Avrete sempre sentito dire "la quiete prima della tempesta": ecco, prendete questa frase e adattatela al mondo dei videogiochi negli ultimi sei mesi e la traduzione diventerà: "il silenzio di Sony prima della bomba PS5". Sei lunghi mesi sono infatti passati dalla prima conferma di una console di nuova generazione targata Sony, mesi in cui rumor, presunti leak e fantomatici insider sembravano spuntare come funghi: così come erano arrivati però, ritornavano nell'ombra dell'inverosimile. Sei mesi in cui Microsoft ha parlato della sua Project Scarlett, sei mesi in cui il silenzio di Sony e i diversi cambi ai vertici degli ultimi tempi hanno alimentato teorie e speculazioni su crisi e catastrofi. E poi dal nulla il rombo, l'assordante vuoto acustico di un'esplosione fragorosa, inaspettata, ma allo stesso tempo inevitabilmente magnetica, catalizzante per fan e addetti ai lavori. PlayStation 5 nell'inverno del 2020.
Immersività e sensorialità
Wired US ha raccontato il dialogo con la strana coppia Jim Ryan e Mark Cerny, portavoce delle nuove idee alla base di PS5. Due le grandi macro aree in cui potremmo raggruppare le novità svelate: la console e il controller. Partiamo dall'ultimo, approfondito anche da un articolo sul PlayStation Blog ufficiale. Il controller di PlayStation 5 abbandonerà la funzione rumble fautrice di una vibrazione che ormai è diventata per molti di "casa". La scelta è stata presa per dare seguito a una delle idee cardine di PlayStation 5: maggiore immersione per il giocatore. La scelta quindi di utilizzare un feedback tattile in grado di diversificare quella che è la trasmissione sensoriale percettibile attraverso il controller, va letta in questo senso e non come una bocciatura per la funzione rumble. La possibilità dunque di avere una vibrazione differente tra un gioco e l'altro aumenta a dismisura le variabili immersive, dando anche più spazio alla creatività degli sviluppatori.
Altra grande novità per quanto riguarda il controller saranno i trigger L2 e R2 che ora vengono definiti trigger adattivi. Per gli sviluppatori, anche in questo caso, l'aspetto inedito risiede nel poter programmare la resistenza delle levette posteriori inferiori per adattarle alle situazioni in cui devono essere usati. Va da sé che questo comporterà per un giocatore una differenza di pressione nel caso ci si trovi a dover accelerare e frenare piuttosto che tendere un arco o premere il grilletto di un'arma da fuoco. Alla luce di queste prime novità svelate sul controller PS5, è chiaro ed evidente come il pad sarà ancora più centrale nell'esperienza di gioco che vorrà proporre Sony. La sensorialità sembra davvero essere preponderante in questo senso. Il connettore di tipo USB-C è invece l'unico elemento di cui si hanno notizie, dato che sulla possibilità di un assistente AI e che il controller non sia solo un altoparlante, ma abbia funzioni innovative, Cerny e Ryan non si sono sbottonati. La seconda macro area in cui possiamo raggruppare le novità svelate ieri è la console in sé. CPU Ryzen di AMD, GPU della famiglia Navi e supporto al Ray Tracing, sono tutti elementi noti. Quello su cui si sono soffermati Cerny e Ryan è la visione e l'intento che verranno comunicati attraverso queste scelte. L'introduzione dell'SSD in questo caso è cruciale nella visione di Sony. Uno dei loro obiettivi era ed è quello di abbassare drasticamente i tempi morti di un videogioco, rendendolo più immediato e meno tedioso possibile. Un esempio dei benefici proposti da questa introduzione sarà l'abbassamento dei tempi di caricamento. Eppure quello che in molti non sanno è che l'introduzione di un SSD che aumenta la velocità di lettura e di ricerca dei dati permette anche la possibilità di creare nuove opzioni tramutabili a schermo in una più spiccata varietà visiva. Maggiore unicità degli NPC e diversificazione dei componenti di un ambiente (banalmente evitare la ripetizione continua di asset minori quali alberi, tende, vestiti, ecc) saranno altri elementi che potrebbero migliorare.
Sempre in ambito di SSD, un altro effetto dell'efficacia di PS5 sarà la possibilità di gestire l'installazione in maniera differente da quanto fatto con PS4. I supporti ottici saranno da 100GB e l'installazione che sarà necessaria e fondamentale verrà resa più "configurabile" per l'utente. Sembrerebbe quindi che un giocatore potrà gestire diversi pacchetti di dati del gioco, al fine di evitare la rimozione totale di un titolo per liberare spazio sulla console. La gestione dei pacchetti permette di giostrare ad esempio l'installazione delle componenti single player e multiplayer in base alle esigenze di gusti o di interesse dell'utente in quel preciso momento. Infine, l'interfaccia utente: la schermata iniziale verrà rinnovata, permettendo all'utente di evitare l'effetto "compartimenti stagni" di PS4. Sempre seguendo il filone di immersività e immediatezza, PS5 permetterà di gestire fin dalla schermata iniziale determinate attività come la pianificazione delle missioni o dei compiti da eseguire in-game al fine di pianificare il tempo a disposizione, ma anche confrontare il proprio andamento con quello degli amici. Immediatezza, immersività, sensorialità, sono aggettivi che seguono quello che è stato lo slogan di PS4 per tutta la sua generazione: for the players. Sono scelte decise, importanti, che vanno lette in ambito comunicativo in un senso ben definito: non parliamo di cloud gaming, di condizioni astratte, per quello nel caso ci sarà tempo. La scelta di introdurre i primi dettagli di PlayStation 5 con ambizioni definite e tangibili a livello concreto sull'esperienza ludica segna una strada, forse anche dei meriti, ma carica enormemente di aspettative e responsabilità, una console che verrà introdotta nel mercato con il peso dei risultati incredibili di chi l'ha preceduta.