Chissà se Nikita Buyanov, tratteggiando i contorni di quello che sarebbe poi diventato Escape from Tarkov, avrebbe mai immaginato che dal suo piccolo studio nei sobborghi di San Pietroburgo si sarebbe sviluppato un genere del tutto nuovo, che oggi fa impazzire i più grandi publisher del settore, alla convulsa ricerca della prossima tendenza nel mercato dei videogiochi. Osservando infatti le mosse di questi colossi, sembra che davvero nessuno voglia perdere il treno degli extraction shooter, un filone diventato popolare grazie allo sparatutto di Battlestate Games, ma il cui successo, però, nessuno è ancora riuscito a emulare del tutto.
Nel tentativo di inseguire il fenomeno, anche Tencent sta per gettarsi nella mischia degli extraction shooter con Exoborne, uno sparatutto multigiocatore in terza persona che nella nottata di oggi si è ritagliato uno spicchio dei The Game Awards, durante i quali è stato ufficialmente annunciato con un trailer. Con qualche giorno d'anticipo rispetto al reveal, abbiamo avuto modo di scoprire tutti i dettagli su questo nuovo titolo sviluppato da Sharkmob grazie a un incontro con gli sviluppatori, che ci hanno raccontato in anteprima tutte le caratteristiche della loro nuova creatura.
Ansiosi di scoprire di cosa si tratta?
Tempesta e impeto
Il trailer cinematico mostrato durante i The Game Awards 2024 non si è soffermato poi molto sugli elementi di gameplay che caratterizzeranno Exoborne, ma il video ha tuttavia offerto una prospettiva sul mondo in cui si ambienta questo nuovo sparatutto sviluppato da Sharkmob, un vero e proprio extraction shooter fortemente orientato al PvP, ambientato in un futuro non troppo lontano dove gli eventi climatici estremi hanno portato l'umanità sull'orlo del collasso. L'elemento forse più interessante di questo nuovo progetto è proprio il ruolo che questi effetti atmosferici avranno negli equilibri di una partita, dal momento che i giocatori potranno sfruttarli a loro vantaggio o, molto più spesso, venirne invece sopraffatti.
Exoborne segue quindi lo stesso copione di molti altri extraction shooter, quello che prevede di entrare in una mappa a mondo aperto per cercare di ottenere una grande quantità di loot mettendo a repentaglio il proprio equipaggiamento, eppure l'incidenza degli eventi atmosferici sull'andamento di un match ha tutte le carte in tavola per rinfrescare una formula che ormai conosciamo alla perfezione. Petter Mannerfelt, studio creative director di Sharkmob, ci ha concesso l'opportunità di una chiacchierata per approfondire proprio come questi eventi potranno rivoluzionare il loop di gameplay di Exoborne.
Mannerfelt, nello specifico, ha fatto riferimento a delle intense tempeste di fulmini, che ad esempio potrebbero innescarsi improvvisamente durante una sparatoria e ribaltarne l'esito, ma anche alla presenza di giganteschi tornado che attraversano la mappa, e che non rappresenteranno necessariamente una minaccia per i giocatori. Le squadre più scaltre potranno infatti ricorrere ai loro deltaplani per solcare il vento e riposizionarsi in fretta, attaccando magari una posizione sopraelevata controllata da un team avversario. Mannerfelt ha sottolineato spesso come la verticalità offerta dalle ambientazioni sarà una variabile chiave negli scontri a fuoco, e non fatichiamo a credergli dato che proprio nel trailer di presentazione si può intravedere qualcosa a riguardo.
Le basi del gameplay
Al netto di tornado e tempeste, una partita di Exoborne si attiene abbastanza fedelmente a quelle regole auree che accomunano la maggior parte del genere di appartenenza. Sharkmob ha cercato di trovare il giusto compromesso tra accessibilità e tattica, e ha confezionato uno sparatutto in terza persona che, nelle parole di Petter Mannerfelt, non sarà troppo hardcore, almeno se paragonato a un certo sparatutto sviluppato in Russia. Le partite, però, saranno decisamente focalizzate sugli scontri tra giocatori, ecco perché sarà sempre una buona idea scendere in azione in compagnia di altri due utenti, anche se è possibile affrontare in solitaria ogni incursione.
I membri delle altre squadre non saranno però l'unica cosa a minacciare il nostro equipaggiamento, che anche qui si perde definitivamente quando si viene eliminati. L'ambiente sarà disseminato di personaggi ostili e nelle zone più calde, quelle che generalmente conservano i tesori più prezioso, potremo anche incontrare degli avversari speciali, come quello che affronta il protagonista del trailer mostrato durante i TGA. Abbiamo provato a indagare sull'eventuale presenza di veri e propri boss governati dall'IA, ma Mannerfelt ha smarcato abilmente la domanda, spiegando come il team si trovi ancora in una fase embrionale dello sviluppo e che stia ancora studiando certi elementi di design.
Equipaggiamenti e missioni
Trattandosi di un extraction shooter, Exoborne sarà focalizzato sull'ottenimento di armi ed equipaggiamenti sempre migliori, e sembra che un ruolo da protagonista nello sviluppo delle capacità del personaggio ce lo avranno gli Exo-rig, una sorta di esoscheletri in grado di garantire abilità speciali quando indossati. Sharkmob non si è sbottonata più di tanto sull'argomento, ma da quel che abbiamo potuto capire gli esoscheletri offriranno l'opportunità ai membri della squadra di specializzarsi in diversi compiti sul campo, quindi ci aspettiamo che qualcuno di loro potrà rendere più rapide le rianimazioni dei compagni, oppure migliorare la mobilità dei giocatori.
Se da un lato abbiamo pochissimi dettagli sugli Exo-rig, sappiamo però che Exoborne offrirà ai giocatori un complesso sistema per la creazione e la personalizzazione di armi ed equipaggiamenti, che sfrutterà prevedibilmente tutto il materiale estratto durante le partite. Non solo, saranno presenti anche delle vere e proprie missioni legate ad alcuni personaggi che si possono visitare tra un match e l'altro. L'impressione è che lo studio abbia preso spunto dalle missioni di Escape from Tarkov, e la speranza è che queste potranno rivelarsi capaci di portare avanti la trama del gioco, aggiornamento dopo aggiornamento.
È difficile inquadrare con precisione quelle che sono le vere ambizioni di Exoborne, un extraction shooter certamente supportato da almeno un paio di idee interessanti, ma frutto degli sforzi di un team giovane e ancora impegnato a definire molti degli elementi di design del suo videogioco. Dalla sua, lo sparatutto di Sharkmob si porta con sé tutte le caratteristiche del genere di appartenenza e ci aggiunge l'idea degli eventi atmosferici estremi, ma è davvero troppo presto per maturare qualsiasi aspettativa su un progetto che sopporta però anche il peso di un design particolarmente generico.
CERTEZZE
- L'idea degli eventi atmosferici estremi è interessante
- Ci sono tutti gli ingredienti per un extraction shooter di successo
DUBBI
- Il design di nemici e personaggi ci è sembrato abbastanza generico
- Lo studio sembra essere in una fase dello sviluppo ancora embrionale