Dopo una prima prova piuttosto interessante e una sei ore di gioco in streaming organizzata alla grandissima, Ubisoft ha rilanciato allestendo un nuovo evento stampa dedicato a Far Cry 6: una mezza giornata di chiacchiere tra sviluppatori e alcuni degli attori protagonisti. Peccato non aver potuto fare l'intervista al responsabile del mondo di gioco, ci interessava particolarmente, ma il veloce scambio con Nicola Jones, la donna che si è occupata sia dell'audio sia della narrativa di Far Cry 6, non è stato meno rivelatorio.
Intervista ed evento hanno aggiunto un po' di colore e umanità dietro al grosso progetto Far Cry 6; da questa giornata alla fine la cosa più importate ad emergere non è un meccanica di gameplay, o chissà quale invenzione grafica, bensì la convinzione del team di sviluppo di aver fatto bene, di averci messo più cuore possibile, cosa non facile quando si lavora in un filiera estremamente ottimizzata come quella Ubisoft.
Non è Cuba!
Tanto si è parlato di questa nuova mappa, più ricca e varia che mai. Aspetti che abbiamo potuto apprezzare anche dal vivo, quando un mese fa abbiamo giocato a Far Cry 6, e che qui vengono risottolineati attraverso immagini di zone che non avevamo avuto modo di visitare. Durante lo sviluppo è stata infatti ingaggiata una vera e propria battaglia sul "copia e incolla" che spesso rende certi open world fin troppo ripetitivi, e la soluzione Ubisoft sembra averla trovato cercando di donare a tutte le aree che compongono la mappa un atmosfera distintiva, inserendo un gran numero di edifici ed elementi naturali unici. Momenti di grande imbarazzo quando per almeno cinquanta volte ci è stato ripetuto che l'isola caraibica di Yara, dove è ambientato il gioco, non è Cuba: sì, è uguale a Cuba, c'è una dittatura storica come quella cubana, le macchine anni '50 rimesse in sesto sono proprio come quelle che si vedono sulle cartoline de L'Avana, l'architettura è proprio quella eppure no, non è Cuba. Pensavi, eh? Si sono ispirati a Cuba, ma non è proprio vero che l'ispirazione proviene da Cuba perché non è Cuba, bensì Yara. Giuriamo che non è Cuba, ma guardate che bello: sembra di stare a Cuba!
Attori e Attori
Cuba o meno, più che mai saranno i personaggi a fare la differenza in questo Far Cry 6. Quel che ci hanno detto lascia pensare che questa volta quel passo in più già visto fare dai nemici venga finalmente compiuto anche dal resto del cast. I veri protagonisti degli ultimi Far Cry sono infatti proprio i cattivi, super caratterizzati in pieno stile Ian Fleming, ma è arrivato il momento di alzare la qualità anche dei co-protagonisti, in modo da creare un contesto più credibile e appassionante.
A farci ben sperare le parole di Alex Fernandez, l'attore che presta la voce al personaggione Juan Cortez, uno dei primi che incontreremo e colui che ci regalerà il primo zaino speciale del gioco. Del resto, avere da una parte Giancarlo Esposito e dall'altra degli attori di bassa caratura avrebbe creato un dislivello troppo notevole. Ora speriamo solo che queste sensazioni si rivelino vere a gioco finito...
Certamente dovremo fare i conti con questa strana commistione tra la serietà della trama e la leggerezza del gameplay. Su questo abbiamo anche fatto una domanda a Nicola Jones, audio e narrative producer di Far Cry, ma la risposta è stata piuttosto vaga. Per quel che ci riguarda, questa bipolarità può essere superata soltanto cambiando tutto e donando al gioco un aspetto più cupo e realistico, o creando un'ambientazione che sappia prendere in considerazione l'azione sopra le righe proposta. Al momento, Far Cry 6 sembra aver intrapreso la seconda via, che sia riuscito o meno nel compito è ancora presto per dirlo.
Il futuro è nella fotogrammetria?
Nessuna parola invece sull'aspetto tecnico del gioco che, nonostante i cinici attacchi di una parte del pubblico, ci sentiamo ancora una volta di difendere. Far Cry 6 non è stato costruito come un gioco nextgen, girerà anche sulla vecchia generazione di console e su PC meno performanti, ma i passi in avanti rispetto ai titoli precedenti ci sono, specialmente su personal computer dove potremo anche abilitare un leggero effetto ray-tracing per migliorare la gestione delle ombre e dei riflessi. Si tratta di un'implementazione blanda, ma che non dovrebbe pesare più di tanto sulle prestazioni; proprio per questo sarebbe stato interessante vederla applicata anche su console, permettendo ai giocatori di sceglierne le migliorie rinunciando a risoluzione e frame rate. Su queste cose, scusateci, ma siamo in favore del maggior numero di opzioni possibili. Naturalmente dobbiamo ancora vedere quanto il ray-tracing migliorerà la grafica di Far Cry 6: se le differenze saranno minime, come è possibile che accada, gli utenti console non avranno perso chissà cosa.
Far Cry 6 continua a sembrarci un Far Cry estremamente ben riuscito, ma sempre sulla falsariga degli ultimi episodi. Là dove potrebbe portare netti miglioramenti è nella varietà delle missioni, nella qualità del cast di seconda fascia, nella costruzione di un mondo di gioco che finalmente si sforza nel caratterizzare ogni chilometri quadrato. E non dimentichiamoci del coop sempre più integrato. Ma ora basta chiacchiere e fateci giocare, l'uscita del 7 ottobre si fa sempre più vicina!
CERTEZZE
- Un cast di qualità più alta
- Un mondo di gioco più vario
- È Yara, non Cuba!
DUBBI
- Dopo la gradita rivoluzione a Yara, ne serve una al concept del gioco