Bel colpo Microsoft, milioni di dollari ed ecco che ci si assicura l'esclusiva sui contenuti aggiuntivi di un dei dominatori qualitativi e quantitativi del 2008, Grand Theft Auto 4. Di cosa si tratta? I cartelli pubblicitari della Liberty City di Niko Bellic suggerivano inequivocabilmente che sarebbe stata un'isola tropicale. Come? Il Big Foot nascosto nei boschi di San Andreas si è infine mostrato rivelando che la fittizia Los Angeles sarebbe stata ripresa in onore dei bei vecchi tempi andati? Magari un'altra volta, per ora si resta dove già ci si trovava con tanta pace delle voci e delle speculazioni; meglio così, di carne al fuoco ne era stata messa molta e Lost and Damned potrà usarla per dimostrare come Manhattan, il Queen o Brooklyn possano essere completamente diversi quando visti con gli occhi di un immigrato pieno di fantasmi e questioni irrisolte, prima, e da un biker maledetto, ma non troppo, poi. Lo abbiamo visto e provato, ci siamo messi il giubbotto buono, quello della domenica, e siamo scesi in un inferno fatto di droga e donne-oggetto, persi e dannati.
Shut the fuck up, Jhonny
Protagonista e alter ego delle vicende sarà Jhonny Klebitz, numero due della banda di motociclisti dei Lost, salito provvisoriamente sul gradino più alto della scala di comando dopo che Billy è finito in riabilitazione per possesso di stupefacenti - si dice meritasse di più ma è stato salvato da un buon avvocato, questioni narrative e la necessità angloamericana di citare la "rehab" - e capace in poco tempo di appianare e smussare i rancori con i rivali Angels of Death. Non una redenzione, sia chiaro, ma un semplice modo di utilizzare una parlata diplomatica per massimizzare i profitti e migliorare il business che verrà vanificato dal ritorno di Billy, dai suoi colpi di testa e da quel modo di fare da duro e maledetto su due ruote che troppi film ci hanno insegnato a conoscere. La prima buona notizia è quindi insita nelle premesse, in un protagonista solido e dal background sociale e psicologico ben caratterizzato, vicino a Niko per complessità e lontano dalla patinata piattezza troppo spesso legata agli eroi dei Grand Theft Auto della passata generazione.
Le colonne del gameplay sono quindi immutate e ciò si risolve in un sandbox pressoché identico nelle modalità e nelle possibilità offerte, senza che un solo cestino o pedone sia stato cambiato se non per ragioni di trama, tantoda permettere a chiunque abbia vissuto l'esperienza originale - la maggior parte al netto di bizzarre scelte - di trovarsi a proprio agio immediatamente. Le novità arrivano dalla campagna inedita che, con modalità identiche a quelle normalmente utilizzate dalla serie, offrirà una sequenza più o meno corposa di missioni da portare a termine e grazie alla quali andare sempre più a fondo in vicende che con ogni probabilità sconvolgeranno le vite di chi le vivrà. Ma non è così semplice. Jhonny non è un solitario dell'est Europa e ha dei compagni, persone fidate con cui condividere una serie di punti di ritrovo che fungeranno da case sicure e con il cui aiuto completare molti degli obbiettivi necessari a sopravvivere e diventare più influenti sulle strade di Liberty City. Le safehouse sotto forma di ritrovi non serviranno più quindi solo a salvare e modificare il proprio aspetto, presentando alcuni nuovi mini-giochi come il braccio di ferro e un gioco di carte, proponendosi come negozio delle armi e rappresentando un punto di ritrovo da cui partire per delle scorribande che come detto saranno spesso in compagnia di altri membri dei Lost, ciascuno in possesso di una propria barra indicante l'appartenenza al gruppo e la conseguente forza, tanto che in caso di morte verrà sostituito da un pivellino che dovrà ricominciare da capo la propria crescita. Nulla di complesso o ruolistico, sia chiaro, però un elemento in più capace di rendere l'atmosfera adatta al contesto, come anche fa l'unicità della moto fin da subito in possesso dell'utente, unica nella livrea e mai più recuperabile nel caso venga distrutta, sostituibile solo con un'altra dalla differente foggia.
Niko che sei nei cieli...
Nel corso della presentazione è stato possibile vedere lo svolgimento di una missione e giocarne in prima persona altre tre. Senza entrare nello specifico della narrazione delle singole avventure per non rovinare la festa a nessuno, è bene dire che si sono messe in luce una discreta quantità di dinamiche inedite o parzialmente rinnovate, abbastanza da divertire pur conoscendo le singole sfaccettature offerte dal gioco Rockstar. I movimenti di gruppo con i compagni lungo le strade della città saranno spesso uniti alla presenza di un marchio sul battistrada indicante la posizione da tenere per restare in formazione, mentre una sparatoria con bersagli i biker di una gang rivale ha evidenziato uno scripting leggermente più complesso, con gli avversari che non si limitano a mantenere la posizione ma arrivano a piccole ondate come a volersi dare manforte. Niko, protagonista di GTAIV, tornerà in compagnia di altri comprimari di lusso come Playboy X ed Elizabeta, con i due mondi paralleli che si uniranno per alcune missioni, questa volta da giocarsi sotto un diverso punto di vista; esplicativo è il caso di un noto passaggio di droga finito in un'imboscata della polizia, con Niko intento a scappare verso l'alto, fin sul tetto, e Jhonny che invece si separerà per scendere ed uscire dallo stabile dopo una furiosa mattanza delle forze speciali. Torneranno alcune missioni classiche come gli inseguimenti in moto durante i quali sedere sul sellino del passeggero e occuparsi di sparare, nel caso sperimentato con le singole armi suggerite dal computer e una serie di punti di salvataggio automatico in grado di smorzare una difficoltà altrimenti eccessiva.
Facile da sottovalutare, una delle principali novità è la fisicità di Jhonny per il quale si è fatto un lavoro di modellazione ex novo che gli ha permesso di rendere pad alla mano una stazza imponente, con un passo lento e pesante che unito a una non stratosferica agilità nei movimenti ne rende più complesso l'uso, aumentandone nel contempo l'efficacia nel corpo a corpo e la resistenza. Cinque le armi nuove, dalle bombe artigianali fino a due fucili a pompa, uno automatico e l'altro più tradizionale ma entrambi utilizzabili anche in sella alla moto, oltre al devastante lanciagranate e a una pistola 9mm particolarmente veloce e letale, quasi una mitraglietta. Ad esclusione delle moto citate nel paragrafo seguente, ci dovrebbero essere altri mezzi inediti anche se non è stato possibile avere una lista completa delle introduzioni, così come restano tutte da scoprire le modalità online che andranno a rimpolpare un comparto ben fatto ma con poco carisma.
Non la solita due ruote
Liberty City è esattamente come la si ricordava, stessi palazzi e orizzonti, forse solo un po' più puliti grazie alla patch rilasciata con l'espansione, ma sostanzialmente uguale. I nuovi interni - i rifugi ma non solo - si mostrano ben più ricchi di quelli fatti in precedenza con, almeno per il poco visto, una maggior quantità di oggetti e decorazioni più complesse. Interessanti anche i filmati che, pur senza una regia pirotecnica, caratterizzano a dovere personaggi e contesto, raccontando il loro con efficacia. La grossa novità sul fronte tecnico è però quella relativa al nuovo bilanciamento delle motociclette che da giocattoli veloci ma poco guidabili diventeranno mezzi più credibili e piantati sul terreno, con una buona resa sia da parte delle custom in dotazione ai Lost che dell'altro nuovo modello super sportivo, veloce, pericoloso.
Dopo tanto dire è infine arrivato il momento di giocare, quasi, con la sensazione che Rockstar possa trasformare in evento anche il rilascio di un'espansione. Non aver modificato la struttura portante non sembra pesare grazie alla mole di contenuti già presenti e visti sotto il nuovo, ancor più torbido e marcio punto di vista offerto. Il 17 febbraio serviranno 1600 Microsoft Point per portarsi a casa Lost and Damned, circa venti euro che se supportati da una longevità adeguata saranno ben spesi.