Fortnite Battaglia Reale: per alcuni, il videogioco più bello di sempre, l'eterno presente nella propria libreria digitale; per altri una condanna, una maledizione, un prodotto per bambini che non sarebbe mai dovuto esistere. La verità è come sempre da cercare nel mezzo, e va storicizzata: Epic Games, dall'ormai lontano 2017 - quando Fortnite vide la luce su console e PC - ha indicato una nuova via all'interno dell'industria. E i fatti contano più delle parole: in pochissimo tempo il Battle Royale ha guadagnato milioni e milioni di giocatori, ad oggi ancora attivi.
Ma il progresso non si ferma e prodotti in corso d'opera come questo hanno sempre bisogno di rinnovarsi e modificarsi, così da risultare ancora interessanti per vecchi e nuovi arrivati. Il Capitolo 4 di Fortnite Battaglia Reale prosegue quindi, convincentemente, su questa strada, proponendo una serie di novità davvero significative, dopo due stagioni tutto sommato dimenticabili. Un'isola tutta nuova e armi mai viste prima, in questo caso, non bastano a rendere l'idea delle novità. Epic Games ha pensato di modificare anche il gameplay - per quanto sia possibile senza snaturarlo - e di rivedere completamente gli aspetti grafico-tecnici, introducendo il supporto all'Unreal Engine 5.
Fortnite, insomma, è più bello che mai. Analizziamo tutte le novità della Stagione 1 del Capitolo 4 di Fortnite; quest'ultimo accompagnerà tutti i giocatori almeno per i prossimi due anni.
Fortnite ed Unreal Engine 5: il matrimonio perfetto?
L'introduzione del supporto ad Unreal Engine 5 non costituisce, di fatto, una novità sensazionale. Almeno, non per chi segue costantemente gli aggiornamenti di quello che ad oggi resta il Battle Royale più famoso e importante in circolazione: gli sviluppatori ne avevano anticipato sviluppo e introduzione già parecchi mesi fa. Ma un conto è saperlo, un altro è vederlo in azione. Anche se, per forza di cose, Unreal Engine 5 è attualmente disponibile solo su PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC e piattaforme di cloud gaming. Su PC, inoltre, sarà necessario impostare tutte le novità del caso manualmente, ed Epic Games consiglia di farlo solo ai possessori almeno di una RTX 2080 o di una Radeon 5700.
Dal punto di vista prettamente tecnico, le novità introdotte sono molteplici, tutte legate ad una serie di tecnologie di Unreal Engine 5.1 (e chissà cos'altro vedremo in futuro): ombre virtualizzate più dettagliate, riflessi di qualità superiore su materiali lucidi e sulla superficie dell'acqua, modelli poligonali molto più complessi e rifiniti. Le parole d'ordine, forse note agli esperti del settore, sono "Nanite", "Lumen", "TSR" (Temporal Super Resolution) e via dicendo. Certo, quello tra Fortnite ed UE 5 è un matrimonio importantissimo, ma forse non quello perfetto; perché va da sé che le migliorie resteranno purtroppo precluse ad una larghissima fetta di giocatori, quelli ancora legati alle console di vecchia generazione (PlayStation 4 ed Xbox One) o a Nintendo Switch. Del resto, non esistono soluzioni semplici per problemi di questo tipo; e anzi storicamente è sempre stato così: l'aggiornamento tecnologico garantisce (deve farlo) qualità migliori per gli stessi prodotti.
Sono state sufficienti poche partite nella modalità battaglia Reale - ad oggi ancora quella principale, ma non l'unica tra le tante offerte da Epic - per rendersi conto di quanto sia cambiato in così poco tempo. Visivamente parlando, Fortnite sembra proprio un altro prodotto, la versione 2.0 di sé stesso (ma forse dovremmo parlare di 4.0 zero, considerando Capitoli e progressi dal lontano 2017). Le immagini, le superfici, gli oggetti, sono tutti pulitissimi e molto particolareggiati rispetto alla scorsa stagione; i riflessi del sole e della luce sulle superfici metalliche o sugli specchi d'acque molto curati. Si tratta di uno di quei casi eclatanti, in cui non serve davvero un esperto a calcolare il rapporto tra frame rate e pixel: "si vede" che è tutto migliorato, pur senza snaturare la direzione artistica di Fortnite, quindi rinunciando una volta di più ad ogni pretesa di fotorealismo.
Nuova isola, nuove meccaniche
Chi sostiene che Fortnite sia sempre identico a sé stesso, semplicemente negli ultimi cinque anni non ha davvero tenuto d'occhio la sua evoluzione. Lentamente, ma in modo significativo, Battaglia Reale si è arricchita via via di meccaniche e possibilità inedite, senza mai tradire la sua natura di sparatutto in terza persona con la possibilità di costruire strutture difensive. Ora, non tutte le novità introdotte sono poi effettivamente rimaste per più di un anno: si pensi alla possibilità di creare da zero le proprie armi, o di potenziare quelle esistenti, raccogliendo specifici elementi nel proprio inventario. Quindi non sappiamo se la nuova introduzione degli Ottimizzatori sia destinata a durare: ma di certo sta rendendo le partite sempre diverse.
Gli Ottimizzatori della realtà rispondono a un curioso sistema di "perk" per il proprio personaggio; restano attivi solo per la durata di una singola partita, e garantiscono una serie di vantaggi significativi. Questi vantaggi vengono proposti in modo casuale dopo un certo periodo trascorso sulla mappa: il giocatore ne sceglie uno, e attende il prossimo "giro" per selezionarne un altro, sino al massimo di quattro ottimizzatori attivi nello stesso momento. Inoltre, ognuno dei cento presenti si ritroverà con bonus diversi da quelli di tutti gli altri, con giovamento del fattore casualità. Per ora ci è sembrato che, bene o male, nessuno degli Ottimizzatori garantisca vantaggi sbilanciati, ma comunque la situazione andrà tenuta d'occhio sul lungo periodo.
Qualche esempio chiarirà meglio il funzionamento della meccanica: vi sono bonus che permettono di ricaricare più velocemente le armi con munizioni leggere (Mano lesta); altri che garantiscono direttamente un'arma aggiuntiva, e cioè l'arco meccanico esplosivo o l'arco meccanico onda d'urto (Arciere meccanico); addirittura, Acrobata aereo permette di rischierare nuovamente i deltaplani per tutto il corso della partita, quindi senza temere i salti nel vuoto. Naturalmente alcuni degli Ottimizzatori sono "sempreverdi", cioè utili a chiunque, a prescindere dallo stile di gioco: è soggettivo l'utilizzo di armi leggere o degli archi, ma i deltaplani infiniti tornano utili a tutti, sempre.
Vi è poi la questione legata alle armi. Soprassediamo sulle nuove introduzioni momentanee, cioè su fucili pesanti e d'assalto, perché tanto si inseriscono nel complesso meccanismo di gestione di Epica Games, in base al quale periodicamente alcuni oggetti finiscono nel "magazzino" (cioè spariscono dal gioco) per tornare in un secondo momento. Merita invece qualche considerazione in più il Martello onda d'urto, perché quest'ultimo sì modifica in modo significativo l'approccio a Battaglia Reale. Si tratta, come il nome lascia intuire, di un martello gigantesco, che sarebbe però riduttivo utilizzare solo per infliggere danni pesanti. A conti fatti, è anche un vero e proprio mezzo di locomozione: è possibile attivare con un comando secondario l'onda d'urto a terra, la quale scaglia il giocatore molto lontano; e si possono concatenare circa cinque rimbalzi prima dello scattare del tempo di ricarica. Infine, mentre si sta volando in cielo verso la meta desiderata, è comunque possibile attaccare i nemici con uno schianto a terra; con le debite proporzioni, il Martello onda d'urto ricorda molto la Spada leggendaria introdotta qualche anno fa, proprio durante le festività natalizie.
Le novità non finirebbero neppure qui, perché ora è possibile "saltare" gli ostacoli, generare resistenza illimitata per qualche secondo (con bacche specifiche o con un nuovo tipo di bevanda, il Succo schiaffoso), rivendicare il territorio nei punti di interesse principali (così da evidenziare nemici e forzieri all'orizzonte); senza considerare la mappa nuova di zecca, tutta da esplorare partita dopo partita. Cosa aspettate, dunque? Fortnite è sempre lo stesso. Eppure - ancora una volta - è anche tutto nuovo. E l'autobus della battaglia vi sta aspettando.