Nessuno può toglierci dalla testa che se nel 2015 avessero presentato un Gran Turismo classico al posto di GT Sport, tutti si sarebbero lamentati della scarsa originalità del solito gioco Polyphony Digital.
L'esatto contrario di quanto accaduto con il primo trailer di Gran Turismo 7, accolto da un vero e proprio boato. Tutto dipende dal fattore tempo: dall'ultimo vero capitolo, numerato e tutto, sono passati quasi dieci anni. Sono state le assenze precedenti a dare a questo Gran Turismo una marcia in più, a permettergli di arrivare sul mercato all'apice dell'interesse. Non deve sorprendere se di botto il pubblico sembra aver scoperto di avere ancora una fame pazzesca per un Gran Turismo come quelli di una volta, ma meglio di quelli di una volta, figuriamoci un Gran Turismo che sembra unire in un unico pacchetto passato, presente e futuro della serie.
Se ne è accorto e ce lo ha raccontato durante l'intervista di Gran Turismo 7, Kazunori Yamauchi, presidente di Polyphony Digital nonché il più grande venditore di Honda Prelude usate nel mondo, che grazie al vostro supporto siamo riusciti a intervistare in esclusiva per l'Italia: "Gran Turismo 7 è esattamente così, nel trailer abbiamo messo insieme tutti gli ingredienti dei Gran Turismo del passato, c'è PS5 che rappresenta una nuova sfida e tutto ciò che c'era in GT Sport è stato inserito anche qui".
Molto più di un gioco
Chi poi parla di concorrenza, non sa davvero cosa dice. Possono uscire tutti i più grandi racing game del mondo, ma se una serie resiste da 24 anni vendendo milioni di copie è solo perché la gente ne ama l'approccio, le caratteristiche salienti, ed è disposta a delle rinunce pur di poterne avere ancora. Le lacune di Gran Turismo del resto le conosciamo tutti, come sappiamo che molte di queste potrebbero ripresentarsi benissimo anche nel prossimo capitolo, ma è oramai chiaro che a una certa utenza non importa nulla di avere quello che può trovare comunque in altri giochi. In questa lunga attesa che ci separa dal Gran Turismo dei sogni, almeno possiamo avere in cambio un racing game che già da tempo è molto più di un gioco.
Gran Turismo ha segnato anni indimenticabili per diverse generazioni e con le sue partnership di rilievo, la massiccia organizzazione lato eSport, si è trasformato strada facendo in una vera e propria istituzione riconosciuta dalla stessa FIA, che ne certifica oltretutto il campionato. Come i kart nella vita reale, Gran Turismo permette di arrivare tanto in alto da sbarcare in una vera scuderia. Accade anche in altri giochi molto più simulativi, ma Polyphony Digital è andata ben oltre creando una filiera, un sistema, e questo sistema ruota proprio attorno a Gran Turismo e al suo spettacolare handling, che semplifica la lettura del veicolo ma non pone limiti ai rischi, centro perfetto tra statura arcade e riflessi simulativi di razza. Come tutto questo migliorerà in Gran Turismo 7 ce lo spiega Yamauchi stesso: "La fisica delle vettura è migliore, la customizzazione è più profonda, ci sono poi diversi elementi che non si notano subito, meno ovvi, come il nuovo sistema di calcolo delle performance dei giocatori; abbiamo lavorato a tante novità che non sono così appariscenti, ma che cambiano il gioco, tante nuove opzioni anche lato tuning su cui divertirsi. Vi mostreremo molti di questi aspetti nei prossimi mesi".
Dettagli fondamentali
La perfezione per Polyphony Digital è chiaramente un obiettivo irrinunciabile, un approccio ossessivo al millimetro che comporta naturalmente aspetti positivi, e altrettanti negativi. Per esempio l'attesa, visto che per ogni Gran Turismo bisogna aspettare sempre molto, o certe scelte del passato come quella di inserire vetture dei giochi precedenti senza però aggiornarne l'aspetto grafico, perché il team non avrebbe fatto in tempo a raggiungere i nuovi elevatissimi standard. Una follia per qualsiasi altra software house, ma non per Polyphony Digital che oltre al gioco, al sogno, alle partnership istituzionali, esige che ogni Gran Turismo sia anche un libro di fotografie "viventi", un annuario, una lezione di storia, la scintilla che accende la miccia della passione. E da questo punto di vista non ce n'è per nessuno, anzi il divario è così netto che nessuno ci ha mai nemmeno provato.
Come insinua la sua stessa colonna sonora, suggerisce il suo modello di guida e certifica il replay di ogni gara, Gran Turismo finisce per funzionare in una sua propria sinfonia di eccitante eleganza, profuma di sigari e sedili in pelle, nerogomme e cruscotti brillanti.
Gran Turismo 7 sarà così. Possiamo dubitare sulla presenza degli effetti atmosferici (anche se questa volta la pista si bagna e asciuga dinamicamente, ancora non è stata mostrata una singola goccia), ma non che ogni elemento al suo interno sarà meno che perfetto, niente insomma che non possa creare nuove definizioni al concetto di "car porn". Se ne vale davvero la pena? Per Yamauchi "migliora tutta l'esperienza di gioco, penso che influisca anche nel subconscio dei giocatori, li fa sentire più soddisfatti. Abbiamo questo modo di lavorare anche perché sentiamo la responsabilità nei confronti delle case automobilistiche, di tutti coloro che ci lavorano e vogliamo rappresentarla al meglio, in modo da espandere la cultura di un automobilismo vero, per costruirne il futuro. Questi dettagli sono molto importanti per noi"
Il futuro di Gran Turismo
L'idea di espandere la cultura dell'automobilismo è un concetto che torna più volte durante l'intervista, come l'idea che i videogiochi siano l'ultima grande possibilità per creare una connessione tra i più giovani e il mondo delle quattroruote: "Credo che attrarre nuove generazioni sia davvero molto importante. Noi probabilmente saremo, o siamo, gli ultimi media a poter creare nuovi appassionati di automobili". Il presagio di Kazunori Yamauchi ha basi statistiche: uno studio dell'ACI intitolato "Autoritratto 2020" mostra che in dieci anni la percentuale di under 25 italiani che possiede un auto si è quasi dimezzata, con un mostruoso calo del 41,3%. Un trend che si estende ben oltre i nostri confini e colpisce tutto il mondo occidentale.
Ci sono anche meno giovani che corrono sui kart e le gare stanno diventando sempre più una roba da ricchi. Andando avanti, verso un mondo sempre più dominato da vetture elettriche e pensate per gli spostamenti cittadini, la serie Gran Turismo potrebbe davvero trasformarsi in un album dei ricordi, l'unico luogo dove giocare con grasso e brugole, invece che con chip, processori e tasti a sfioro che hanno standardizzato l'esperienza, ammansendo la belva motore. Come sarà il futuro di Gran Turismo? Yamauchi risponde fumoso:"abbiamo davanti tanti diversi tipi di approcci alla medesima formula tra cui scegliere, qui non posso dire niente di più ma...". È chiaro che quel qualcosa in più stava per uscire, salvo poi rendersi conto che dopo averlo detto avrebbe dovuto anche ucciderci. Ringraziamo sentitamente per lo scoop mancato, e per l'omicidio forse solo rimandato.
Un multiplayer rodato
Effettivamente è ancora presto per guardare tanto avanti, specialmente se il prossimo gioco è in dirittura d'arrivo: Gran Turismo 7 debutterà in versione PlayStation 4 e PlayStation 5 dal 4 marzo 2022. Oltre a una carriera classica che come modalità torna dopo quasi un decennio, il gioco riproporrà la struttura multiplayer di GT Sport: "C'è tutto GT Sport in Gran Turismo 7, non abbiamo tagliato nulla, tutte le funzioni e le modalità saranno presenti anche qui, ma migliorate". Da un recente post sul blog ufficiale PlayStation, abbiamo recentemente appreso della presenza di una nuova simulazione relativa alla variabilità dell'orario e del meteo, "abbiamo riprodotto le condizioni spaziali/cronologiche del giorno per la distribuzione e la concentrazione delle particelle atmosferiche su scala globale, una procedura unica della serie Gran Turismo". Si parla di illuminazione e stato del battistrada, ma non di fenomeni atmosferici ed è un dettaglio da ricordare, forse utile in futuro quando si avvicinerà il momento della recensione.
In Gran Turismo 7 ci sarà molto spazio per la customizzazione della vettura e delle livree e ce ne sarà in abbondanza anche per l'elaborazione, che tra le altre cose è uno degli aspetti che preferisce lo stesso Yamauchi: "Quando gioco a Gran Turismo ondeggio tra due diversi stati mentali. Nel primo cerco di giocarci in terza persona, ovvero provo a entrare nella testa di un nuovo giocatore di Gran Turismo e ad intuire cosa penserebbe lui. In questa fase provo a capire se l'accessibilità è ben calibrata, se tutte le informazioni vengono comunicate in modo appropriato. Nel secondo mi immergo nella gara, cerco di migliorare i miei tempi saltando avanti e indietro tra gare e tuning". Yamauchi non si è scomposto quando abbiamo cercato di strappargli qualche dettaglio della versione PlayStation 5 di Gran Turismo 7: "PS5 è facilissima da programmare, non come PlayStation 3 dove si faceva molta più fatica. Già con PS4 abbiamo semplificato il processo di sviluppo, ma con PlayStation 5 è stato fatto un ulteriore passo in avanti".
Cosa comporterà questo nuovo processo ancora non lo sappiamo, ma ovviamente speriamo in una maggiore velocità nel creare nuovi contenuti. Senza nemmeno pensare a Gran Turismo 8 o GT Sport 2.
Giri di prova
Questo per il momento è tutto. Abbiamo utilizzato questa intervista per onorare il fenomeno Gran Turismo, se lo merita, e ora non ci resta che attendere le prime prove su pista e infine l'immancabile recensione, dove necessariamente saremo costretti a mettere da parte i sentimenti in favore di un approccio più formale e analitico. Chiudiamo con l'ultima domanda che abbiamo fatto a Kazunori Yamauchi, estendendola a tutti voi che seguite Multiplayer:
Se le venisse chiesto di sviluppare un Gran Turismo contenente vetture prevenienti da una sola decade, quale sceglieresti?
Il 1960, dove gareggiavano vetture come la Ferrari 330 e la Ford GT 1960.
E voi, quale scegliereste?