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Grand Theft Auto 5 compie dieci anni

Grand Theft Auto 5 festeggia il suo decimo compleanno: ripercorriamo l'intera vicenda di GTA 5, il più grande successo nella già ricca storia di Rockstar Games.

SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   17/09/2023
Grand Theft Auto 5 compie dieci anni
Grand Theft Auto V (GTA 5)
Grand Theft Auto V (GTA 5)
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La storia che vogliamo raccontare oggi non ha avuto inizio il 17 settembre del 2013, data dell'uscita di Grand Theft Auto 5, ma molto più indietro lungo il viale dei ricordi, in un momento imprecisato del 2002, quando Leslie Benzies - allora presidente di Rockstar North - si convinse che il successivo titolo prodotto dalla casa avrebbe dovuto "rivoluzionare la formula open world e i valori produttivi dell'intero mondo dei videogiochi". Reduce dalla pubblicazione della crime story ambientata in quel di Vice City, il team di programmatori guidato dai fratelli Dan e Sam Houser - una squadra che ha sempre avuto vita tutt'altro che facile - poté contare su un anno e nove mesi per dedicarsi alla costruzione del capitolo di GTA che avrebbe calato il sipario sulla sesta generazione di console.

Se lo studio di punta di Take Two Interactive aveva già lasciato un'impronta indelebile nella storia dei videogiochi attraverso gli episodi precedenti, nessuno avrebbe potuto prevedere le conseguenze della successiva pubblicazione. Aaron Garbut, oggi capo dello studio di Rockstar Games, era fortemente convinto di poter realizzare un'intera contea - quella di San Andreas - mettendo in scena tre diverse metropoli tematiche e cingendole in un mondo aperto capace di dimostrarsi profondamente caratterizzato. Non solo: voleva anche integrare una componente da gioco di ruolo, consentendo agli appassionati di personalizzare l'aspetto del protagonista, di visitare i ristoranti della regione, di recarsi in palestra, di guidare oltre 200 veicoli differenti, insomma, di svolgere tutta una serie di attività solitamente aliene all'essenza della serie.

Se vi state chiedendo come mai siamo finiti a narrare la vicenda di Grand Theft Auto: San Andreas, è perché l'esordio della città di Los Santos ha mutato irrimediabilmente le sorti della compagnia, oltre che quella di tutti i suoi lavori successivi. Gli ultimi dati ufficiali, risalenti al 2011, raccontano un'opera capace di piazzare 27,5 milioni di copie e di imporsi quale leader nelle classifiche di PlayStation 2, inaugurando di fatto un'era di metriche molto distanti dai precedenti standard del mercato. La sua eredità, d'altra parte, si è trasformata in un macigno così pesante da stravolgere il volto di Rockstar, portando da un lato straordinari successi e dall'altro la disgregazione dell'originale nucleo creativo.

Come si sarebbe potuto replicare l'effetto San Andreas? Tornando nei confini di una banale - per quanto bellissima - metropoli, i giocatori si sarebbero sentiti come uccelli rimessi in gabbia dopo aver assaporato la vera libertà. Ed è proprio quello che è successo in fase di approccio a GTA IV, opera che, nonostante la sensazionale architettura tecnica, ha trasmesso un sapore dolceamaro agli appassionati, ormai abituati a esplorare orizzonti decisamente più ampi. Quel che non potevano immaginare, è che di lì a breve gli Studios di Rockstar avrebbero sfornato una versione rinnovata della regione circostante Los Santos, un mondo virtuale che si sarebbe trasformato nel singolo prodotto d'intrattenimento - comprese l'industria del cinema e quella della musica - più redditizio in circolazione. Cinque anni più tardi, il 17 settembre del 2013, è stato infatti pubblicato quel Grand Theft Auto 5 che oggi compie dieci anni, un gioco che ha scavato un solco profondissimo nell'evoluzione del medium.

Un mondo che prende vita dentro lo schermo

Ancora oggi di mondi realizzati in questo modo non se ne trovano
Ancora oggi di mondi realizzati in questo modo non se ne trovano

Dai blocchi di Forum Drive fino ai vicoli di Vespucci Beach, dal deserto di Sandy Shore fino alle coste di Paleto Bay, dai colli di Vinewood fino al Monte Chiliad, il quinto capitolo della saga di GTA ha scelto di presentarsi al pubblico rispolverando proprio l'immaginario della contea di Los Santos, spiraglio di San Andreas volenteroso di spaziare fra decine di fondali differenti. Del resto, la storia della serie ha insegnato che non è possibile tornare indietro dopo aver solcato i deserti a bordo di un aeroplano, o dopo aver scalato montagne in sella a una Sanchez: lo stacco fra i panorami cittadini e la rarefazione delle campagne circostanti aveva dimostrato tutto il suo valore stregando decine di milioni di appassionati.

Ma è stata proprio la metropoli di Los Santos a conquistare il centro del palcoscenico: ancora oggi, a dieci anni di distanza dalla pubblicazione, non esiste un videogioco con ambientazione cittadina capace di replicare la profondità della resa di Rockstar. I passanti si fermano a scattare foto delle auto di lusso, rispondono agli input, modificano le proprie routine persino quando alla guida nel tentativo di reagire alle azioni del giocatore; gang come quelle dei Vagos e dei Families presidiano le zone loro designate in maniera convincente, eventi contestuali si susseguono di continuo, mentre persino il comportamento delle forze dell'ordine è stato recentemente chiamato in causa per dar vita a confronti impietosi. Se da una parte la messa in scena tipica dello studio può apparire banale, è un fatto che nessun'altra fucina sia mai riuscita ad avvicinarla, nemmeno in seguito al balzo prima dell'ottava e poi della nona generazione di console.

Reazioni, routine, situazioni emergenti: qualsiasi open world cittadino deve confrontarsi con lo standard di GTA
Reazioni, routine, situazioni emergenti: qualsiasi open world cittadino deve confrontarsi con lo standard di GTA

Non sono risultati che si raggiungono per caso: la produzione di Grand Theft Auto V ha visto all'opera oltre 1000 sviluppatori collocati ai quattro angoli del mondo, cementando l'esistenza di una variante estesa dei "Rockstar Studios", l'enorme agglomerato che avrebbe dato i natali a Red Dead Redemption 2. Furono investiti un totale di oltre 265 milioni di dollari, rendendolo di fatto il videogioco più costoso mai realizzato fino a quel momento, e il team dovette lavorare alacremente sul RAGE - ovvero il Rockstar Advanced Game Engine - e sulla fisica dell'Euphoria per raggiungere i più ambiziosi degli obiettivi fissati dalla leadership. Uno di questi era senza dubbio la possibilità di cambiare in qualsiasi momento fra i punti di vista dei tre protagonisti - Michael, Franklin e Trevor - introducendo una meccanica che oggi, dieci anni nel futuro, è paradossalmente presentata come una delle maggiori novità next gen portate da Marvel's Spider-Man 2.

Un elemento spesso sottovalutato della formula risiede nella capacità degli artisti della casa di instillare la scintilla della vita nei suoi mondi virtuali: pur non raggiungendo ancora le vette di Red Dead Redemption 2 - nel quale ogni singolo NPC era dotato di una routine quotidiana - lo studio concentrò la maggior parte degli sforzi nel gettare fondamenta coerenti per l'universo interattivo, dimostrando un attenzione al dettaglio di fatto fuori dalla portata della maggior parte delle software house. Ciascun edificio aperto racconta una storia, ogni produttore di automobili è curato come fosse reale, persino le pubblicità fittizie possono vantare valori paragonabili a quelli del nostro mondo, esattamente come le stazioni radio e i siti internet satirici: in poche parole, si trattava del teatro perfetto per ospitare un'esistenza virtuale, e Rockstar Games non ha esitato a capitalizzare su tale aspetto.

Online

La modalità online di GTA 5 ha strappato una clamorosa vittoria dalle fauci di una tremenda sconfitta
La modalità online di GTA 5 ha strappato una clamorosa vittoria dalle fauci di una tremenda sconfitta

Due settimane dopo la pubblicazione, il 1 ottobre del 2013, sono stati ufficialmente aperti i cancelli di Grand Theft Auto Online, esperienza collaterale dedicata al multigiocatore che fu eretta verso le fasi conclusive dello sviluppo, stregando gli appassionati per mezzo di un trailer a dir poco sontuoso che fece in poche ore il giro del pianeta. Le cose, tuttavia, non andarono come previsto: il carico eccessivo sui server, in combinazione con un codice certamente non ripulito, portarono il lancio a risolversi in maniera disastrosa, di fatto precludendo interamente l'accesso alla nuova modalità. Nemmeno le prime due patch correttive, pubblicate i successivi 5 e 10 ottobre, furono sufficienti per arginare la situazione, tanto che in molti diedero per spacciata l'emersione dell'universo persistente online.

Niente di più sbagliato: Grand Theft Auto Online, dopo la partenza a scoppio ritardato, si impose come uno fra i più grandi colossi nel substrato emergente dei giochi come servizi. Ancora oggi si stima che 19 milioni di giocatori si connettano su base mensile, e si tratta di una statistica in crescita, dato che ogni mese tale numero tende a incrementare con una certa consistenza di circa 400.000 nuovi utenti. Nel corso degli anni l'esperienza online non ha fatto altro che maturare attraverso la pubblicazione di dozzine di contenuti aggiuntivi, trasformandosi nel luna park digitale per eccellenza, uno scatolone volenteroso di offrire centinaia di sfumature nel gameplay su una spina dorsale tecnica di tutto rispetto. Ma è stato solo quando i giocatori hanno effettivamente impugnato il timone che l'opera è letteralmente decollata.

FiveM e il Role Play

L'emersione inaspettata della scena RP ha cambiato profondamente la storia di GTA
L'emersione inaspettata della scena RP ha cambiato profondamente la storia di GTA

Ancora oggi Grand Theft Auto 5 occupa la terza posizione fra i videogiochi più seguiti sulle piattaforme di streaming, in particolare su Twitch, dove ospita una comunità a dir poco immensa. Cfx.re, società che si trovava da anni al lavoro sul framework, ha pubblicato nel 2015 la piattaforma FiveM, allegando un servizio di server hosting determinato ad ampliare oltremisura le libertà concesse ai giocatori; in modo simile a quanto stava già accadendo sulle sponde di ARMA, tale sforzo si è tradotto in una vera e propria resurrezione per la Los Santos virtuale, che ha iniziato a ospitare mondi persistenti interamente gestiti dagli appassionati nei quali dar vita a storie del tutto originali, inaugurando il ricchissimo sottobosco del cosiddetto Role Play.

La strada per il successo è stata pavimentata da NoPixel, server statunitense al quale hanno contribuito direttamente diversi programmatori di Rockstar Games, trasformando la contea di Los Santos in un vero e proprio simulatore di vita, aggiungendo tonnellate di meccaniche, aprendo una valanga di edifici e consentendo ai giocatori di tratteggiare una storia persistente. Il successo spropositato di tali versioni in paesi quali la Francia e il Brasile ha incrementato enormemente le vendite di GTA V, scatenando un'ondata di marea che si è riversata anche sulle sponde del nostro paese: oggi, in Italia, ci sono server del calibro di Impero, Grau City e Vanquest che riescono a radunare ciascuno qualche migliaio di giocatori attivi su base mensile, seppur ultimamente stiano faticando a distaccarsi dalle regole non scritte imposte dai brasiliani e stiano abbracciando una struttura in stile "second life". In ogni caso, le conquiste delle modalità RP hanno spinto Rockstar Games ad acquisire l'interezza di Cfx.re: la casa madre ha deciso che era giunto il momento d'impadronirsi di quell'enorme scena, probabilmente per potenziarla in vista del sesto capitolo.

Il videogioco dei record

Sembra piuttosto difficile ipotizzare che un qualsiasi videogioco possa ripetere l'effetto GTA 5
Sembra piuttosto difficile ipotizzare che un qualsiasi videogioco possa ripetere l'effetto GTA 5

Il 18 settembre 2013, esattamente 24 ore dopo la pubblicazione, Grand Theft Auto 5 aveva sfondato il muro dei 12 milioni di copie vendute, portando oltre un miliardo di dollari nelle casse della compagnia nel corso dei tre giorni successivi, rendendolo il prodotto d'intrattenimento dal successo più fulmineo della storia, facendogli infrangere una decina di record diversi nell'arco di mezza settimana. Con oltre 185 milioni di unità piazzate, al momento GTA V siede sul secondo gradino dei podio dei videogiochi più venduti di sempre, alle spalle del solo Minecraft e inseguito - per modo di dire, dato che si trova a 85 milioni di pezzi di distanza - da un colosso intramontabile del calibro di Tetris. C'è stato un momento, nell'aprile del 2018, in cui l'opera ha messo la firma di Take Two in vetta a qualsiasi metrica delle industrie "dell'entertainment": il quinto capitolo ha sconfitto tutti i rivali possibili in un'epoca fondata su enormi blockbuster videoludici, cinematografici e musicali, portandolo a dominare tutti i più grandi esponenti gli altri media.

È molto difficile immaginare l'emersione di un nuovo spartiacque generazionale in grado di scalfire i risultati agguantati dall'opera di Rockstar: i tempi sono cambiati, con loro anche i gusti del pubblico, e una simile congiunzione astrale sembra destinata a non ripetersi mai più. A meno che, ovviamente, il videogioco in questione non si chiami Grand Theft Auto VI. La collocazione temporale del titolo ambientato a Los Santos, d'altra parte, l'ha reso un colosso culturale sostanzialmente impossibile da replicare, consentendogli di fissare un'asticella tecnica e ingegneristica che solo gli stessi autori avrebbero potuto oltrepassare nel corso della generazione successiva.

Un'eredità immortale

In molti temono che l'originale filosofia dei fratelli Houser possa abbandonare le sponde della serie
In molti temono che l'originale filosofia dei fratelli Houser possa abbandonare le sponde della serie

Grand Theft Auto V sarà anche ricordato come l'ultimo capitolo del franchise al quale hanno preso parte sia Dan che Sam Houser, storici padri del marchio, dal momento che il primo ha abbandonato la compagnia nel 2020 per fondare lo studio Absurd Venture, di fatto lasciandosi definitivamente alle spalle la bottega più invidiata del mondo. Le ragioni di tale scelta sono state oggetto di diverse speculazioni: c'è chi è convinto che la visione dell'autore - che ha toccato l'espressione massima con Red Dead Redemption 2 - sia divenuta inconciliabile con le nuove esigenze della casa legate all'online; in altre istanze, invece, si è ipotizzato che l'evoluzione del movimento culturale fiorito attorno ai videogiochi e ai social network presenti oggi caratteristiche troppo distanti dalla visione originale dei fratelli.

Amato, odiato, criticato, trasformato nella sede di una seconda vita: a prescindere dal punto di vista dell'osservatore, GTA 5 sarà sempre ricordato come una pietra miliare nella storia dei videogiochi. I traguardi toccati sul fronte creativo, e la loro messa in scena tecnica, sono tutt'oggi sfruttati come comparativo per mettere in imbarazzo l'operato di altri produttori in confronti spesso ingiusti, perché è un fatto che non esista attore del mercato che possa contare sull'esperienza e le risorse nelle mani di Rockstar Games.

GTA è come la Coca Cola: si può amare o odiare, ma sarà per sempre inimitabile
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In tanti, ancora oggi, si chiedono come sia possibile che una formula così antica riscuota ancora tanto successo, domandandosi come mai non venga tacciata di cadere nel "more of the same". Il motivo è il più semplice possibile: nessuno è stato ancora in grado di replicare né di avvicinarsi alla ricetta degli Studios, che sopravvive a tutti gli effetti come un prodotto unico, un po' come la Nutella o la Coca Cola, le cui caratteristiche sembrano non poter essere imitate o tanto meno migliorate da altri attori egualmente ricchi.

Oggi si celebrano i dieci anni dall'uscita di Grand Theft Auto 5: a far riflettere è il fatto che a distanza di un'intera decade l'orizzonte sia ancora spoglio del sequel, ulteriore testimonianza della forte dilatazione temporale che sta caratterizzando l'industria dei videogiochi. Il prossimo capitolo esiste, si trova da qualche parte negli studi di Rockstar Games, e la sensazione diffusa è che la casa stia solo attendendo il momento giusto per presentarlo al suo immenso pubblico. Certo, trovare un momento giusto è estremamente difficile, perché l'episodio precedente, dieci anni dopo, continua a occupare in pianta stabile le prime posizioni nelle classifiche dei videogiochi più venduti.