Il prossimo novembre Google Stadia verrà lanciato in 14 paesi, tra cui l'Italia, e ci darà modo di capire se questo ennesimo tentativo di indirizzare il cloud gaming verso il grande pubblico avrà successo. Di certo l'entrata in scena di un nuovo protagonista come Google, un gigante, e l'interesse crescente degli altri player del mondo videoludico danno l'idea di una tecnologia finalmente in rampa di lancio. Destinata a restare come una realtà piuttosto che una semplice comparsata. Per i giudizi dovremo attendere ancora qualche settimana, nel frattempo abbiamo fatto alcune domande a Jack Buser, Director for Games, che ci ha spiegato alcuni retroscena sullo sviluppo e parlato di quello che verrà.
Potete parlare dei numeri dei preordini? C'è un obiettivo a cui puntate?
Non parliamo di numeri in maniera precisa. Con la Founder's Edition abbiamo voluto dare un'esperienza particolare ai nostri primi utenti. A tutti quelli che vogliono far parte del progetto dall'inizio. I preordini stanno andando molto bene, specialmente quando abbiamo iniziato ad annunciare titoli come Doom Eternal e>Cyberpunkil numero di utenti intenzionati all'acquisto è cresciuto in maniera vertiginosa.
Oramai avete diversi partner a bordo del progetto come Ubisoft e CD Project Red. E' stato complesso convincerli ad abbracciare la filosofia di Stadia?
Io lavoro su Stadia da oramai quattro anni. Un periodo di tempo che ha visto il progetto cambiare ed evolversi profondamente. Il primissimo gioco che abbiamo fatto girare sulla piattaforma è stato Doom 2016, un titolo che necessita di grande stabilità nel framerate e di una risposta ai comandi immediata. Sapevamo che se fossimo riusciti a far girare quel gioco, avremmo potuto far girare tutto. Ottenuto quel risultato, ci siamo sentiti più sicuri di noi nel mostrare i risultati ottenibili dalla piattaforma ai nostri partner. Poi ci siamo spostati sulle esperienze multiplayer di larga scala, una sfida notevole ma anche un'opportunità perché con Stadia e il cloud gaming quel tipo di gioco può esprimersi ancora meglio che con sistemi tradizionali. Ad ogni nuovo step ci siamo confrontati con un numero crescente di publisher e sviluppatori che non hanno impiegato troppo tempo a capire le potenzialità di Stadia. Quindi no, non è stato un processo particolarmente complesso.
Quali sono stati gli ostacoli più complessi da superare in questi quattro anni di sviluppo?
Da oramai molto tempo non c'è il lancio di una piattaforma di gioco così rivoluzionaria, Stadia è qualcosa di davvero nuovo. Forse la parte più complessa del lavoro è stata quella di trasformare una tecnologia in una piattaforma da gioco, che va oltre la semplice possibilità di trasmettere e ricevere dati in streaming. Creare un prodotto con un suo appeal e una sua identità, che potessimo lanciare in decine di paesi e con un gran numero di titoli.
Avete un gran numero di giochi che con costanza annunciate. Sono finora quasi tutti titoli che già conoscevamo, diciamo classici. Il cloud gaming aprirà le porte per nuovi generi?
Assolutamente, questo è solo l'inizio: abbiamo sviluppatori che stanno creando esperienze impossibili da replicare altrove perché necessitano di una struttura di rete completamente diversa, non replicabile in casa. Per noi un'esperienza di gioco esclusiva non deve essere tale solo perché non è presente altrove, ma perché non deve essere replicabile altrove.
Al lancio Stadia permetterà di giocare unicamente tramite il wi-fi. Come si svilupperà questo aspetto, la connettività, in futuro?
Per internet è un momento molto particolare: le connessioni sono più veloci che mai, ogni anno ci sono passi in avanti enormi. Sappiamo che questa crescita non si fermerà e non solo aumenterà la rapidità delle connessioni, ma anche il numero di persone che potremo raggiungere. Il 5G avrà probabilmente in futuro un ruolo molto importante in questo senso. Non c'è però una singola tecnologia al centro dei nostri pensieri. Piuttosto la volontà di raggiungere un numero senza precedenti di utenti: una console di successo può aspirare a entrare nelle case di 100, magari 150 milioni di persone, mentre noi con Stadia puntiamo ad avere miliardi di utenti. Per farlo dobbiamo puntare nel tempo a parlare anche ai paesi emergenti, luoghi dove la banda larga non è disponibile in tutte le case ma che avranno il 5G e quindi accesso comunque a connessioni velocissime e a bassa latenza.
Stadia Pro offre un gioco gratuito al mese: come lo sceglierete? Tra i grandi AAA? Oppure parlerete anche con gli sviluppatori più piccoli?
Innanzitutto con Stadia Pro c'è la possibilità di giocare in 4K mentre, ci tengo a dirlo, le funzionalità multiplayer sono aperte a tutti i nostri giocatori senza alcun costo aggiuntivo. Non abbiamo ancora annunciato i titoli che verranno messi a disposizione degli utenti Pro dopo Destiny 2, quindi non voglio rovinare la sorpresa a nessuno.