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Glitchpunk, il provato dell'accesso anticipato dell'avventura cyberpunk con visuale dall'alto

Daedalic e Dark Lord ci hanno invitato a provare la prima città di Glitchpunk, una nuova avventura cyberpunk con visuale dall'alto. Vediamo com'è andata

PROVATO di Marco Perri   —   10/08/2021
Glitchpunk
Glitchpunk
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Oggi non proveremo a capire perché scegliere un nome, Glitchpunk, che rimanda con così tanta immediatezza a un bug; cercheremo invece di fare qualche passo in un ambiente cyberpunk interessante e frutto del lavoro di un piccolo team di nome Dark Lord con il publishing di Daedalic. Abbiamo trascorso qualche ora nella prima città del gioco, disponibile in accesso anticipato e teoricamente capace di aggiornarsi a cadenza costante, fino a raggiungere il completamento entro 8 mesi da oggi.

Vediamo le primissime impressioni in questo provato dell'accesso anticipato di Glitchpunk.

Una trama cyberpunk

Nelle fasi iniziali, Glitchpunk proporrà alcune sparatorie, non sempre a buon fine
Nelle fasi iniziali, Glitchpunk proporrà alcune sparatorie, non sempre a buon fine

Partiamo dal fatto che ci rispondiamo da soli: Glitchpunk deriva dal "glitch", ovvero una sorta di bug - o caratteristica - del droide protagonista che gli consente di ribellarsi alla sua stessa natura. Siamo in un mondo futuristico ma non troppo, quel tipo di futuro in cui ci sono grattacieli enormi e droidi, ma ancora ci si spara con un uzi e si va in giro in macchina per strada, con l'unica differenza che la società è controllata da un mix tutto da scoprire di governi dispotici che il nostro protagonista dovrebbe, o vorrebbe, sovvertire.

Cosa leggiamo dai dialoghi dei primi momenti? C'è sicuramente una bella dose di cyberpunk tra stile artistico, palette fluo, chiacchiere crude da strada, grattacieli senza cima e tematiche religiose, xenofobe e - come le definisce lo sviluppatore - transumanesime. Il dibattito da fiction è sempre aperto: i droidi sono umani? Gli umani che si modificano sono droidi? Si potrebbe andare avanti, ma qui c'è da sopravvivere e sin dall'inizio il gioco ci fa prendere in mano una pistola proprio per assassinare tre macchine che non si sono sottoposte al primo test attitudinale, una pratica a quanto pare comune in questa ambientazione.

Un gameplay a base di contratti

Preparatevi a sfrecciare e schivare altre auto per le strade di Glitchpunk
Preparatevi a sfrecciare e schivare altre auto per le strade di Glitchpunk

È qui che scopriamo il primo barlume di gameplay: detto che il titolo è ancora poco ottimizzato viste le performance e il peso poligonale, la navigazione è dall'alto, con un mirino a decidere dove tirare un proiettile o un pugno e una discreta combinazione di tasti per saltare, utilizzare oggetti, entrare nelle auto e interagire con l'ambiente. La prima impressione è che non è semplicissimo prendere mano col sistema di controllo di Glitchpunk: la guida è fin troppo sensibile ai movimenti dell'analogico, il mirino si amalgama talvolta con l'ambiente e si perde di vista, gli indicatori di missione capita che si sovrappongano, rendendo complesso leggerli.

Però il sistema di contratti dà la spinta ad avanzare, i dialoghi sono scritti abbastanza bene e la curiosità di entrare in questa tela è sufficiente a farci accettare la seconda missione. C'è da guidare senza allertare la polizia, non sarà semplice. Veniamo a quello che ci sembra un primo tasto dolente: l'avanzamento nei contratti non è a checkpoint, ma a completamento. Vuol dire che se accettate un contratto, o lo finite, o lo rifiutate: non ci sono gradazioni di grigio. Questo implica che se fallite varie volte perché il gioco è impietoso - e fidatevi, capita spesso di sbagliarsi - bisogna ricominciare da capo.

Guidare automobili del futuro

L'ambientazione di Glitchpunk ha sicuramente delle idee da approfondire
L'ambientazione di Glitchpunk ha sicuramente delle idee da approfondire

Si pronuncia hardcore, ma per ora si legge frustrazione: Glitchpunk non ha molta pietà e basta poco per far scappare qualcuno, attivare un allarme, allertare la polizia che non si fa scrupoli a crivellarci o far incastrare la macchina contro qualcosa; in ognuno di questi casi, si ricomincia da capo, con annessa strada da fare a piedi per raggiungere nuovamente il mezzo. Funziona? Così così, la curva della difficoltà non è banale e l'idea è che ancora di passi per perfezionare questo prodotto ce ne siano da fare.

In una missione si deve rubare un taxi e andare da un boss, sostando in un'area: eravamo in posizione ma il personaggio non si muoveva. Comunque, quando il titolo funziona, è anche divertente: le meccaniche di guida, supportate da un ottimo impianto musicale, di sparo, di ricerca del contratto, di crescita del personaggio e in generale di lettura delle opportunità della mappa hanno una loro alchimia, ma nel complesso ci sentiamo di dire che alcuni spigoli sono ancora tanto accentuati.

Qualche parola sulle impressioni del level design: la prima città, l'unica rilasciata, ha una sua caratterizzazione tipica cyberpunk e rimane piacevole da girare e scoprirne l'urbanizzazione: anche se non abbiamo notato routine, sembra per ora più un girovagare da una parte all'altra per svolgere contratti, consegnare cose, uccidere persone, sfidare gang e comprare oggetti per sopravvivere, il tutto evitando di venire investiti. Esattamente: attenti alle macchine! Se siete sfortunati e il primo impatto vi sbalza in aria male, l'automobile va avanti fino a mandarvi al creatore.

Sulla carta, Glitchpunk proporrà tanti mezzi da rubare, una dozzina di bande da approfondire, 4 città tra Stati Uniti e Russia, più finali e una bel comparto musicale. Ci dovrebbe essere tutto, eppure per ora manca la scintilla ludica, quella trovata che ci acchiappa e ci fa andare avanti. Gli elementi per qualcuno potrebbero anche funzionare, ma ci sono tanti spigoli e l'impianto ludico, di chiara derivazione dai vecchi GTA con vista dall'alto, ci fa venire qualche dubbio sulla capacità della storia e dell'ambientazione di portare sulle spalle buona parte dell'interesse del giocatore ad avanzare.

CERTEZZE

  • Un'avventura per i nostalgici dei primi GTA
  • Character design dei comprimari interessante
  • Ci sono buoni presupposti per l'ambientazione

DUBBI

  • Tanti spigoli ludici da smussare
  • La frustrazione sembra sempre dietro l'angolo
  • Da valutare la capacità del gameplay di non stancare troppo presto