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Epic Games Store, lo sfidante di Steam

L'Epic Games Store sfida apertamente la colossale piattaforma digitale Valve, facendo leva sul risparmio per attirare sviluppatori e giocatori.

SPECIALE di Mattia Armani   —   12/12/2018
Subnautica
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L'arrivo dell'Epic Games Storenon porta nulla di realmente nuovo nel mondo della distribuzione digitale, ma segna una svolta epocale nel mondo del gaming PC. Nessuno, infatti, ha mai sfidato apertamente Steam, lasciando campo libero a una Valve che senza troppi sforzi ha dato vita a qualcosa di molto simile a un monopolio. Qualcuno ha deciso di smarcarsi come nel caso di EA e Activision Blizzard, due colossi che hanno deciso di distribuire esclusivamente sulle rispettive piattaforme digitali, ma parliamo delle sole produzioni interne dei due publisher, di fronte a un mercato che ha preferito sfruttare Steam anziché combatterlo. Pezzi grossi come Ubisoft, Bethesda e CDProjekt hanno deciso di tenere i piedi in due scarpe, consci del fatto che Steam accentri la stragrande maggioranza del gaming PC, nonostante il secondo stia virando verso la distribuzione esclusiva sul suo client e l'ultimo dei tre sia l'unico ad avere una piattaforma di distribuzione digitale vera e propria. Ma per quanto Good Old Games abbia raggiunto una buona fetta di utenti recuperando vecchie glorie PC e sposando la filosofia DRM free, parliamo di una goccia nel mare rispetto alla mole di titoli che passa per il dominio di Gabe Newell. Ed è proprio questa valanga di giochi che interessa a una Epic decisa allo scontro diretto galvanizzata dal momento di gloria di Fortnite, il battle royale che strappando lo scettro a PUBG ha capitalizzato l'attenzione di gran parte del mondo dei videogiochi, dai professionisti ai giocatori mobile. Ed è un'attenzione che Epic vuole deviare sulla sua piattaforma digitale in ogni modo possibile, mettendo in campo esclusive, impugnando una conversione per PC importante come quella di Journey, attirando l'attenzione degli utenti con giochi gratuiti e pubblicizzando a gran voce la maggiore convenienza della sua piattaforma per gli sviluppatori.

L'ennesimo client?

Epic ha deciso per lo scontro frontale contro l'unico vero titano della distribuzione digitale su PC, un colosso che farebbe paura a chiunque. Ma la software house statunitense è scesa in campo con fare agguerrito e oltre a godere di una visibilità immensa grazie a Fortnite, ha una carta molto importante da giocare. Epic è la mamma dell'Unreal Engine, un motore che combinando resa grafica spettacolare e semplicità di utilizzo risulta tra i più utilizzati dagli sviluppatori e tra i più famosi in assoluto. Per questo lo ritroviamo in parecchie produzioni e questo particolare rappresenta il primo vantaggio di Epic su Valve. Sia chiaro, chiunque può usare l'Unreal Engine e difficilmente vedremo valanghe di titoli basati sul motore Epic diventare esclusive. Ma la proprietà di un motore garantisce la possibilità di partnership o agevolazioni che, come sottolineato da un'esplicito grafico, annullano il costo del motore e hanno già visto Ashen arrivare in esclusiva temporale PC sull'Epic Games Store. Un bel vantaggio anche se non l'unico modo di avere l'esclusività come nel caso di Hades e nel caso di Satisfactory, tra l'altro rimosso dalle pagine di Steam con un'inevitabile strascico di polemiche. Ma Epic potrebbe averlo messo in conto nella sua politica aggressiva, conscia che comunque l'esclusività su PC non preclude l'accesso a un gioco a nessuno e non comporta una diminuzione del bacino di utenza nell'ottica degli sviluppatori.

Epic Games Store Revenue

Certo, ci troviamo di fronte all'ennesimo client da installare, aggiornare e controllare, e questo farà storcere qualche naso ma, a differenza di quanto succede nel mondo console, parliamo di qualche rapida operazione per poter passare in pochi secondi da un servizio gratuito all'altro, restando comodamente sulla medesima macchina da gioco. Resta però da considerare il peso del nome di Steam per gran parte degli sviluppatori che potrebbero non voler rinunciare a una vetrina tanto importante, un servizio che conta decine di milioni di utenti attivi che possiedono centinaia se non addirittura migliaia di giochi. Giochi tra l'altro destinati a restare giocabili per sempre, senza problemi di retrocompatibilità, emulatori, mini-console e via dicendo, continuando a garantire la presenza del client di Steam su milioni e milioni di PC per molti anni a venire. La piattaforma Valve è destinata a restare un punto di riferimento per un'utenza enorme che pur accettando la presenza di un alto store, cercando di sfruttarne i vantaggi, potrebbe decidere di continuare a comprare quanti più titoli su Steam per concentrare la maggior parte della sua libreria digitale su una sola piattaforma. Per questo è vitale che Epic abbia la volontà e le forze di tenere abbastanza duro da mettere giù fondamenta in grado di reggere. Ma possiamo senza dubbio dire che la compagnia si è presentata ai nastri di partenza con il giusto spirito, impugnando un argomento molto forte per convincere gli sviluppatori a passare dalla sua parte: la convenienza.

Epic Games Store, lo sfidante di Steam

L'arsenale dell'Epic Games Store

A quanto pare Fortnite ha avuto un ruolo decisivo nella nascita dell'Epic Games Store. Colpevole di aver sotterrato Paragon e aver messo in disparte Unreal Tournament, il popolarissimo battle royale ha insegnato molto a Epic sul funzionamento di un negozio digitale. E una parte di quanto appreso è stata impugnata come un'arma da Tim Sweeney, fondatore e CEO di Epic, nel suo attacco diretto alle politiche economiche degli altri store digitali. Sweeney ha infatti dichiarato che i costi per l'elaborazione dei pagamenti vanno dal 2.5 al 3.5% e lo stesso vale per le altre spese infrastrutturali. Questo porta a un totale di 5-7% di costi fissi, presumibilmente in relazione al prezzo di uno specifico gioco, che portano una trattenuta complessiva del 12%, quella decisa da Epic per il suo Store che lascia l'88% dei guadagni agli sviluppatori, a garantire comunque introiti, mettendo al contempo a nudo l'ampio rincaro delle altre piattaforme che arrivano al 30% come nel caso di Steam. Chissà se un margine così basso sarà effettivamente sufficiente per sostenere un progetto del genere, un progetto che comprende Early Access e punta a includere tutto il necessario per una piattaforma online di successo. Niente DRM imposto, anche se gli sviluppatori potranno decidere se usarlo, e niente forum o streaming, ma servizi online come il cloud, una sezione dedicata agli editor e rimborsi, ormai vitali, anche se inizialmente via customer support e solo successivamente - speriamo - con annessa la possibilità di provare i giochi in via automatizzata. Il tutto condito un catalogo limitato ma piuttosto ricco quando si parla di titoli in arrivo.

Epic Games Store, lo sfidante di Steam

E tra questi titoli ci sono per l'appunto l'esclusiva temporale di Ashen, la Early access di Hades, l'importante Satisactory e la versione PC di Journey, prevista per inizio 2019, che è senza dubbio un ottimo strumento per attirare l'utenza, al pari del il gioco gratuito ogni due settimane, tra l'altro svincolato da abbonamenti a pagamento al contrario di quanto accade su console, che è necessario per fare si che i giocatori continuino a visitare lo store digitale Epic, almeno fino a quando non avrà ingranato. Subnautica, tra l'altro, disponibile in forma gratuita dal 14 dicembre è un titolo del 2018, arrivato da poco alla versione finale e venduto a prezzo pieno. Una buona offerta, dunque, anche se costata agli sviluppatori diverse critiche da chi lo ha da poco comprato a prezzo pieno. Non ci aspettiamo invece lamentele per Super Meat Boy, disponibile dal 28 dicembre al 10 gennaio, che è si celebre, ma ha anche otto anni sulle spalle ed è stato giocato in ogni salsa possibile. Ciò non toglie, comunque, che Epic sia partita con un buon passo e che sia la prima a scendere in campo con un qualcosa in grado di minacciare Steam. Ci vorrà tempo e ci vorrà più di Fortnite, ma costi, giochi gratuiti ed esclusive hanno un peso rilevante e un eventuale clima di concorrenza potrebbe portare diversi vantaggi. E con Microsoft pronta a un Game Pass per Windows, probabilmente destinato a essere emulato da realtà come Steam, le cose potrebbero mettersi decisamente bene per i giocatori PC.