La Casa, titolo italiano di Evil Dead, si pone senza dubbio come una delle saghe horror più famose di sempre. Merito naturalmente del suo creatore, il regista Sam Raimi, che nel 1979 ha avuto l'intuizione di miscelare possessioni demoniache e racconti lovecraftiani in quella che sarebbe diventata una trilogia iconica.
A quarant'anni di distanza, la popolarità della serue sembra ancora intatta e Saber Interactive ha pensato di realizzare un nuovo gioco su licenza nella forma di un multiplayer asimmetrico, con personaggi tratti da ogni singolo capitolo cinematografico e dalla recente serie televisiva Ash Vs. Evil Dead.
Com'è andata? Abbiamo provato Evil Dead: The Game per alcune ore ed ecco le nostre prime impressioni.
Struttura
Dopo aver completato un tutorial obbligatorio, Evil Dead: The Game consente di accedere a due differenti modalità: Sopravvissuti Vs. Demone, la stipulazione multiplayer asimmetrica che caratterizza principalmente il gioco, e una serie di Missioni da affrontare in solitaria che riprendono diversi momenti della saga, con obiettivi di volta in volta differenti.
Cominciamo col dire che proprio la dotazione single player del titolo sorprende per la discreta quantità di contenuti. Sia chiaro: acquistare Evil Dead: The Game solo per questa componente non avrebbe senso, del resto parliamo probabilmente di un paio d'ore d'azione pur con un grado di sfida interessante (e al game over bisogna ripartire da capo), ma fa piacere che gli sviluppatori abbiano incluso questa opzione.
Veniamo quindi al comparto multiplayer, che può essere affrontato giocando contro avversari umani oppure contro l'intelligenza artificiale, vestendo i panni dei Sopravvissuti o del Demone Kandariano, in cooperativa con altri utenti o supportati da un gruppo di bot, oppure ancora dare il via a una partita personalizzata con le regole che preferiamo.
Come detto, i personaggi disponibili provengono dai vari capitoli cinematografici di Evil Dead e dalla serie televisiva, dunque fra i Sopravvissuti troviamo quattro classi (Leader, Guerriero, Cacciatore, Supporto) con tre versioni di Ash Williams, Annie Knowby, Lord Arthur, Scotty, Enrico il Rosso, Ed Getley, Kelly Maxwell, Amanda Fisher, Cheryl Williams e Pablo Simon Bolivar. Per quanto riguarda invece i demoni, ci sono tre classi (Necromancer, Puppeteer e Warlord) e altrettanti personaggi: Evil Ash, Eligos e Henrietta.
Gameplay
All'interno di una grossa mappa, più vicina forse alle esigenze di un battle royale che non a quelle di un multiplayer asimmetrico, potremo scegliere di giocare nella squadra dei quattro Sopravvissuti oppure metterci al comando del Demone Kandariano e sfidare i nostri avversari gestendo le unità nemiche e muovendoci come uno spirito in pieno stile Raimi.
Nel primo caso il nostro obiettivo sarà quello di raccogliere armi ed equipaggiamento, trovare i tre frammenti di una mappa, le pagine perdute del Necronomicon e un pugnale magico necessario per vincere il match. Nel secondo caso potremo esplorare lo scenario rapidamente, individuare i Sopravvissuti quando combattono, hanno troppa paura o si muovono in auto, quindi evocare mostri e boss dopo aver raccolto l'energia necessaria.
Durante la nostra esperienza ci siamo cimentati con alcune missioni in single player e con il multiplayer, ma solo dalla parte dei "buoni", sia con compagni umani che con i bot, cercando di districarci fra le inevitabili problematiche che tradizionalmente accompagnano il lancio di questo genere di prodotti fra disconnessioni improvvise, glitch (qualcuno di troppo, in verità), rumori molesti e attitudini sbagliate.
Si sente forse la mancanza di una modalità più rapida, visto che le partite dell'attuale versus possono durare fino a 30 minuti e risultano piuttosto sfaccettate per via del numero di obiettivi, dei tanti oggetti da trovare, dei mostri che abitano la mappa e dell'intervento del demone, che non mancherà di colpirci proprio nel momento in cui saremo più deboli.
Il sistema di combattimento funziona discretamente quando si lotta da soli, con il dorsale destro e il grilletto destro che attivano l'attacco corpo a corpo veloce e pesante, dando quasi subito la possibilità di eseguire una spettacolare finisher (stick destro premuto sulla sua asse), mentre il trigger sinistro attiva la mira per l'arma da fuoco.
Purtroppo nelle mischie insieme agli altri giocatori la situazione diventa molto caotica e si fa fatica anche solo a capire chi siano i nemici e chi i compagni, complice anche il fatto che i personaggi fungono da scudo e fermano i proiettili, il che rende inutile ricorrere a pistola o fucile quando gli amici sono alle prese con dei mostri. In generale l'azione di gruppo risulta molto meno divertente e soddisfacente.
Grafica e sonoro
Se dal punto di vista artistico e della direzione Evil Dead: The Game svolge in maniera davvero ottima il proprio compito, portando sullo schermo non solo le atmosfere ma anche le suggestioni a cui la saga creata da Sam Raimi ci ha abituato nel corso degli anni, purtroppo in termini puramente tecnici su PC il gioco lascia piuttosto a desiderare.
Non si capisce il perché, ma anche impostando la grafica a 2160p con tutti gli effetti al massimo si ha la netta sensazione che gli asset siano renderizzati a una risoluzione più bassa, tanto che i personaggi e gli oggetti appaiono sfocati. Se poi si procede ad attivare il DLSS, la mancanza di definizione diventa ancora più marcata, toccando davvero il fondo con il preset ultra-prestazioni.
In generale l'impatto visivo del gioco appare sporco e datato, le animazioni sono discrete, ma anche l'effettistica si rivela superata e non aiuta un problema ormai costante dei giochi in Unreal Engine 4 per PC, ovverosia un forte e fastidioso stuttering che si verifica all'inizio di ogni partita per via del mancato pre-caricamento degli shader.
Poco da dire invece sul sonoro, che può contare sul contributo di Bruce Campbell per i dialoghi (in inglese, sottotitolati in italiano), con le sue battute di grande efficacia, e su di un sound design ben curato, in grado di ricreare le atmosfere dei film di Evil Dead.
Le nostre prime ore con Evil Dead: The Game sono state piacevoli, ma solo fino a un certo punto: i tanti problemi tecnici del lancio, un impianto che non sempre riesce a esprimersi al meglio e un comparto tecnico che su PC soffre di difetti francamente strani hanno contribuito a rendere l'esperienza piuttosto spigolosa, sebbene dotata di un indubbio potenziale.
CERTEZZE
- Molto fedele alla saga
- Il sistema di combattimento funziona bene
- Discreta dotazione anche in singolo
DUBBI
- Un po' troppi problemi tecnici
- Qualche perplessità sulle mischie
- La formula potrebbe stancare in fretta