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Everspace 2, il provato

Il seguito del roguelike spaziale di Rockfish è molto diverso da quello che vi potreste aspettare: lo abbiamo provato

PROVATO di Luca Olivato   —   15/01/2021
Everspace 2
Everspace 2
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Il primo Everspace, uscito oltre tre anni fa, era uno shooter tridimensionale che, cavalcando l'onda lunga di titoli ad esso contemporanei, come Elite Dangerous e No Man's Sky, si proponeva nella formula più leggera del roguelike, ossia adottava delle meccaniche per cui ad ogni fallimento corrispondeva una nuova avventura da affrontare da zero.

Per il seguito lo sviluppatore tedesco Rockfish ha deciso di cambiare approccio, mantenendo concettualmente invariate le dinamiche dei combattimenti, ma adottando la filosofia diametralmente opposta del "shoot and loot" tipico dei giochi di ruolo hack 'n' slash. Il risultato è, per la stessa ammissione degli sviluppatori, un ibrido tra Freelancer, il cui sistema di controllo è ricalcato pedissequamente, e Diablo. Abbiamo passato qualche ora con Everspace 2!

Primo impatto

Proprio come il sistema di gioco, anche il protagonista è uscito dal loop infinito di morti e resurrezioni: si tratta infatti dell'ultimo dei cloni del primo Everspace e di conseguenza quella che sta vivendo è la sua ultima chance. Dopo un simil-tutorial che non è altro che una missione semplificata, la situazione precipita: privato della propria astronave e catturato dai fuorilegge assieme al fidato ingegnere Ben, Adam riesce, con l'aiuto del misterioso Dax, a fuggire approfittando di un'offensiva da parte delle forze imperiali e a trovare nascondiglio presso una base militare in disuso. Inizia una storia raccontata a colpi di tavole disegnate in cui tornano alcune vecchie conoscenze, riproposte per un senso di continuità col predecessore. Sarebbe stato opportuno investire un po' di risorse in più per dare dignità alla parte narrativa che stride eccessivamente con la qualità tecnica del gioco vero e proprio.

Le missioni, nonostante debbano scendere a compromessi a causa di un sistema di controllo che non prevede molto altro rispetto al governo dell'aeronave (un unico pulsante serve sia per attivare il cruise control che interagire con gli oggetti), offrono una buona varietà di situazioni. In un caso, per esempio, si deve cercare, affidandosi solo all'udito, la posizione di una torre radio nascosta; in un altro recuperare un'antenna in base ad alcuni indizi; in un altro ancora viene premiata la furtività. A quelle che fanno da colonna portante alla missione primaria, si aggiungono sia sottoquest che sfide più generiche, che prevedono ad esempio di eleminare una quantità di un determinato nemico.

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La mappa di gioco è suddivisa in sistemi solari, ciascuno dei quali dotato di caratteristiche distintive; per spostarsi tra l'uno e l'altro è necessario attivare l'iperspazio che consiste in una specie di binario temporale in cui non si può far altro che attendere il "salto" spaziale. Quest'operazione alla lunga risulta ripetitiva: per fortuna può capitare che il radar segnali la presenza di posizioni sconosciute, aree che possono essere esplorate facoltativamente, ma naturalmente utili per allungare longevità che dovrebbe attestarsi sulla ventina d'ora di una partita standard. Non è ancora chiaro se gli sviluppatori abbiano qualcosa in serbo dopo l'endgame, ma la risposta affermativa sembra scontata.

Joystick alla mano

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In cabina il feeling è il medesimo del primo Everspace e ricorda soprattutto il sopraccitato Freelancer, vera e propria fonte di ispirazione per Rockfish. Ci sono due attacchi principali dalle munizioni illimitate (occhio però a non surriscaldare troppo le torrette) a cui si aggiungono i missili secondari, la cui quantità è invece piuttosto risicata; troviamo la modalità "berserk" che si attiva una volta incassato un certo numero di colpi. Ci sono inoltre due ulteriori abilità come il generatore di campi elettromagnetici e l'ipervelocità (le uniche che possono essere potenziate, al momento, con i punti derivanti dall'aumento di livello), il cui utilizzo, limitato a causa dei lunghi tempi di ricarica, può rivelarsi decisivo in più circostanze. L'integrità della navicella viene determinata da tre barre poste sull'angolo superiore sinistro dello schermo: la prima indica il livello degli scudi, che si rigenerano automaticamente; c'è poi lo stato di salute della corazza ed infine quello della struttura vera e propria. Analizzando la varietà delle armi, ci è parso che gli sviluppatori abbiano preso come metro di riferimento uno dei campioni di incassi del genere, ossia Destiny 2.

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Pur non arrivando alle vette di eccellenza della mega produzione Bungie, Everspace 2 si comporta piuttosto bene, offrendo cannoni e missili contraddistinti da diverso rateo di fuoco, portata, e capacità di generare danni cinetici o energetici. Ciò che si percepisce immediatamente è un grado di sfida livellato verso il basso: mentre il primo titolo era punitivo e caratterizzato dalla penuria di munizioni, il seguito lascia spazio a qualche distrazione, ma non per questo si deve pensare che sia una passeggiata. Proprio come nei giochi di ruolo tradizionali, infatti, ci sono alcune aree popolate da nemici che sarà impossibile eliminare senza prima aver portato ad un determinato livello la propria astronave.

Le battaglie sono soddisfacenti e quelle contro gli avversari più ostici richiedono una buona padronanza di piroette e accelerazioni; l'eliminazione di un nemico coriaceo viene premiata con una spettacolare esplosione e col bottino lasciato fluttuare nello spazio. Purtroppo, la raccolta del loot è piuttosto macchinosa, perché bisogna avvicinarsi con estrema precisione alle casse per poi raccoglierle e selezionare manualmente quali oggetti trasferire nel proprio inventario. Capita così che si passi tanto tempo a razziare i rottami quanto ne è stato necessario per avere la meglio in battaglia.

Grafica stellare

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Manca qualunque forma di azione terrestre, quindi, in termini di grafica, non cambierà assolutamente fermarsi presso l'avamposto di un sistema sperduto o la base spaziale di una ricca colonia. A parte questa limitazione, dettata presumibilmente da questioni di budget, Everspace 2 si presenta con un'ottima cosmesi affidata alle cure dell'Unreal Engine 4, anche se, esplosioni a parte, è difficile notare dei miglioramenti marcati rispetto al predecessore. Ciononostante, soprattutto alla risoluzione 4K e al massimo del dettaglio, è sicuramente una gioia per gli occhi, soprattutto nelle fasi più esplorative all'interno di carcasse di astronavi o quando si vola radendo la superficie di un pianeta - casi in cui sa regalare degli scorci davvero scenografici. Tanta opulenza presenta un conto decisamente pesante: sul nostro sistema di riferimento (un Ryzen 3950X con Radeon 6800 XT), abbiamo ottenuto un frame rate medio di 55 fps, che in alcuni frangenti è crollato sino ai 30.

Quello che non ci ha convinto affatto è la schermata dell'inventario che, in un titolo del genere, assume un carattere strategico. Gli appassionati di hack'n'slash (e non solo) sanno bene che si passa una gran parte del tempo di gioco ad analizzare le caratteristiche dell'eroe, a verificare l'avanzamento delle missioni e a studiare la miglior combinazione dell'equipaggiamento. In Everspace 2 queste attività sono altrettanto fondamentali, ma non sono piacevoli per via di un'interfaccia confusionaria e approssimativa, in cui, ad esempio, non è possibile ordinare gli oggetti in base alla funzione e non è nemmeno immediato il confronto tra le armi equipaggiate e quelle a disposizione. Anche l'albero delle abilità è poco intuitivo e soprattutto fine a sé stesso, visto che l'aumento del livello comporta un incremento automatico di scudi, velocità di manovra e potenza di fuoco, senza che si possa prediligere una specifica caratteristica. Nel complesso un passo indietro rispetto al predecessore.

La versione che abbiamo provato in anteprima non è quella che entrerà nella fase ad accesso anticipato a partire dal 18 gennaio. C'è quindi spazio per ottimizzare il motore grafico e migliorare quegli aspetti che non ci hanno convinto, così come di implementare delle caratteristiche - ad esempio la personalizzazione estetica della nave - che in questo momento sono disattivate. Il titolo sarà rilasciato, oltre che su Steam, anche per Xbox One e PlayStation 4, mentre non si hanno notizie su eventuali versioni per le console di ultima generazione.

CERTEZZE

  • Graficamente ottimo
  • Interessante l'idea di combinare gioco di ruolo e shooter spaziale
  • Combattimenti appaganti
  • Ottima varietà di armi

DUBBI

  • Interfaccia utente confusionaria
  • Scene di intermezzo molto povere
  • Da valutare i contenuti post endgame
  • Il motore di gioco può essere ottimizzato