Fist of the North Star: Lost Paradise è il nuovo, intrigante tie-in dedicato a Ken il guerriero, l'anime che nella seconda metà degli anni '80 ha tenuto incollati al televisore tantissimi ragazzini, anche in Italia, e che è stato di recente protagonista di una speciale proiezione nei cinema per celebrare i trentacinque anni dell'opera originale. Il gioco si presenta come un vero e proprio spin-off della serie Yakuza, sviluppato non a caso dallo stesso team giapponese. Per l'occasione gli autori hanno pensato di creare una storia alternativa che, pur utilizzando i più celebri personaggi del manga, avesse un'ambientazione differente, nello specifico la città di Eden. Si tratta di un luogo misterioso, che molti bollano come una semplice leggenda ma che invece esiste davvero: fra le sue alte mura la vita scorre in maniera relativamente tranquilla, come prima della guerra nucleare che ha devastato il mondo. Tuttavia, per diventare un cittadino è necessario un permesso speciale e solo pochi ne sono in possesso. Dopo lo scontro con Shin, Kenshiro scopre che la sua fidanzata, Julia, potrebbe trovarsi proprio a Eden, e così tenta il tutto per tutto per entrare in città. Cosa scoprirà una volta varcato quel cancello?
Sistema di combattimento
La campagna di Fist of the North Star: Lost Paradise è composta da un totale di undici capitoli, il primo dei quali funziona come un semplice tutorial per apprendere le basi del sistema di controllo e di combattimento del gioco. Questa sezione è ambientata nella Croce del Sud, la città edificata da Shin, e ci proietta all'interno del palazzo in cui ci troveremo ad affrontare il maestro della Scuola di Nanto. Prima di arrivare da lui, tuttavia, dovremo fare pratica con alcuni scagnozzi e apprendere le combinazioni di base, il sistema di schivata e di parata, nonché le tecniche segrete della Divina Scuola di Hokuto, che consentono di distruggere gli avversari dall'interno agendo sui loro punti di pressione.
Il sistema è praticamente identico a quello della serie Yakuza, con gli stessi controlli e lo stesso feeling dei colpi, che vengono resi in maniera eccellente. Ciò conferisce un grande senso di soddisfazione quando mettiamo a segno gli attacchi, mantenendo alto il coinvolgimento durante gli scontri, purtroppo viziati da un inevitabile grado di ripetitività dovuto ai limiti di un repertorio che sulle prime è piuttosto avaro di alternative e che solo dopo lo sblocco di alcuni potenziamenti comincia a offrire un minimo di varietà. Le Heat Move di Kazuma Kiryu sono state sostituite, come detto, dalle tecniche speciali di Hokuto, che possono essere attivate in due modi differenti quando un nemico è stordito. Il primo, più rapido, consiste nel premere il pulsante Cerchio per attivare la manovra e premerlo di nuovo, al momento giusto, per innescare l'istantanea esplosione dell'avversario.
Il secondo metodo, più lento ma più spettacolare, implica il completamento di un quick time event per l'esecuzione di finisher che si rifanno a quanto visto nel manga e nell'anime di Hokuto no Ken. Mettendo a segno delle eliminazioni è inoltre possibile far brillare la costellazione dell'Orsa Maggiore e attivare, tramite la pressione del trigger destro, la modalità burst: a quel punto Ken fa esplodere la giacca sprigionando la propria energia e i suoi pugni acquistano una maggiore potenza per un determinato periodo di tempo. Giunti finalmente al cospetto di Shin, avremo infine modo di provare le boss fight, che rappresentano la parte più significativa dell'esperienza. Per completarle con successo bisogna memorizzare i pattern di attacco del nemico e mettere in pratica le opportune contromisure, che si tratti di parare, schivare o anticipare i colpi.
È inoltre fondamentale rifornire l'inventario di cibi che possano ripristinare rapidamente l'energia vitale del protagonista in caso di bisogno ed evitare un frustrante game over: nel caso in cui dovessimo inanellarne diversi di seguito, il gioco ci chiederà se vogliamo diminuire temporaneamente il grado di sfida. Lo scontro con i boss funziona a fasi che dipendono dalla loro barra della salute, ognuna legata a un differente quick time event che determina, se completato con successo, una drammatica diminuzione dell'energia dell'avversario. In questi momenti Fist of the North Star: Lost Paradise riproduce in maniera fedele ed esaltante alcune delle sequenze più iconiche dell'opera di Buronson e Tetsuo Hara, regalando ai fan di Kenshiro delle grandi emozioni.
Mappa e potenziamenti
Dopo aver sconfitto Shin, Ken decide di raggiungere la città di Eden, dove è stata condotta Julia. Come accennato in apertura, solo i cittadini possono accedere a tale luogo e c'è una forza di polizia, capitanata da Jagre, che ha il compito di scoraggiare le masse di persone che si accumulano di fronte alle mura del presidio. Dopo aver interagito con alcuni personaggi in attesa davanti ai cancelli, il protagonista decide di giocare il tutto per tutto e si fa arrestare dalle guardie. Viene quindi condotto in prigione e costretto ad affrontare altri galeotti nell'arena: in caso di vittoria, potrà chiedere alla principessa Xsana di esaudire un suo desiderio, ovverosia il permesso di girare liberamente per le strade di Eden.
Questa fase, composta da una serie di combattimenti dal grado di difficoltà man mano maggiore, che culminano con la boss fight in cui bisogna affrontare il gigantesco Figlio del Diavolo, rappresenta l'ultimo passo verso l'accesso alla città e dunque alla struttura in stile Yakuza che ben conosciamo. Una volta conquistato lo status di cittadino, Ken potrà infatti esplorare liberamente la mappa di Eden, ritrovare alcuni vecchi amici (in primis Bart e Lynn) e farsene di nuovi (la già citata principessa Xsana, il capitano Jagre), dividendosi nel frattempo fra le missioni principali della storia e le varie attività disponibili all'interno dello scenario.
Proprio come nelle avventure di Kazuma Kiryu, girare per Eden porta spesso a imbattersi in gruppi di malintenzionati che dovremo sistemare e che ci consentiranno di guadagnare l'esperienza necessaria per salire di livello, ottenendo dei gettoni da utilizzare per lo sblocco di abilità passive e attive, legate a tre caratteristiche del protagonista: Heart, Skill e Body. Gli upgrade rendono il protagonista più forte e resistente, aggiungono nuove manovre al suo repertorio e rendono possibile l'uso di più set di talismani. Di che si tratta? Sono poteri speciali "ereditati" ognuno da un differente comprimario, che possono essere acquistati e potenziati presso uno specifico negozio (si trova nella zona ovest di Eden), presentano un differente periodo di cooldown e consentono di far salire la barra della rabbia, aumentare il valore della difesa, eseguire una tecnica automatica contro il nemico e così via. La loro incidenza sui combattimenti aumenta man mano che si procede nella storia e gli avversari diventano più pericolosi.
Negozi e gite fuori porta
Nella città di Eden sono presenti alcuni ristoranti (divertentissimo quello che cita una delle puntate del cartone animato, con l'enorme punk travestito da cuoca) dove consumare un pasto al volo per ripristinare la salute, un rifugio sicuro presso cui riposarsi e far passare le ore che separano il giorno dalla notte, nonché negozi presso cui acquistare snack di diversa consistenza e prezzo. Anche questi pasti frugali risultano utili per recuperare energia, ma possono essere conservati in grande quantità nell'inventario, così da ricorrervi in qualsiasi momento: come già detto, sono fondamentali durante le boss fight. Non mancano i punti vendita di rottami e componenti per la buggy, nonché di accessori da equipaggiare al fine di migliorare le statistiche di Kenshiro, come magliette o ciondoli speciali.
Abbiamo parlato di una buggy non a caso: una delle prime missioni della campagna ci vedrà impegnati con Bart a riparare un'auto da utilizzare per uscire dal territorio di Eden e spingerci fra le lande desolate della mappa esterna, raccogliendo oggetti più o meno utili, affrontando eventuali combattimenti con bande di sciacalli e raggiungendo all'occorrenza zone distanti dalla città. Uno di questi luoghi, la prigione di Cassandra, ci permetterà di liberare il nostro fratellastro "benevolo", Toki, e apprendere da lui alcune mosse e strategie extra. Un altro posto consentirà invece di accedere a un assurdo minigame di "baseball", Death Batting, con Ken che imbraccia un'enorme trave di metallo e la usa per mandare "fuori campo" dei malintenzionati che gli corrono incontro a bordo di una moto. Le sezioni in auto, che includono anche vere e proprie gare di velocità e un sistema di potenziamento basato sul loot, riprendono per molti versi i minigame in taxi di Yakuza 5 ma non brillano per la realizzazione, con uno scenario fin troppo desolato (anche per essere una landa desertica) e una grafica davvero datata.
Attività extra
Da perfetto spin-off di Yakuza, Fist of the North Star: Lost Paradise utilizza la mappa di Eden per offrirci un sandbox vivibile su più livelli, con la possibilità di posticipare le missioni principali per dedicarci ad attività di varia natura. Oltre ai negozi e ai ristoranti, di cui abbiamo appena parlato, nello scenario è presente una sala giochi inizialmente vuota, ma che potremo riempire di attrattive recuperando vecchi coin-op durante le gite fuori porta a bordo della buggy. Si tratta di una feature che SEGA cerca sempre di inserire nelle proprie produzioni, e che in questo caso consente di cimentarsi con classici come Space Harrier, Super Hang-On, Out Run e la cartuccia per Master System del primo tie-in di Fist of the North Star, conosciuto da noi con il titolo di Black Belt.
Nella mappa di Eden non manca un fornitissimo casinò, dove potremo puntare forte giocando a carte o tentando la fortuna alla roulette, e naturalmente avremo modo di sfogare la rabbia menando le mani nella stessa arena della parte iniziale della campagna, dove affrontare nuovi e più pericolosi avversari per consolidare la nostra reputazione. Recandoci in uno dei bar di Eden, il Rusty Nail, potremo divertirci con l'assurdo minigame Bartender Ken, in cui dovremo ricorrere alle tecniche di Hokuto per... creare il cocktail perfetto. Selezionato un cliente, il gioco ci chiederà di agire su determinati pulsanti in successione, molto rapidamente, al fine di creare il miglior drink possibile e alzare le quotazioni del locale, così da supportarne il proprietario e guadagnare qualche soldo.
Le attività assurde di Lost Paradise includono anche la Kenshiro Clinic: sostituendosi al dottore del posto, il maestro di Hokuto dovrà combinare la pressione degli tsubo e la musicoterapia per far guarire i pazienti della clinica e contemporaneamente eliminare i mascalzoni che vogliono danneggiarla, nell'ottica di un rhythm game tanto divertente quanto fuori di testa. Infine, il minigame Hokuto Nightclub ci vedrà vestire l'inedito completo nero del manager di un nightclub e gestire un roster di hostess da inviare strategicamente al tavolo dei clienti, per spingerli a spendere il più possibile e farli andar via soddisfatti. Si tratta di un'attività che riprende pari pari quanto visto in Yakuza 0 e in Yakuza Kiwami 2, per citare gli esempi più recenti, e che vanta uno spessore strategico da non sottovalutare.