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Fuser, il provato

Siamo saliti sul palco e abbiamo conquistato la folla tra un mix e l'altro di Fuser, il nuovo videogioco musicale dagli autori di Guitar Hero e Rock Band

PROVATO di Alessandra Borgonovo   —   10/09/2020
Fuser
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Fuser è quel tipo di videogioco indirizzato soprattutto verso gli appassionati del genere, che tuttavia non si nega a chiunque sia alle prime armi. Lo studio di sviluppo Harmonix, già autore di titoli come Guitar Hero e Rock Band, nonché del più sfortunato DropMix, è tornato con una nuova esperienza tutta musicale in cui a dettare il ritmo questa volta siamo noi. Prenderemo infatti posto dietro la console con il compito di scatenare la folla tra un mix e l'altro, liberi di sperimentare tra diversi generi e canzoni, per diventare i migliori DJ che si siano mai visti nel mondo. A parole sembra facile, probabilmente lo è per chi ha dimestichezza in materia o ha un orecchio particolare per la musica, ma una volta in posizione ci si rende conto di quanti fattori bisogna considerare affinché l'atmosfera sia sempre viva e diversa - perché essere padroni della serata non significa solo offrire dei buoni mix ma anche scegliere palco ed effetti che valorizzano la nostra performance. Dalle proverbiali stelle alle stalle è un attimo, perché la folla è una massa insaziabile che vuole sempre di più e noi siamo qui proprio per questo: per intrattenere noi stessi come giocatori e soprattutto i nostri fan.

Da soli ma anche in compagnia, collaborando o sfidando altri DJ in sessioni multigiocatore all'ultimo mix. Vince il più eclettico, coraggioso e perché no, anche il più folle: pensereste mai di poter mettere sulla stessa console Hot Stuff di Donna Summer e Sweet but Psycho di Ava Max? Fuser mira proprio a questo, farci considerare persino le opzioni all'apparenza più improbabili.

Alza il volume!

Fuser si compone di tre modalità di gioco: Campagna, Freestyle e Multigiocatore. Ci siamo concentrati sulle prime due, perché trovare compagni o rivali di mix non è stato semplice (ma sappiamo che possiamo partecipare o guardare uno show freestyle, oppure crearne uno privato). Nel corso della Campagna dovremo costruire la nostra fama di DJ attraverso una serie di livelli e palchi, affrontando difficoltà sempre più crescenti. Il gioco ci accompagna con una serie di tutorial a scoprire tutte le potenzialità che la nostra posizione ci garantisce e come sfruttarle al meglio ma, prima di calcare le scene, è necessario preparare tutto il set: abbiamo anzitutto il nostro mix, che a seconda del livello si concentra su uno o più generi musicali, oppure imposta una tematica generale - ad esempio buonumore - per darci l'idea di come organizzarci. In questo menu dobbiamo scegliere i brani che utilizzeremo nel corso del dj set, assieme a strumenti ed effetti che potremo sfruttare per ravvivare ancora di più la serata; è interessante notare come il numero varia in base alla performance che dovremo eseguire e soprattutto non si può cominciare se non si ha la quantità giusta di oggetti. Le canzoni a nostra disposizione tra cui scegliere erano ventisette ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che saranno più di cento al lancio. A seguire dobbiamo stabilire il kit da serata tra luci, effetti speciali, fuochi d'artificio e proiettori, scegliendo tra numerose possibilità. Ciascuno di questi elementi, compresi strumenti ed effetti, può essere sbloccato nel corso del gioco in modo da ampliare la nostra scelta in fase di preparazione e dar vita a mix sempre più spettacolari.

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Tutto pronto, possiamo cominciare. A differenza del Freestyle, che ci permette una completa libertà di azione ed è ottimo per esercitarsi, la Campagna segue direzioni precise che ci vengono dettate sia dal promoter sia dalla folla, alle quali poi possiamo accodare il nostro estro creativo. Non dobbiamo però scordarci che mixiamo anzitutto per gli altri, il cui gradimento è alla base del nostro successo: più seguiremo le indicazioni, maggiori saranno le possibilità di guadagnare la stima del pubblico. I tre stage nei quali ci siamo cimentati sono stati tutti caratterizzati da una o più particolarità ma la base per cominciare è sempre la stessa, ovvero piazzare il primo disco per dare inizio alle danze. A quel punto possiamo impostare il dj set in base alle istruzioni che ci vengono fornite, in alcuni casi senza limiti di tempo mentre in altri dovremo riuscire a gestire tutto prima che scada - pena lo scontento della folla, che se scende a zero dichiara concluso il concerto. A fare la differenza, come ogni buon musicista sa, è il tempo.

Appena sopra la console c'è un indicatore che vi aiuta a tenere traccia dei battiti e capire quand'è il momento giusto per compiere una qualsiasi azione, sia essa dare il via a un assolo, inserire una nuova traccia, un loop, silenziosa, insomma davvero tutto. Mancare il tempo ovviamente porterà il pubblico a non gradire e togliervi dei punti, che non è mai facile recuperare soprattutto se puntate a una performance perfetta. Oltre a tenere traccia delle numerose vostre numerose possibilità, non dovete lasciarvi scappare l'occasione di accontentare una persona particolare la cui richiesta apparirà casualmente in un punto altrettanto casuale del vostro concerto e, come al solito, farlo vi garantirà dei punti extra che non fanno mai male. A volte potrebbero far capolino anche più richieste assieme, sta a voi regolarvi su quale abbia la priorità per riuscire a soddisfarle tutte senza sbagliare.

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Giocare la prima volta potrebbe essere travolgente, a maggior ragione se non si ha una buona conoscenza dei brani a disposizione - alcuni dei quali sono impostati automaticamente e non si possono togliere. Trovare il giusto equilibrio tra mixare la propria musica, raggiungere gli obiettivi della folla e quelli del promoter non è un'impresa semplice, a maggior ragione quando, progredendo nella storia, affronteremo performance sempre più articolate. Usare la scheda synth per registrare loop da inserire nel mix durante il concerto, cercando al tempo stesso di ricordare da quanto tempo stessero suonando i medesimi brani e quando sarebbe stato opportuno cambiarli, è stato piuttosto destabilizzante all'inizio ma il bello di Fuser, come scrivevamo all'inizio, è l'essere assolutamente accomodante con chi non è molto ferrato in materia. Il ritmo e la gestione del tempo diventano piano piano parte di voi, al punto da riuscire a capire l'esatto momento in cui eseguire un'azione senza più guardare l'indicatore: una crescita progressiva e soddisfacente nonostante l'iniziale spaesamento. Invece di seguire la formula familiare di "scalata al successo" di Rock Band, la campagna di Fuser si concentra maggiormente sul mettere insieme spettacoli musicali progressivamente più difficili durante un festival musicale sia di giorno sia di notte: a volte avremo il compito di aprire le danze, riscaldando la folla in attesa del piatto forte, ma negli spettacoli successivi saremo noi le stelle dello show.

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Tra social e stile

Fuser però non è solo mix ma anche, se non soprattutto, comunità. C'è un'intera sezione dedicata al lato social all'interno della quale poter ascoltare i pezzi caricati da altri utenti, oltre a poter fare lo stesso con i nostri, diventare loro follower e costruire una nostra piccola rete per ispirare o prendere ispirazione dagli altri: parlando con gli sviluppatori è emersa chiaramente la volontà di puntare molto su questo aspetto, per condividere esperienze e magari avvicinare anche chi si sente in qualche modo inadeguato a questo tipo di esperienza. Iniziando a giocare si scopre invece la bellezza di dar vita a mix che ci sarebbero parsi improbabili eppure, messi assieme, alla fine funzionano come non ci saremmo mai aspettati; questo perché non esiste un approccio sbagliato in Fuser, qualsiasi cosa può essere messa nel calderone per sperimentare, altra parola chiave del gioco, e diventare sempre più consapevoli delle possibilità a disposizione.

Ultima ma non per importanza, la personalizzazione: possiamo creare diverse cartelle digitali e kit da spettacolo per aver sempre pronta una soluzione senza dover ogni volta smanettare prima di un concerto, soprattutto però ci viene data la possibilità di scegliere lo stile del nostro DJ - creandone anche più di uno per ogni evenienza. Dalla corporatura ai lineamenti, passando per le acconciature e gli occhi fino a tutti quei dettagli che riguardano l'abbigliamento, Fuser offre una notevole quantità di opzioni che possono essere incrementate acquistando nuovi oggetti grazie ai token che guadagneremo nel corso della campagna (gli stessi possono essere utilizzati per l'acquisto di canzoni e strumenti strettamente collegati alla performance). Nel complesso, il gioco punta ad accontentare quanti più gusti possibili e anche solo da questa anteprima c'è stato di che divertirsi ad agghindare il nostro personaggio nei modi più disparati, scegliendo anche le combinazioni di colori più folli su cui abbiamo potuto mettere le mani.

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Fuser è un gioco che parte con ottimi presupposti: fresco e divertente nonostante la sua innegabile complessità, mostra di essere un progetto molto ambizioso il più grande sviluppato da Harmonix ma potenzialmente in grado di reggere la grandezza cui aspira. Ti cattura, persino quando non pensi di saper gestire la situazione o non apprezzi alcuni dei generi proposti, perché alla fine e la varietà che conta e per quanto abbiamo visto gli strumenti per raggiungerla ci sono tutti. Avendo giocato appena una minima porzione della campagna, siamo curiosi di capire fino a che livelli si spingerà perché già le prima battute si sono dimostrate impegnative. C'è ancora qualche lavoro di rifinitura da mettere in pratica, tra occasionali bug e indicazioni su come proseguire non sempre chiare, ma nel complesso siamo di fronte a un'esperienza in un certo senso sì di nicchia eppure aperta e accessibile anche da chi con la musica non ha un rapporto idilliaco. Bisognerà capire, dopo l'entusiasmo iniziale, quanto reggerà sul lungo periodo anche grazie a eventuale supporto post lancio.

CERTEZZE

  • Molto aperto alla sperimentazione
  • Divertente e coinvolgente pur nella sua complessità

DUBBI

  • Deve essere ancora rifinito in alcuni aspetti
  • Dopo l'entusiasmo iniziale, quanto reggerà sul lungo periodo?