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Evil Twin: Cyprien's Chronicles, che fine ha fatto?

Nel 2001 usciva un ambizioso platform 3D che fallì l'intento di stupire con un'ambientazione "adulta": che fine ha fatto Evil Twin: Cyprien's Chronicles?

RUBRICA di Massimo Reina   —   11/10/2020
Evil Twin: Cyprien's Chronicles
Evil Twin: Cyprien's Chronicles
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Che fine hanno fatto... è una rubrica a cadenza regolare che cerca di riportare alla luce quei franchise che per un motivo o per un altro sono caduti un po' nel dimenticatoio, raccontandone la storia, con la speranza di rivederli prima o poi sui nostri schermi.

Evil Twin: Cyprien's Chronicles è un platform 3D pubblicato da Ubisoft nel 2001 su PlayStation 2 e successivamente su per Dreamcast e PC Windows. Il classico titolo abbastanza in voga al tempo, con la visuale fissa in terza persona e un personaggio principale che si muove per le mappe del gioco, raccogliendo particolari oggetti e saltando da una piattaforma all'altra cercando di evitare i nemici presenti o di sconfiggerli attraverso dei combattimenti. Almeno dal punto di vista strutturale, perché poi, almeno nelle intenzioni degli sviluppatori, il gioco avrebbe dovuto distinguersi dalla concorrenza per delle tematiche narrative "adulte" e una trama che si dipanava attraverso numerosi dialoghi con dei personaggi non giocanti.

L’orfano Cyprien

Protagonista della storia di Evil Twin: Cyprien's Chronicles è il piccolo Cyprien, ragazzino dal carattere difficile, che dopo la morte dei genitori si è ritrovato ad affrontare la sua difficile infanzia in un orfanotrofio. La sua vita va avanti tra mille problemi fino a quando, giunto il giorno del suo quattordicesimo compleanno, a seguito di alcuni eventi si ritrova improvvisamente in un mondo alternativo, dove scopre che Lenny, l' orsacchiotto di peluche parlante che è anche il suo migliore amico, è stato rapito da un malefico quanto misterioso individuo chiamato Master. A questo punto scattava l'operazione salvataggio.

Evil Twin: Cyprien's Chronicles, che fine ha fatto?

Ad aiutare Cyprien nell'impresa c'era anche la sua parte "cattiva", cioè il suo gemello Evil, dotato di poteri particolari e di armi e potenzialità diverse, nel quale il protagonista poteva trasformarsi in qualunque momento del gioco. Ciò che rendeva piuttosto piacevole, e particolarmente differente rispetto agli altri esponenti del genere Evil Twin era, come accennato prima, l'evoluzione della trama e la quantità di tempo necessaria a dialogare con i vari personaggi non giocanti che popolavano l'universo del gioco. Gli stessi affidavano spesso delle missioni secondarie da portare a termine nelle diverse mappe, così da motivare ulteriormente il giocatore a esplorare ogni zona.

Evil Twin: Cyprien's Chronicles, che fine ha fatto?

Queste erano piuttosto variegate in termini di ambientazioni e struttura dei livelli, tanto complessi quanto comunque coerenti con le varie aree e le tematiche. Per il resto il gameplay era, come abbiamo scritto all'inizio, quello della maggior parte dei giochi platform 3D del tempo, ovverosia saltellare con il personaggio da una piattaforma all'altra, raccogliere bonus di vario genere come vita aggiuntiva o energia supplementare per consentire al piccolo Cyprien di trasformarsi in una versione "potenziata" di se stesso, SuperCyp, con l'aggiunta di poteri dagli effetti devastanti.

Evil Twin: Cyprien's Chronicles, che fine ha fatto?

Telecamera ballerina

Eppure, nonostante queste premesse e l'idea di base abbastanza interessante, il gioco non riuscì nel suo intento di proporre un'esperienza totalmente nuova e di affermarsi come sembrava possibile tra i migliori esponenti del genere. E questo a causa di parecchi problemi tecnici. Il motore grafico del gioco, senz'altro uno dei punti di forza del titolo, era sì capace di ricreare mappe di gioco ampie e dettagliate, ma allo stesso tempo, almeno su console non riusciva a reggere le situazioni più movimentate con evidenti cali nel frame rate.

Evil Twin: Cyprien's Chronicles, che fine ha fatto?

Altro elemento negativo era il sistema di controllo che, sicuramente complice l'infelice visione data dalla telecamera di gioco, risultava quasi sempre impreciso. Il tutto veniva ulteriormente martoriato da un'intelligenza artificiale poco evoluta, coi nemici che tendevano a ripetere le loro mosse a causa anche di routine comportamentali abbastanza primitive, e un sistema di collisione e collimazione dei poligoni non sempre preciso nei suoi calcoli, al punto da costringere il giocatore a salti millimetrici per evitare delle cadute rovinose nel vuoto, troppo frequenti comunque proprio a causa dei motivi citati.

Evil Twin: Cyprien's Chronicles, che fine ha fatto?

Una sorta di "tegola" sulla testa del videogiocatore, che spesso non riusciva a calcolare i propri movimenti e per questo veniva sopraffatto dagli eventi o dai nemici. Eppure, a dispetto di tutto, Evil Twin: Cyprien's Chronicles è rimasto nei ricordi di parecchi videogamer, forse per un personaggio a suo modo dalle buone potenzialità, o forse per un'ambientazione che ripresa e modellata come si deve ai giorni nostri, potrebbe restituire un'esperienza migliore e assolutamente, stavolta, coinvolgente, come l'avevano immaginata a suo tempo i ragazzi di In Utero, team di sviluppo francese che a causa dell'insuccesso del titolo, dichiarò bancarotta nel 2002.