48

Fallout: la serie cambia davvero la trama dei videogiochi?

Con la pubblicazione della serie TV di Fallout il pubblico è andato a caccia di incongruenze riesumando una vecchia questione riguardo il canone della saga.

SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   18/04/2024
Fallout: la serie cambia davvero la trama dei videogiochi?

Nel corso degli ultimi giorni si è scatenata un'accesa discussione attorno alla serie TV di Fallout pubblicata da Amazon Prime Video e prodotta da Jonathan Nolan e Lisa Joy, opera che si sta rivelando uno dei matrimoni di maggior successo tra i videogiochi e settore audiovisivo. Gli autori Graham Wagner e Geneva Robertson-Dworet si sono infatti mossi sotto l'ala protettrice di Todd Howard, capo degli studi di Bethesda Softworks attualmente proprietari e curatori del brand di Fallout, che si è esposto in prima persona riguardo il fatto che tutti i contenuti dello show si sarebbero mossi nel rispetto del canone della saga prima d'incidervi attivamente.

Ora che tutte le puntate si sono finalmente consegnate nelle mani del pubblico, sono stati in molti a tuffarsi cronologia della serie per individuare eventuali incongruenze - da sempre presenti nei videogiochi - trovando terreno fertile per riesumare un'antica questione: c'è infatti una frangia dell'utenza fortemente convinta che Todd Howard non perda occasione per intaccare quanto costruito da Interplay prima e Obsidian Games poi nei confini di Fallout, operando modifiche e retcon volti a piegare la natura del mondo postapocalittico in base alle proprie idee, indebolendo di conseguenza i primi due capitoli e in maniera particolare l'amatissimo New Vegas. La serie TV di Fallout sta davvero cambiando la trama dei videogiochi?

Ovviamente questo articolo contiene pesantissimi spoiler riguardo la trama della serie TV di Fallout e capitoli della saga quali New Vegas. Procedete con cautela!

I cambiamenti e le parti oggetto della polemica

Su una lavagna all'interno del Vault 4 si fa riferimento alla caduta di Shady Sands nel 2277, dopodiché compare il fungo nucelare
Su una lavagna all'interno del Vault 4 si fa riferimento alla caduta di Shady Sands nel 2277, dopodiché compare il fungo nucelare

Ciò che si rimprovera allo show è l'apparente volontà di "cambiare" alcuni eventi legati principalmente a tre circostanze: il destino dell'RNC, ovvero la Repubblica della Nuova California, il tramonto di Shady Sands, location storica del franchise introdotta nel primo capitolo nonché capitale della succitata fazione, e l'apparizione di New Vegas, città che fa una brevissima comparsa proprio negli ultimi secondi della serie. La diatriba si è scatenata proprio in ragione della distruzione di Shady Sands attraverso un ordigno nucleare, evento che campeggia accanto all'anno 2277 su una lavagna contenuta nel Vault 04. Dal momento che Fallout New Vegas di Obsidian Games si svolgeva nell'anno 2281 nel deserto del Mojave e la RNC era impegnata nella campagna per il controllo del bacino di Hoover Dam, in molti si sono domandati come sia possibile che tali eventi si siano verificati a pochissimi anni di distanza dalla distruzione della capitale della Repubblica, un avvenimento del quale nel videogioco non si fa assolutamente menzione.

Se da una parte si è sollevata la sempreverde ipotesi di un Todd Howard impegnato a de-canonizzare i capitoli prodotti dalle altre compagnie, la più plausibile è che manchino all'appello alcuni tasselli fondamentali. L'incidente atomico relativo a Shady Sands è infatti indicato sulla lavagna incriminata in seguito all'anno 2277, momento invece segnalato come "caduta di Shady Sands", e il patron di Bethesda ha recentemente dichiarato in un'intervista che l'esplosione avviene dopo gli eventi di Fallout New Vegas. Nonostante sia la fazione dominante del Mojave, l'RNC non è mai rappresentata come una struttura in piena salute: nel lavoro di Obsidian si fa infatti menzione del fatto che abbia esaurito quasi tutti i bacini idrici del suo territorio, ma soprattutto si parla della recente deriva imperialista ed espansionista che sta corrompendo la Repubblica. È possibile che la conquista del Mojave sia da intendere come un tassello chiave per la sopravvivenza stessa della fazione, è ugualmente possibile che la questione politica si rivelerà protagonista della seconda stagione dello show, ma al tempo stesso è evidente che gli avvenimenti della serie avvicinino ulteriormente il teatro della costa ovest degli Stati Uniti alla formula tipica di Bethesda, che ha scelto di ancorarsi a una devastazione generalizzata invece di scommettere forte sulle società e le fazioni postapocalittiche.

Il patron di Las Vegas Robert Edwin House è la figura che è uscita peggio dall'adattamento
Il patron di Las Vegas Robert Edwin House è la figura che è uscita peggio dall'adattamento

Per quanto riguarda New Vegas, la città nel mezzo del deserto protagonista dell'omonima opera appare quasi totalmente distrutta durante gli ultimi istanti dello show. In questo caso è molto difficile fornire spiegazioni concrete: il finale del titolo di Obsidian consentiva al giocatore di deciderne il destino, consegnandola a discrezione nelle mani della RNC, della Legione di Caesar oppure lasciandola sotto l'ala protettrice dell'imprenditore Robert Edwin House, ma nessuna delle suddette opzioni suggeriva l'eventualità che potesse finire in rovina nell'arco di soli quindici anni.

Apparentemente meno fortunato è stato il sopracitato imprenditore Robert Edwin House, fondatore delle Industrie RobCo e, in Fallout New Vegas, autoproclamato presidente e proprietario della Strip di Las Vegas. Obsidian Games aveva caratterizzato questo personaggio attraverso una complessa scala di grigi, disegnando un genio capace di prevedere l'apocalisse nucleare solamente attraverso le sue doti intellettive ma soprattutto di contrastarla in maniera mirata nei dintorni della capitale del Nevada. Questo background è stato tuttavia macchiato attraverso l'apparizione di House alla riunione organizzata dalla Vault Tec durante la quale viene organizzata la guerra atomica: se il suo cameo e le frasi che pronuncia sono state lette dal pubblico come un'ulteriore testimonianza della volontà di stravolgere la storia della regione, è altrettanto plausibile che, dato il suo peso, House sia stato scelto come personaggio chiave nell'intreccio della prossima stagione.

C'è davvero una volontà di "cambiare" Fallout?

Uno sguardo alla New Vegas della serie tv
Uno sguardo alla New Vegas della serie tv

Lo show televisivo ha introdotto indubbiamente qualche cambiamento - ma soprattutto delle novità - nell'universo di Fallout, a partire proprio dal coinvolgimento diretto della Vault Tec nell'apocalisse nucleare, solitamente ascritta alla degenerazione dei valori e delle istituzioni statunitensi; tale modifica ha investito il personaggio di Robert House ma soprattutto la stessa impresa artefice dei Vault, che ha colto l'occasione anche per presentare in via ufficiale la fonte della sua principale mascotte. A margine si sono potute notare alcune licenze piuttosto importanti, specialmente nell'ottica dei futuri capitoli della saga, come per esempio l'esistenza del siero che il Ghoul è costretto ad assumere per bloccare il processo di feralizzazione.

Le questioni relative alla RNC, a Shady Sands e alla città di New Vegas sono tuttavia state trattate ancora in maniera troppo superficiale per trarre conclusioni di sorta, perché è possibile che gli showrunner decidano di stravolgere ancora le carte in tavola: alla luce della scena finale, il fatto che il Mojave rivestirà un ruolo da protagonista è molto più di una semplice suggestione. Emil Pagliarulo, design director di Bethesda e capo della narrativa della maggior parte dei titoli della casa, ha confermato che gli eventi di New Vegas sarebbero stati mantenuti al 100% canonici, mentre Howard ha voluto rimarcarlo ulteriormente durante l'intervista concessa a IGN.

Mr House secondo la serie TV
Mr House secondo la serie TV

Ciò che si potrebbe recriminare è invece la tendenza di Bethesda Softworks - sempre più evidente specialmente nei videogiochi - a centralizzare la visione generale di Fallout attorno ai suoi elementi 'preferiti', come per esempio la Confraternita d'Acciaio, la Vault Tec e soprattutto l'idea stessa di un mondo postapocalittico per la maggior parte desolato e svuotato di fazioni complesse e pseudo società, che invece sono sempre state il cuore delle iterazioni curate da Interplay e Obsidian.

In ogni caso si tratta per lo più di non problemi, perché la serie tv di Fallout è riuscita a catturare il pubblico e la critica mettendo in scena uno dei prodotti qualitativamente migliori e più vicini al materiale originale fra quelli tratti da un videogioco, enormemente rispettoso dell'universo di riferimento e di tutte le sue più piccole suggestioni. La saga videoludica ha costantemente riscritto parti di se stessa e, a seguito dei cambi di mano, ha portato all'emersione di decine di contraddizioni interne, ma ciò non le ha impedito di tramutarsi nel colosso odierno: se questo è il prezzo da pagare per un adattamento eccellente, è poi così caro?