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Yakuza Kiwami 2, la recensione

Fra Tokyo e Osaka, all'alba di una guerra fra clan: ecco la nostra recensione del remake di Yakuza 2

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   23/08/2018
Yakuza Kiwami 2
Yakuza Kiwami 2
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Yakuza Kiwami 2 rappresenta il culmine dell'operazione che Toshihiro Nagoshi ha messo in piedi per rilanciare il franchise SEGA a livello internazionale. Se infatti Yakuza Kiwami si presentava tutto sommato come una produzione compatta, di media durata, nel caso di questo sequel gli autori si sono dovuti confrontare con una campagna che può superare le trenta ore (il timer ne segnava diciotto e trenta al termine della storia, nel nostro caso, ma ci siamo lasciati dietro un'enorme quantità di sfide e subquest) e, non contenti, hanno aggiunto al pacchetto anche tre capitoli inediti con protagonista Goro Majima, ambientati dopo gli eventi del primo episodio.

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Il risultato finale dà la sensazione di andare un po' di fretta nel corso delle prime fasi, come detto nel nostro provato di Yakuza Kiwami 2, ma le cose decollano letteralmente quando vengono introdotte le attività collaterali più corpose (il Cabaret Grand Prix e il Clan Creator, nella fattispecie), le quest secondarie si fanno più fitte e interessanti (pur includendo una gran quantità di situazioni abbastanza banali, che si risolvono con una semplice scazzottata) e viene sviscerata la trama, che non delude neanche stavolta grazie al pregevole tratteggio di ogni singolo personaggio, nonché a una narrazione eccellente e raffinata, che non lesina colpi di scena inaspettati nel corso di sedici coinvolgenti capitoli.

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Dopo lo scontro con "Nishiki" e la perdita del suo amore, Kazuma Kiryu pensava di aver chiuso con il clan Tojo, ma la disperata richiesta d'aiuto di un amico lo costringe a tornare sui suoi passi. La missione, in effetti, è delicata: c'è bisogno che qualcuno incontri i vertici della Omi Alliance per contrattare una tregua e porre fine a uno scontro che sta riempiendo di sangue le strade di Kamurocho. Si tratta naturalmente solo dell'incipit per una storia piena di personaggi affascinanti, graditi ritorni e vicende legate a tragici accadimenti di vent'anni prima. Perché il passato, si sa, torna sempre a chiedere il conto...

Struttura e scenari

Da buon remake, Yakuza Kiwami 2 non si discosta in termini strutturali dall'originale del 2006, riproponendo una formula oramai consolidata per la serie, che alterna cutscene, esplorazione, attività collaterali e combattimenti. Concettualmente è tutto molto semplice: viene chiesto di spostarsi dal punto A al punto B e di affrontare ogni volta un nuovo combattimento; ma è il contesto a rendere tale impianto terribilmente affascinante. C'è in primo luogo l'aspetto narrativo, che rappresenta senza dubbio l'elemento di maggior valore del franchise, nonché (immaginiamo) quello che richiede più risorse per essere rappresentato nelle cutscene.

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La trama è stata scritta dall'esperto Masayoshi Yokoyama in collaborazione con Makoto Itakura e Seishu Hase, e viene raccontata attraverso sequenze d'intermezzo realizzate con straordinaria cura e tempi perfetti, davvero spettacolari quando fanno da preludio a un duello o contribuiscono a creare la motivazione necessaria a odiare visceralmente il villain di turno prima di potergli mettere finalmente le mani addosso. Dopodiché c'è il gameplay vero e proprio, che si presenta come un mix di esplorazione, avventura e combattimenti. I due scenari inclusi in questo episodio, Kamurocho a Tokyo e Sotenbori a Osaka, sono mete realmente esistenti (si chiamano in realtà Kabukicho e Dotonbori, rispettivamente) e ben conosciute dai fan della serie Yakuza, ma non smettono di affascinare anche grazie all'impiego di assett, effettistica e soluzioni "seamless" derivanti dall'impiego dell'ultima versione del Dragon Engine.

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È per questo motivo che, a fronte di un frame rate bloccato a 30 fotogrammi al secondo in luogo dei 60 di Yakuza 0, nel gioco è possibile accedere a negozi, ristoranti, club e quant'altro senza bisogno di caricamenti, in maniera dinamica e persino interattiva nel momento in cui si viene coinvolti in una rissa e ci va di mezzo la vetrata di un convenience store. Passeggiare all'interno delle due location, riprodotte con dovizia di particolari, attivando magari la visuale in prima persona, consente di respirare le atmosfere che permeano effettivamente quei luoghi, e chi li ha visitati potrà confermarvelo. Come nella realtà, girare per le strade di Kamurocho e di Sotenbori di sera offre uno spettacolo sostanzialmente superiore a quelli che sono gli scorci diurni: merito delle tantissime insegne luminose, che si riflettono nelle pozzanghere o sul fiume che attraversa Osaka, ma anche di un effetto blur che viene applicato alle scene in lontananza e contribuisce a renderle ancor più realistiche.

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Sistema di combattimento

In Yakuza Kiwami 2 capita spesso di imbattersi in teppisti, bulli e malviventi di vario genere all'interno della mappa: una volta che ci avranno notato, correranno nella nostra direzione e, se raggiunti, non ci resterà che combattere. In tal caso potremo dar fondo a un repertorio di mosse che cresce man mano che si va avanti nell'avventura, sbloccando grazie ai punti esperienza nuove manovre e finisher di grandissimo impatto, che possono essere eseguite quando la barra della rabbia è piena, in maniera contestuale alla presenza di zone interattive (muri, pali della luce, ponti), quando si afferra uno dei tantissimi oggetti a bordo strada (cartelli, piante, mazze, biciclette) o un'arma propriamente detta (pugnali, spade, pistole, fucili e via dicendo).

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Sono purtroppo stati eliminati i tre differenti stili di combattimento introdotti con il già citato Yakuza 0 e trasportati anche in Yakuza Kiwami, il che significa che nel gioco Kazuma si difenderà utilizzando un'unica posizione ma arricchendola, come detto, di manovre inedite col passare del tempo. Nelle prime ore, ad ogni modo, questa scelta si rivela controversa, costringendoci ad alternare sempre le stesse combo per eliminare gli avversari di turno e sperimentando, peraltro, qualche buffo glitch in stile ragdoll quando i nemici o il nostro stesso personaggio vengono proiettati a terra. Ci sono alcune interessanti variazioni sul tema, ad esempio i colpi caricati (molto utili contro i boss, generalmente poco inclini a farsi danneggiare con le combinazioni standard), ma come detto bisogna avere pazienza nel corso delle prime ore della campagna, in attesa di poter arricchire il set di attacchi a propria disposizione.

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In ogni caso, la resa dei colpi è ottima e il livello di sfida ci è sembrato più consistente del solito al livello di difficoltà normale, costringendoci mai come stavolta a fare ricorso a equipaggiamento speciale e ad armi che il protagonista può portare con sé per tirarle fuori alla bisogna. Fondamentale, in quest'ottica, l'integrazione delle attività collaterali con la crescita del personaggio: se la precedente concezione di Yakuza vedeva l'intrattenimento culinario come un semplice passatempo, Yakuza Kiwami 2 adotta le ultime soluzioni per far sì che consumare un buon pasto non solo ripristini l'energia di Kazuma, ma gli faccia fruttare anche punti esperienza utili per i vari upgrade di forza, salute, difesa e rabbia, per migliorare capacità di uso comune (vedi l'abilità di correre più a lungo senza fermarsi a rifiatare) e sbloccare, come detto, nuove mosse che possano rendere più vari e divertenti i combattimenti.

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Missioni secondarie e attività collaterali

La campagna di Yakuza Kiwami 2 è di per sé molto corposa e intensa, ma sono soprattutto le tantissime missioni secondarie ad arricchire l'esperienza, facendo salire in maniera vertiginosa il monte ore necessario per completare tutto al 100%. Ci sono purtroppo diverse quest opzionali che si risolvono nel giro di pochi secondi, come già detto, e prevedono unicamente un regolamento di conti perché l'NPC di turno rimanga soddisfatto. Molte altre storie sono invece davvero meritevoli di attenzione, specie quando fanno luce su aspetti della personalità di Kazuma che raramente vengono evidenziati, oppure quando mettono il personaggio in situazioni completamente assurde.

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Un paio di esempi senza grosse anticipazioni? Quando il dragone di Dojima si trova a doppiare un videogame yaoi, scoprendo solo in corso d'opera di dover incidere determinate battute; oppure quando un boss vuole dimostrargli la sua gratitudine portandolo in un locale in cui ci sono speciali badanti che accudiscono uomini di mezza età vestiti come bebè; o ancora quando Kazuma si presta a fare da modello per il servizio fotografico di un professionista molto particolare. A queste attività si aggiungono i minigame classici di Yakuza, ovverosia freccette, mahjong, biliardo, carte, karaoke, golf e battling center, nonché i Club SEGA in cui potersi cimentare con le versioni complete di Virtua Fighter e Virtual-On, oltre che con gli immancabili UFO Catcher.

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Dopodiché ci sono situazioni inedite e fuori di testa come i Toylet, ovverosia sfide a chi fa la pipì più intensamente; o i pruriginosi scatti fotografici alle idol (in carne e ossa). Infine, è presente l'arena clandestina del Purgatorio, la misteriosa città sotterranea vista nel primo capitolo, e le già citate attività relative alla gestione di un cabaret club e al clan creator: nel primo caso bisogna assegnare una ragazza a ogni cliente perché possa intrattenerlo al meglio e fargli spendere il più possibile, nel secondo caso piazzare dei combattenti sulla mappa per arginare le sortite di un gruppo determinato a rovinarci gli affari.

La campagna di Goro Majima

Yakuza Kiwami 2 include una mini campagna inedita in cui potremo rimetterci nei panni di Goro Majima, cercando di far luce su di una serie di macchinazioni interne al clan Tojo ma che sembrano spingersi al di fuori del territorio di Kamurocho, verso Osaka. La storia è molto breve e con i suoi tre capitoli si completa in meno di un paio d'ore, a seconda dell'approccio, ma ci sono personaggi e situazioni che non mancheranno di emozionare chi ha apprezzato Yakuza 0. In termini di trama è buffo ritrovare tutti gli elementi tipici di un episodio della serie, anche se in maniera molto sintetica. Al comando di Goro non avremo bisogno di potenziamenti né potremo completare missioni secondarie, solo aggirarci nei livelli alla ricerca di nemici da affrontare, spostandoci come al solito da un luogo all'altro a seconda delle indicazioni. Lo stile di combattimento si basa in questo caso sull'uso del coltello e risulta davvero letale, veloce ed efficace; tanto che difficilmente troverete qualche intoppo, anche in situazioni di forte inferiorità numerica o contro i boss.

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Trofei PlayStation 4

Sono ben cinquantanove i Trofei presenti in Yakuza Kiwami 2, ed è chiaro che per ottenerli bisognerà non soltanto completare le due campagne incluse nel pacchetto, ma anche cimentarsi con le tantissime attività secondarie presenti nelle mappe di Kamurocho e Sotenbori. Sbloccheremo ad esempio un achievement dopo le prime dieci missioni secondarie completate, vincendo il torneo dei cabaret club, arricchendo il roster della Majima Construction per il Clan Creator, oppure assaggiando tutti i tipi di bevande disponibili presso gli iconici distributori automatici ai bordi delle strade.

Grafica e sonoro

Dal punto di vista tecnico, Yakuza Kiwami 2 è un gioiellino: esattamente come per il primo episodio, gli sviluppatori hanno sostituito tutti gli asset con materiali di recente fattura, donando al gioco un aspetto assolutamente attuale, affascinante e di grandissimo impatto. Non ci sono sbavature nel lavoro effettuato dai componenti del Ryu Ga Gotoku Studio, anzi c'è un'attenzione maniacale anche verso i più piccoli dettagli, senza che ci si imbatta in una texture fuori posto o in una scena che possa rivelare l'età originale della produzione. L'adozione dei 30 frame al secondo viene giustificata dalla ricchezza degli scenari, che come detto possono essere visitati in ogni loro parte senza attendere alcun caricamento: il discorso include negozi e ristoranti, ma anche scale, ascensori, corridoi e appartamenti. Si verifica qualche glitch in stile ragdoll durante i combattimenti e su alcuni oggetti dello scenario capita di vedere un po' di aliasing, ma al di là di questo c'è ben poco di cui ci si possa lamentare: le ambientazioni hanno degli scorci assolutamente splendidi e i modelli poligonali dei personaggi risultano impeccabili, dotati peraltro di un ricco set di animazioni. Un discorso del tutto simile può essere fatto per il comparto sonoro, che include una quantità spropositata di dialoghi in giapponese (con sottotitoli in inglese) recitati in maniera convincente e intensa, come da tradizione per la serie, e coadiuvati da una colonna sonora di eccellente qualità.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (34)
8.7
Il tuo voto

Yakuza Kiwami 2 è un remake straordinario, che prende l'episodio originale del 2006 e ne rivoluziona l'estetica utilizzando asset di nuova generazione e l'ultima versione del Dragon Engine, al fine di consegnarci scenari di incredibile ricchezza, esplorabili liberamente, capaci di ricreare le atmosfere reali di alcuni quartieri di Tokyo e Osaka. La formula tradizionale della serie può contare anche stavolta su cutscene di eccellente qualità, con una narrazione impeccabile, che fanno da collante a un'azione in-game sulle prime un po' limitata e ripetitiva, ma capace di spiccare il volo non appena entrano in scena missioni secondarie, minigame, sfide e attività collaterali. La campagna inedita con Goro Majima, pur nella sua brevità, sa regalare momenti di genuina emozione a chi ha apprezzato Yakuza 0 e i suoi personaggi, andando a rimpolpare ulteriormente un'esperienza di per sé corposa, coinvolgente e spettacolare.

PRO

  • Narrazione eccellente
  • Un remake straordinario
  • Tantissime cose da fare

CONTRO

  • Sistema di combattimento un po' limitato
  • Struttura piuttosto semplice
  • Diverse missioni secondarie brevi e scialbe