire. Per lui è proprio questo dominio del 30% a rappresentare il problema numero 1 per gli sviluppatori e i publisher, e l'obiettivo di Epic è correggere questa devianza e stimolare il cambiamento.
Tra l'altro secondo Sweeney, le varie liste di amici e gli account personali dovrebbero essere interconnessi e operare come una sorta di cross-platform tra store. Non conta dove hai comprato qualcosa: ogni gioco deve essere disponibile ovunque e giocabile su qualsiasi piattaforma mentre gli store devono diventare, per l'appunto, dei semplici negozi dove poter fare acquisti e spendere i propri soldi, non per tenere confinati al loro interno i giocatori.
L'acquisizione di Rocket League
Dichiarazioni forti e molto interessanti che sono accompagnate dall'ennesima dimostrazione di forza che Epic ha poi messo in campo poche ore fa. La società ha infatti acquistato Psyonix, lo sviluppatore di Rocket League. Non ci sono dettagli su quanto sia costata questa transazione, tantomeno sulle conseguenze concrete sul team di sviluppo. Tutto quello che sappiamo è che nel brevissimo periodo nulla cambierà visto che il supporto a Rocket League rimarrà lo stesso eccellente che ha caratterizzato il successo di questo titolo multiplayer, mentre il team di San Diego, che ad oggi conta 132 persone, continuerà a crescere in funzione dei suoi nuovi progetti. Sul lungo periodo però la situazione è più nebulosa: inizialmente infatti sembrava che entro la fine dell'anno il gioco si sarebbe spostato da Steam all'Epic Games Store proprio in funzione di questa acquisizione, diventando di fatto una esclusiva della piattaforma digitale di Tim Sweeney per tutti i nuovi acquirenti.
Successivamente però Epic ha voluto chiarire la questione dicendo che per il momento non si sente in grado di rivelare quale sarà il futuro di Rocket League su Steam. Il supporto infatti non si interromperà ma in merito alla possibilità di acquistare il gioco al di fuori dell'Epic Games Store, Sweeney non si vuole sbilanciare. Quello che ci viene da pensare è che Epic voglia ragionare sulla distribuzione del gioco per cambiare magari forma di monetizzazione. Vi ricordiamo infatti che Rocket League a oggi è un gioco da acquistare a prezzo premium sui vari store ma è possibile che Epic lo voglia trasformare in un free to play pieno zeppo di micro-transazioni estetiche o addirittura con qualche battle pass mensile sulla falsariga di quanto è possibile vedere e acquistare in Fornite.
Fateci sapere il vostro punto di vista sulla questione tra i commenti qui sotto: siete dei fan o dei detrattori dell'Epic Games Store? E cosa ne pensate dell'acquisizione di Rocket League?