Il proto-programmatore
Charles Babbage nato in Inghilterra il 26 dicembre 1791 e morto nel 18 ottobre 1871 fu un matematico, un filosofo analitico e lo scienziato proto-informatico che per primo ebbe l'idea di un calcolatore programmabile. Un computer insomma.
Nel mondo dell'informatica è celebre grazie alle sue due invezioni: la macchina differenziale (realizzata seppure solo a stato di prototipo) e la macchina analitica (solo progettata).
Nel 1991, partendo dai suoi progetti originali, fu completata una macchina differenziale perfettamente funzionante, utilizzando le stesse tecniche realizzative e gli stessi strumenti standard disponibili nel XIX secolo, insomma, Babbage avrebbe potuto realizzarla senza problemi. O quasi.
Blizzard Style
Come in ogni RTS che si rispetti, ogni unità di gioco presenterà diversi vantaggi e punti deboli. La conoscenza delle caratteristiche di ogni tipo di unità (ne dovrebbero essere previste una cinquantina) si rivelerà quindi fondamentale per concludere con successo il gioco. Durante l'evolversi della campagna singolo giocatore, che si dipanerà attraverso 17 livelli, i tre scienziati a mo' di RPG troveranno sulla loro strada i diversi capi tribù che, a seconda dei casi, chiederanno aiuto o magari offriranno il loro. Alcune missioni risulteranno obbligatorie ai fini della conclusione del gioco, mentre altre risulteranno opzionali e contribuiranno solo a ricevere particolari bonus.
Generalmente l'aiuto dei capi tribù si ridurrà a renderci disponibili nuove costruzioni o unità. Ognuna delle tre fazioni viene caratterizzata sia dal tipo di animali utilizzati che da altre caratteristiche più prettamente peculiari. Le tribù africane per esempio, in quanto popolo nomade, possono spostare a piacimento sulla mappa tutte le proprie costruzioni. Mentre le tribù Vikinghe - come da tradizione - saranno caratterizzate dalla grande disponibilità di unità navali come le mastodontiche tartarughe di mare giganti.
Altrettanto vari gli scenari di gioco: in grado di spaziare attraverso differente tipologie di terreno: dalla savana, alla tundra, all'ambiente marino a quello di montagna e via dicendo. Nell'ambito dell'estrazione e della gestione delle risorse del campo base, oltre alle consuete materie prime (legno, sassi e carne), fanno la loro apparizione i teschi che, come immaginabile, saranno guadagnati con le uccisioni delle truppe avversarie. Proprio come dei normalissimi punti esperienza, i teschi serviranno per promuovere (ovvero fare avanzare di livello) alcune unità di nostra scelta. Salendo di grado un'unita può ricevere diversi benefici, tanto d'attacco quanto di difesa.
Tanto per movimentare ancora di più le cose, ci saranno anche i dinosauri liberi che attaccheranno in continuazione le nostre truppe fino a quando non troveremo e distruggeremo il loro nido. La riproduzione del ciclo notte\giorno poi non sarà meramente scenografico. Alcuni dinosauri infatti potrebbero attaccare solo di giorno piuttosto che solo di notte. Non poteva mancare il multiplayer, che potrà vedere confrontarsi fino ad otto giocatori contemporaneamente.
Ambientazione innovativa, comparto audiovisivo assolutamente di rimordine, meccaniche consolidate e cura per il bilanciamento potrebbero far meritare alla nuova opera dei Sunflowers un poco di attenzione da parte da tutti gli appassionati di strategia e non solo. Pur senza troppi clamori, i presupposti per un titolo solido e godibile ci sono tutti.
Per il verdetto finale, dovremo aspettare l'uscita del titolo prevista per i primi mesi del prossimo anno.
Grazie agli sviluppatori del popolare (quantomeno in Germania) The Guild - i Sunflowers, Deep Silver ci ha presentato Paraworld, un interessante RTS con tutte le carte in regolare per ritagliarsi una fetta importante nel sempre più competitivo panorama degli strategici in tempo reale.
Paraworld è un mondo parallelo scoperto da tal Charles Babbage nel 1815. Circa trenta anni dopo - nel 1846, tre scienziati non trovano nulla di meglio da fare che approfittare di un allineamento dei pianeti più unico che raro per aprire un varco dimensionale e quindi utilizzarlo per accedere a questa misteriosa dimensione alternativa.
A dargli il benvenuto un mondo preistorico dove gli umani hanno soggiogato i dinosauri utilizzandoli come animali da lavoro e, soprattutto, da guerra. Ma il mondo di Paraworld non è in pace: missione dei tre scienziati sarà perciò quella di riunire sotto un'unica bandiera le tre tribù attualmente in lotta tra loro.
Paraworld è un RTS vecchio stampo con qualche idea di contorno atta a movimentare un poco il gameplay ed un impianto scenografico davvero niente male e qualche idea di contorno: non tanto a livello brutalmente tecnico quanto particolarmente artistico. Gli scenari di Paraworld sembrano proprio provenire da una dimensione alternativa, dove vivace e davvero azzeccate combinazioni di colori pastello danno vita ad una sorta di giardino dell'Eden videoludico. Qualcuno potrebbe quasi tirare in ballo l'orma celeberrimo stile Blizzard.
Al di là dei soldati più o meno umani, le stesse unità di gioco denunciano una grande fantasia concettuale grazie alla moltitudine di combinazioni tra dinosauro e corrispettiva bardatura. Branchiosauri catapulta, rinoceronti arcieri e mammouth da battaglia sono solo alcuni delle stravaganti ed affascinanti creature che troveremo a nostra disposizione.
Lato artistico a parte, il livello di dettaglio offerto dal motore di gioco ci è sembrato molto buono, con una pulizia generale eccellente (anche per merito delle texture) ed un numero di poligoni piuttosto alto. Non mancano neppure le ombre calcolate in tempo reale, così come alcuni effetti di luce e rifrazione vari che sfruttano a dovere gli shader delle nostre schede acceleratrici (molto bello l'effetto dell'acqua, ad esempio).