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Fallout: la serie TV di Amazon sarà davvero atomica?

Todd Howard, il regista, gli showrunner e alcuni attori hanno raccontato della genesi e della serie TV di Amazon dedicata a Fallout: ecco i punti salienti.

SPECIALE di Riccardo Lichene   —   10/03/2024
Fallout: la serie TV di Amazon sarà davvero atomica?

Manca meno di un mese al debutto della serie TV di Fallout su Prime Video. In occasione della presentazione dell'ultimo trailer, una tavola rotonda con regista, showrunner, attori e Todd Howard ci ha concesso di sbirciare dietro le quinte sulla genesi, la realizzazione e le potenzialità di questa attesissima trasposizione. "Tutto è iniziato, almeno per me, con Fallout 3, che ha divorato circa un anno della mia vita" ha detto il regista e produttore esecutivo Jonathan Nolan, già sceneggiatore di capolavori come Interstellar e la serie di Westworld. "Ero un aspirante giovane scrittore all'epoca e quel gioco ha quasi fatto deragliare la mia intera carriera".

Una volta messa in chiaro la propria ossessione verso il mondo post apocalittico che ha affascinato così tante persone nel corso di oltre 25 anni, Nolan (fratello del premio Oscar Christopher) ha raccontato di come sono iniziati i lavori al progetto: "Circa cinque anni fa, Todd (Howard) e io siamo andati a pranzo insieme ed è stato un momento entusiasmante perché ho iniziato a parlare con lui delle possibilità di adattare questo incredibile universo. Penso che una delle cose più potenti della serie Fallout sia che ogni capitolo è leggermente diverso dal precedente. Personaggi diversi, ambientazioni diverse e uno sguardo diverso su questo straordinario mondo. E così, siamo usciti da quel pranzo con un accordo per cui avremmo provato a far funzionare la cosa".

L'ossessione nei confronti della Power Armor da parte del regista e di Howard è un segno decisamente positivo
L'ossessione nei confronti della Power Armor da parte del regista e di Howard è un segno decisamente positivo

Sappiamo anche qual è stato uno degli argomenti di conversazione più discussi per il successo della serie. "Abbiamo parlato molto della Power Armor perché è uno di quegli elementi che dà il tono all'intero universo. Penso che il tono della serie sia stata forse la cosa più stimolante e intimidatoria per me. Ma lavorando con Geneva e Graham (gli showrunner), sapevo che saremmo riusciti a realizzare una storia incredibilmente ambiziosa. A livello tecnico, la portata del mondo e la Power Armor in particolare erano una di quelle cose per cui dicevamo 'come diavolo faremo a realizzarli?' Ma secondo me ci siamo riusciti".

Una volta messo davanti all'inevitabile domanda su quale sia il pubblico di riferimento di questa serie TV, Nolan ha dato una risposta che farà contenti alcuni e scontenti altri: "Non penso che tu possa darti come obiettivo specifico quello di fare contenti tutti i fan di qualcosa, o di accontentare chiunque altro non sia te stesso. Dovevo mettermi al lavoro cercando di realizzare lo show che sognavo e confidando che, come fan del gioco, avrei trovato i pezzi che per me erano essenziali".

Come è nata la serie TV di Fallout

Ambientata dopo le vicende già trattate dai videogiochi, la serie tv di Fallout ha un'ambientazione ispirata alle vicende personali degli showrunner
Ambientata dopo le vicende già trattate dai videogiochi, la serie tv di Fallout ha un'ambientazione ispirata alle vicende personali degli showrunner

I due showrunner di Fallout, Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner, hanno raccontato alcuni aspetti chiave delle serie: l'ambientazione fisica e temporale e il senso della trama. "La serie è ambientata nel mondo di Fallout, ma è una storia nuova che si svolge, in un certo senso, dopo gli eventi che i giocatori hanno già vissuto" ha detto Geneva Robertson-Dworet. "Abbiamo pensato che la cosa migliore fosse continuare a costruire sulle fondamenta degli ultimi 25 anni di questo gioco piuttosto che ripercorrere storie già raccontate".

Graham Wagner, invece, la descrive come "un'incredibile miscela di azione, commedia e pura stranezza, il tutto trattando temi molto contemporanei come la faziosità e la disuguaglianza. Quando giochi a Fallout, passi da un insediamento all'altro, da una fazione all'altra. Questo era un qualcosa che eravamo davvero determinati a replicare con i nostri eroi. Ella è l'Abitante di un Vault, Aaron è un membro della Confraternita d'Acciaio e Walton è una specie di personaggio di cui a nessuno importa davvero, un ghoul nella landa desolata".

C'è molto delle vicende personali degli showrunner nella serie TV di Fallout
C'è molto delle vicende personali degli showrunner nella serie TV di Fallout

Robertson-Dworet, poi, ha spiegato i suoi motivi dietro la scelta dei protagonisti e delle loro avventure: "I temi di Fallout sono anche ciò che ci ha spinto a volerlo adattare in forma di serie TV. Graham è un cittadino canadese, io ho la doppia cittadinanza degli Stati Uniti e della Nuova Zelanda, e spesso parliamo di quanto quei due Paesi siano celebrati come utopie meravigliose e pacifiche. Ma cosa significherebbe se quei Paesi aprissero i loro confini e lasciassero entrare tutti, e tutti potessero avere una vita migliore? Beh, cambierebbero, giusto? O sarebbero gli stessi? Quindi, abbiamo visto i Vault come uno specchio di tutto questo e abbiamo fondato la serie su due domande: e se creassimo un Vault che sia molto pacifico e meraviglioso? E che cosa significa il fatto che non tutti riescano a vivere al suo interno?".

I protagonisti

L'abitante di un Vault, un membro della Confraternita d'Acciaio e un ghoul entrano in un bar
L'abitante di un Vault, un membro della Confraternita d'Acciaio e un ghoul entrano in un bar

La protagonista della serie di Fallout è Lucy, un'abitante del Vault "innocente, ingenua e ovviamente anche molto privilegiata" ha detto Ella Purnell, l'attrice che la interpreta (già doppiatrice di Jinx in Arcane)." È stato emozionante per me iniziare con queste premesse. Lei, come il protagonista di Fallout 3, non ha avuto esperienze al di fuori del Vault e tutto ciò che sa è quello che le è stato insegnato o che ha letto nei libri. Per me è un punto davvero entusiasmante da cui iniziare". L'attrice, poi, ha sottolineato quanto sforzo è stato messo nel rendere ogni cosa il più reale possibile, dai set agli oggetti di scena: "Una delle cose migliori lavorando sulla serie è stata che non abbiamo usato tanto green screen e non abbiamo dovuto usare un esercito di persone in body verde. Abbiamo lavorato con oggetti e luoghi reali quindi non ho dovuto usare più che tanto l'immaginazione. Ogni giorno sul set era come la mattina di Natale, c'erano una miriade di cose entusiasmanti e mi sentivo davvero una bambina in un negozio di caramelle".

Walton Goggins, già attore di The Hateful Eight e Django Unchained, interpreta il Ghoul, un personaggio chiave perché sembra che sarà lui a spiegare al pubblico, episodio dopo episodio, gli antefatti all'apocalisse nucleare che fanno da sottofondo alle vicende narrate. "Lui è, in un certo senso, il poeta Virgilio nell'Inferno di Dante. È la guida degli spettatori attraverso questo paesaggio infernale irradiato in cui si trovano i protagonisti in questo mondo post-apocalittico. È un cacciatore di taglie, pragmatico, spietato, ha i suoi codici morali e ha un senso dell'umorismo decisamente irriverente. È una persona molto complicata e per capirlo dovrete analizzare la persona che era prima della guerra. Aveva un nome, Cooper Howard, ed era molto diverso dal ghoul che abita l'apocalisse. Nel corso dello show, attraverso la sua esperienza nel mondo prima del fallout nucleare, capirete come erano le cose prima: lui è il ponte tra il prima e il dopo".

La parola a Todd Howard

Todd Howard ha raccontato di come la serie TV di Fallout ha preso forma e di come sia stata fondamentale la sintonia con il regista
Todd Howard ha raccontato di come la serie TV di Fallout ha preso forma e di come sia stata fondamentale la sintonia con il regista

Non è un mistero che un prodotto televisivo o cinematografico dedicato a Fallout sia in lavorazione da molto tempo. Todd Howard, volto e icona di Bethesda, ha raccontato di quali siano state le condizioni per fare andare in porto il prodotto di Prime Video. "È da quando è uscito Fallout 3 nel 2009 che produttori, sceneggiatori e registi vengono da noi per provare ad adattare la saga per il cinema o la televisione. E noi abbiamo adottato sempre un approccio molto cauto. Personalmente sono un grande fan di Jonathan, dei film che faceva e della TV che ha realizzato, per questo ho chiesto di metterci in contatto. Quando ho parlato per la prima volta con lui, era come se lo conoscessi da molto tempo. Ovviamente ha giocato tantissimo e il suo approccio, fin dall'inizio, era in sintonia con quello che immaginavo. Questo è uno sforzo creativo e avere dei partner di cui ti fidi e che possono davvero apportare qualcosa di nuovo rende autentico il mondo di Fallout. Per qualcuno come me e per il team di Bethesda è davvero una benedizione vedere cosa ne hanno fatto".

Quello che ha colpito in particolare il produttore esecutivo di Bethesda è stata l'ossessività con cui showrunner, regista e sceneggiatori si sono dedicati alla serie: "Ci piace dire che realizziamo giochi in cui siamo ossessionati da ogni pixel. E Jonathan e la troupe erano ossessionati da ogni pixel di ogni fotogramma, tutto per rendere la serie davvero autentica. Guardando l'ultimo trailer è evidente come abbiano azzeccato i molti toni di Fallout perché passa dal serio, al drammatico, all'azione, il tutto con un po' di umorismo e musica nostalgica.

Il punto forte della serie è che intreccia tutte queste cose diverse in una miscela davvero unica che solo Fallout può offrire. E hanno fatto un lavoro semplicemente fantastico". Ora non resta che aspettare l'11 aprile, giorno in cui tutti gli episodi della serie TV di Fallout saranno disponibili su Prime Video, per capire se è stata fatta giustizia a uno degli universi videoludici più iconici di sempre.