Tra tutti i team di sviluppo con sede in Ucraina, Frogwares è senz'altro uno dei più attivi sui social network. L'account Twitter dello studio aggiorna i suoi fan a cadenza quasi giornaliera sui terribili eventi dell'invasione russa nel paese, incoraggiando campagne di donazione a supporto della popolazione e, al contempo, parlando alle migliaia di follower del progetto cui gli sviluppatori stanno lavorando da circa un anno. Abbiamo recentemente provato una demo di Sherlock Holmes The Awakened per testare il remake del titolo originale, uscito nel 2006 e ancora ricordato come una delle storie videoludiche più interessanti ad aver visto come protagonista il celebre detective nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle. Non solo: la trama è piena di suggestioni lovecraftiane, con intriganti riferimenti a Cthulhu e al suo misterioso culto.
Abbiamo intervistato Sergyi Oganesyan, Head of Publishing di Frogwares, per parlare di questi e altri temi, partendo dalla scelta di lavorare a un remake in questo periodo difficile, passando per gli straordinari risultati della campagna Kickstarter e soffermandoci sull'impatto che la guerra sta avendo sui membri del team e sulle loro famiglie. Inoltre, abbiamo appreso che Frogwares sta fornendo un pieno supporto anche a coloro che hanno deciso di sospendere il lavoro, arruolandosi nell'esercito o offrendo supporto alla popolazione civile tramite associazioni umanitarie, continuando a corrispondere loro il regolare stipendio, nell'attesa che possano tornare a fare ciò che più amano: sviluppare videogiochi.
Vi raccontiamo questo e altro nella nostra intervista al team ucraino Frogwares.
La decisione di lavorare a un remake
La foto che vedete qui sopra è stata scattata all'ultima cena di Natale celebrata dal team prima della guerra: era dicembre 2021, e mancavano pochi mesi all'inizio del conflitto. Nel percorso lavorativo di ogni studio di sviluppo videoludico possono intervenire variabili imprevedibili, di rilevanza tale da costringere la squadra a cambiare il percorso segnato. Un'invasione finora protrattasi per quasi un anno, però, va oltre ogni limite di umana comprensione. "Non pensavamo assolutamente di lavorare a un remake in questo periodo", spiega Oganesyan, "quando è scoppiata la guerra, stavamo lavorando alla pre-produzione di un videogioco horror open world, un titolo molto vasto. Lavorare a un progetto del genere in una simile situazione era impossibile, e per questo abbiamo deciso di metterlo in pausa e dedicarci a un progetto più piccolo, con alcuni elementi già presenti, in modo tale da non dover lavorare da zero".
Frogwares da vent'anni è celebre per i videogiochi dedicati a Sherlock Holmes, per via della dedizione e passione messa nel costruire nuove storie e nel rinnovare il personaggio creato da Arthur Conan Doyle. Ma perché la scelta è caduta proprio su The Awakened, pubblicato nell'ormai lontano 2006? "Abbiamo scelto The Awakened per diverse ragioni", risponde Oganesyan, "innanzitutto perché sapevamo che si tratta di uno dei titoli più amati fra i primi che abbiamo dedicato a Sherlock Holmes. La storia funziona molto bene ancora oggi, e può aiutarci a proseguire il nostro arco narrativo dedicato al giovane Sherlock. Il focus sugli anni della giovinezza del detective è finalizzato a proporre una spiegazione per il modo in cui Holmes è presentato nei libri". Inoltre, sembra che i cambiamenti narrativi apportati al remake rispetto all'originale andranno ad approfondire il legame tra lui e Watson. "Questo perché Sherlock Holmes Chapter One [pubblicato nel 2021, N.d.A.] non toccava il tema della relazione tra Watson e Holmes", conclude Oganesyan.
Frogwares sviluppa e pubblica i propri videogiochi in maniera totalmente indipendente, finanziando i progetti successivi con i ricavi dei titoli usciti in precedenza. In questo caso, però, lo studio ha deciso di percorrere una strada diversa. "La campagna Kickstarter per finanziare Sherlock Holmes The Awakened è stato forse il primo momento in cui abbiamo capito che il pubblico voleva supportare il nostro team in maniera tangibile. A essere onesti", precisa Oganesyan, "non avremmo mai considerato una simile mossa se non fossimo stati in guerra. Ma avvertivamo il bisogno di una rete di protezione in caso fosse accaduto qualcosa di disastroso nel corso dello sviluppo, e la nostra opzione migliore era proprio ricorrere a Kickstarter. Vedere il progetto finanziato al 350 % e oltre in sei ore ci ha portato una gioia incredibile, unita alla consapevolezza che molte persone vogliono supportarci in questo momento così difficile".
Il team ha voluto rispondere in maniera molto precisa alle nostre domande sullo stato attuale del remake, e abbiamo appreso che Sherlock Holmes The Awakened è in una fase avanzatissima dello sviluppo. "Il remake è praticamente completo: può essere giocato dall'inizio alla fine", afferma Oganesyan, "ora ci stiamo occupando della pulizia del codice e della risoluzione di qualche problema tecnico. La novità è che lo stiamo facendo per otto diverse versioni [Steam, Epic, GOG, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch, N.d.A.], un'impresa di una scala che non avevamo mai tentato prima, quindi è tutto molto complicato".
Ad aggiungere difficoltà ci si mette anche la drastica riduzione del numero di persone che il team può impiegare per questo progetto, rispetto alle sue condizioni ordinarie. "Normalmente siamo più di novanta persone, ma c'è chi ha deciso di arruolarsi per combattere in prima linea contro gli invasori, mentre altri sono impegnati nei gruppi umanitari che prestano assistenza ai civili. La nostra compagnia continua a corrispondere a tutti il normale stipendio. Quando la guerra sarà finita, li accoglieremo nuovamente a braccia aperte per far sì che possano proseguire con il loro lavoro".
Andare avanti, nonostante tutto
La guerra è il grande elefante nella stanza. Il team di Frogwares non nasconde le difficoltà, a livello umano e organizzativo, che l'invasione russa del Paese ha portato alla compagnia. "La guerra ha cambiato tutti noi", afferma Oganesyan, "ora abbiamo un ingombrante bagaglio emotivo sempre con noi. E una rabbia assoluta. Le nostre vite sono state gettate in un limbo e stiamo aspettando che tutto questo finisca, in modo tale da poter iniziare a raccogliere i pezzi". Gli abbiamo chiesto cosa motiva la squadra ad andare avanti: "Sapere che stiamo facendo tutto questo per la nostra libertà e per il nostro futuro", risponde, "abbiamo capito perfettamente quale sarebbe la nostra vita sotto occupazione da parte della Russia. Non ci piegheremo mai a questo. Penso che molti nostri concittadini preferirebbero morire". Lavorare è complicato, ma mantenersi in attività è un'occasione per tenere lontane paure e preoccupazioni. "Potrà sembrarvi strano, ma la possibilità di continuare a sviluppare videogiochi e, in generale, di poter fare un lavoro creativo ha il beneficio di far staccare i nostri pensieri dall'angoscia della guerra, anche solo per qualche ora", spiega Oganesyan, "ci regala una routine. E un obiettivo comune, condiviso con tutto il team. Ti senti parte di un qualcosa che è più grande di te".
La guerra ha portato con sé degli inevitabili cambiamenti organizzativi, e il team è alla continua ricerca di un equilibrio: è necessario adeguarsi a frequenti eventi imprevisti. "All'inizio, il nostro team era organizzato come la gran parte degli studi di sviluppo: le squadre lavoravano a stretto contatto, sotto la guida dei nostri team leader. Ora, però, a causa dei continui blackout, degli orari scombinati di ciascuno di noi e di una conseguente maggiore lentezza nel prendere decisioni, tutti gli impiegati di Frogwares hanno dovuto rendersi più autosufficienti". Abbiamo chiesto a Oganesyan di spiegarci meglio questo punto. "Semplicemente, ognuno di noi sa che il giorno successivo la persona con cui sta lavorando oggi potrebbe non riuscire a connettersi e lavorare. E questo può succedere per ore, o persino per giorni", risponde, "insomma, ognuno di noi deve riuscire a proseguire nel lavoro il più possibile in autonomia, fino a quando i colleghi non riescono a ricominciare con quello che stavano facendo. Molti di noi hanno iniziato a imparare qualcosa negli ambiti in cui altri sono più esperti, in modo tale da supplire alle inevitabili assenze senza rallentare troppo il flusso dello sviluppo di The Awakened".
Paura e speranza
Fin dall'inizio dell'invasione russa sul territorio ucraino, l'account Twitter di Frogwares è stato molto attivo nel riportare news e immagini del conflitto. "Abbiamo deciso di farlo per incrementare la consapevolezza collettiva su ciò che sta realmente accadendo qui", spiega Oganesyan, "sappiamo bene che il successo del nostro Paese nel difendersi è dovuto anche al supporto che riceviamo da numerosi alleati nel mondo. Questa guerra si è trascinata per un anno intero e chi non la vive quotidianamente potrebbe perdere di vista ciò che sta succedendo. Vogliamo evitarlo a tutti i costi". In generale, i social network sono molto importanti per mantenere i contatti tra lo studio e i suoi fan. "E la campagna Kickstarter ci ha dato finalmente la spinta per aprire un canale Discord. Prima, non avremmo mai pensato che qualcuno avrebbe voluto formare con noi dei legami così stretti per condividere la passione per i nostri videogiochi. Ci sbagliavamo", dice Oganesyan, orgoglioso, "e ora abbiamo un'ampia rete di persone con cui possiamo parlare quando vogliamo. È un qualcosa di meraviglioso".
Queste connessioni hanno aiutato il team a uscire dai momenti più difficili, e anche a elaborare il lutto per un ex dipendente di Frogwares. Volodymyr Yezhov è stato ucciso in battaglia, dopo essersi arruolato per difendere il suo Paese. "Quelli tra noi che avevano legami intensi di amicizia con Volodymyr stanno ancora tentando di farsi una ragione di quello che è accaduto. E ci sono alcuni fra noi che hanno perso familiari e amici. Come team, cerchiamo ogni giorno di starci vicini ed essere comprensivi l'uno con l'altro. Solo quando la guerra sarà finita riusciremo a elaborare davvero tutto quello che sta succedendo".
Sergyi Oganesyan e tutta la squadra sono proiettati verso un futuro migliore, con un'unica certezza: "Continuare a fare videogiochi. Siamo uno studio totalmente indipendente formato da più di 90 membri. Tutti loro e le loro famiglie dipendono da noi. Non abbiamo publisher per tirarci fuori da situazioni di emergenza. Le nostre vite sono connesse direttamente alla compagnia, che dal canto suo è legata profondamente a noi, in quanto persone che, con il loro lavoro, contribuiscono a mantenere attivo il Paese. Per noi si tratta di istinto di sopravvivenza, in parte, ma anche di resistenza consapevole". Nessuno sa quanto ancora si protrarrà il conflitto, e proprio per questo è necessario mantenersi in attività. "Aspettare non è un'opzione", spiega Oganesyan, svelandoci i piani futuri dello studio: "Dopo Sherlock Holmes The Awakened vogliamo tornare a quel videogioco horror open world che avevamo in pre-produzione prima dell'inizio dell'invasione". Perché la guerra non può e non deve allontanare Frogwares dai suoi progetti e dai suoi obiettivi.
Ringraziamo di cuore Sergyi Oganesyan, Head of Publishing, e tutti gli sviluppatori di Frogwares per averci concesso questa intervista in circostanze tristemente straordinarie. "E noi ringraziamo i nostri fan per il supporto", conclude Oganesyan, "ci avete mostrato così tanto amore e dato così tanto sostegno... È grazie a voi se riusciamo a mantenere in piedi i nostri sogni".