C'è chi l'ha già etichettato come "la versione più simulativa di Death Stranding" e non è una definizione così sbagliata. Stiamo parlando di Expeditions: a MudRunner Game, annunciato all'Opening Night Live durante i giorni di Gamescom 2023. Il titolo segue le orme, anzi, i solchi di pneumatico, tracciati dagli acclamati MudRunner e SnowRunner, sviluppati da Saber Interactive e prodotti da Focus Entertainment. Esperienze simulative che chiedono al giocatore di attraversare sentieri impervi alla guida di mezzi pesanti, replicando fedelmente tutte le potenziali difficoltà incontrate. Durante la Gamescom 2023 abbiamo potuto far la conoscenza della nuova fatica di Saber. A illustrarcela è stato il Creative Producer dello studio, che ci ha accompagnato all'interno di una missione introduttiva spiegandone ogni suo punto. Noi ve li riportiamo in questo provato di Expeditions: a MudRunner Game, un gioco previsto per il 2024.
Expeditions: tra novità e tradizione
Lo dice già il nome, Expedition: a MudRunner Game è chiaramente uno spin-off di MudRunner, che ne riprende la formula simulativa, ma la inserisce in un contesto decisamente diverso. Quelle di Expeditions, infatti, saranno spedizioni scientifiche, all'insegna dell'esplorazione e della scoperta di piccoli e grandi tesori abbandonati nella natura più selvaggia. Che siano antiche architetture o carcasse di veicoli scomparsi da tempo poco importa: non c'è nulla che possa separare i fuoristrada di Expedition dalla loro meta.
"MudRunner e SnowRunner sono stati dei grandissimi successi ma, e lo comprendiamo benissimo, non tutti i giocatori, anche se appassionati di simulativi, hanno apprezzato l'esperienza dura e senza compromessi di questi due giochi. Con Expeditions abbiamo quindi voluto provare una nuova formula, che partisse dalle solide fondamenta dei capitoli precedenti, ma che aggiungesse al tempo stesso elementi nuovi alla formula. La fisica dei veicoli è il nostro marchio di fabbrica ma siamo arrivati alla conclusione che questo non potesse più bastare, che ci voleva altro per accontentare i giocatori" ci dice il Creative Producer del gioco.
L'esperienza di Expeditions si divide quindi in due importanti fasi: la pianificazione della missione e l'esplorazione sul veicolo. Il gioco ci mette nei panni del direttore di un'agenzia scientifica indipendente, un contractor con la sua flotta di veicoli e attrezzature e in grado di ingaggiare esperti scientifici per portare a termine le operazioni richieste. Tutto inizia all'interno della nostra base, un sito che potremo migliorare in ogni singolo aspetto nel corso della campagna. I biomi presenti sono tre: uno più piccolo dedicato essenzialmente ai tutorial, il secondo nel deserto dell'Arizona e il terzo sui Carpazi.
Se in SnowRunner il giocatore si ritrova da solo immerso in un gigantesco mondo aperto, nella natura più selvaggia e con davvero pochi strumenti a sua disposizione, l'esperienza di Expeditions è un po' più organizzata: in ogni missione l'area disponibile sarà circa di quattro chilometri quadrati, disseminata di punti d'interesse nei quali trovare preziosi oggetti da recuperare. Questi andranno eventualmente visitati prima di concludere la spedizione perché, una volta soddisfatti i requisiti, il gioco ci riporterà al campo base, assegnando le ricompense e mostrando il riepilogo degli obiettivi. La campagna sarà caratterizzata da un filone narrativo, che guiderà gli esploratori virtuali alla scoperta di tutte le nuove sfide che dovranno affrontare.
Campo base
Come anticipato, non è possibile mettersi alla guida di un mezzo in Expeditions: a MudRunner Game senza prima aver pianificato al meglio il viaggio. Sono diverse le opzioni disponibili nel campo base, prima tra tutte la struttura dell'accampamento. Si potrà scegliere quali e quanti moduli installare, stando ben attenti a quelli dedicati allo stoccaggio di risorse e attrezzatura. In seconda battuta andranno scelti il veicolo da utilizzare, come equipaggiarlo (e di questo parleremo tra poco nel prossimo paragrafo) e chi portare con noi in esterna.
Esatto, perché in Expeditions si aggiunge la meccanica degli specialisti, figure professionali come geologi o archeologi che saranno assegnati alla spedizione, e che chiaramente andranno retribuiti per le loro prestazioni sul campo. Talvolta potranno essere scelti liberamente, altre, invece, saranno imposti dalla spedizione. "Non vedremo mai fisicamente sul veicolo gli scienziati partecipanti alla missione, e non gli andrà assegnato un posto a sedere né gestito il loro peso" ci risponde il Creative Producer. La domanda ci sovviene spontanea perché durante la prova non abbiamo assistito a nessuna fase di carico del veicolo, che invece abbiamo visto nel trailer di presentazione del gioco. Da lì si capisce chiaramente che la quantità di carico e la gestione nello stoccaggio a bordo avranno un impatto sulla fisica di guida; perlomeno non dovremo tenere conto anche del peso dei passeggeri.
Un altro elemento che ha ovviamente un risvolto sull'esperienza di gioco è il meteo. Lo sviluppatore ci fa sapere che non è stato previsto un sistema di meteo variabile nel gioco: non potrà mai capitare quindi di essere colpiti da una pioggia improvvisa e rimanere impantanati nel fango. Altrettanto vero però che conoscere il meteo non è un elemento sufficiente per partire in serenità, perché non verrà segnalata la condizione del terreno: possiamo ovviamente aspettarci che nel deserto ci sia una situazione prevalentemente arida, ma non sapremo mai preventivamente se ci imbatteremo in un banco di sabbia o in una fonte di acqua sorgiva, finendo arenati in sabbia e fango.
Attrezzature tecnica
La parte dell'attrezzatura è forse quella che ha esaltato di più durante il trailer d'annuncio dell'Opening Night Live, ma vedere alcuni di quei gadget in azione, lo ammettiamo, è stato davvero elettrizzante. Ogni veicolo è dotato di cavi sia frontalmente che posteriormente, che possono essere attaccati a diversi oggetti. I più utili sono sicuramente le ancore, che possono essere piazzate rapidamente sul terreno (eliminando le animazioni dell'operatore che scende dal veicolo e fa tutto il lavoro manuale) e che supportano fino a tredici tonnellate e mezzo di peso. Da qui poi il veicolo verrà assistito nella salita, o discesa, fino al raggiungimento dell'ancora. Se si tratta di un'ancora fissa questa rimarrà nel terreno, e di questo tipo se ne possono stivare fino a cinque nell'inventario; se invece si tratta di un'ancora mobile ritornerà in nostro possesso.
Si può sempre collegare il cavo di traino ad un albero e, per aiutare il veicolo nell'impresa, si può decidere anche quanta pressione togliere agli pneumatici. Questo protegge il battistrada ed evita il consumo eccessivo di carburante (andando banalmente a sgasare meno durante una salita), specialmente sui sentieri più rocciosi e appuntiti, ma bisogna sempre ricordare di rimettere in pressione gli pneumatici una volta finito, o rischieranno di danneggiarsi. Ovviamente, il veicolo può subire numerosi danni e, in base a quale zona verrà colpita, si dovrà fare i conti con un'avaria diversa. Nell'inventario abbiamo visto anche un argano (winch in inglese), con venti metri di cavo resistente all'acqua e che traina fino a circa sette tonnellate. Sempre a nostra disposizione, per uscire dalle manovre più infelici, un crick che permetterà di sollevare parte del veicolo e disincagliarlo.
Menzione d'onore per il metal detector e l'ecoscandaglio, che funzionano esattamente con la stessa interfaccia grafica di Death Stranding. Il metal detector ha un raggio a 360° e ovviamente indica la presenza di metalli sepolti; l'ecoscandaglio, invece, segnala la profondità del terreno sotto il pelo dell'acqua in un raggio di quindici metri attorno al veicolo e viene utilizzato per guadare fiumi, torrenti e specchi d'acqua.
Da non dimenticare tra l'attrezzatura di ricognizione anche il binocolo e il drone, che può volare fino a tre metri in altezza e allontanarsi per circa cinquanta metri dal veicolo. Questo gadget in particolare è indispensabile per pianificare il percorso e conoscere in anticipo la conformazione del terreno.
È vero: se vi sono piaciute ai tempi le meccaniche logistiche e simulative di Death Stranding difficilmente non apprezzerete Expeditions: a MudRunner Game. La fase di preparazione della missione è appagante tanto quanto l'esplorazione su veicolo: bilanciare il costo delle risorse con le necessità imposte dalla spedizione, gestire e organizzare il carico, pianificare nei minimi dettagli il percorso da seguire sulla mappa è dannatamente bello. Mettersi poi alla guida del veicolo è un mix di eccitazione, data dagli imprevisti che si troveranno lungo il sentiero, e apprensione. L'intuizione di Saber è stata corretta: unire le basi che hanno reso indimenticabili MudRunner e SnowRunner, come la fisica dei veicoli il feeling piacevolissimo della guida (che confermiamo anche per Expeditions pad alla mano) con elementi più manageriali farà la felicità di molti giocatori. Parola di chi non aveva mai preso in considerazione questo tipo di esperienza ludica e, dopo questa prova, ci sta facendo sopra un pensiero.
CERTEZZE
- Esperienza nuova su basi solide
- Tecnicamente appagante
- L'ecoscandaglio
DUBBI
- Una linea narrativa appena accennata
- Attualmente solo due biomi previsti