La nostra passione preferita non è fatta solo di giganteschi tripla A che spesso, come abbiamo visto negli ultimi tempi, cadono sotto il peso di lavorazioni travagliate frutto dello scontro tra desideri autoriali e rischio d'impresa. Accanto a pachidermici progetti ci sono tutta una serie di proposte che possono dire la loro mantenendo intatta la visione originale, e si rivelano capaci di colpire efficacemente una nicchia, non dovendo per forza piacere a tutti. GreedFall fa parte di questo gruppo, e visto il pedigree degli sviluppatori non facciamo fatica a credere che potremmo avere tra le mani un action RPG davvero interessante, spigoloso certo, ma potenzialmente molto valido. Gli sviluppatori sono i parigini Spiders, ai quali dobbiamo giochi di un certo peso come Of Orcs and Men, Bound by Flame, Mars: War Logs e il recente seguito Technomancer. GreedFall è a tutti gli effetti un prodotto di fascia media: la dimostrazione ha messo in chiaro valori produttivi certamente non stellari, ma nello stesso anche ambizioni smisurate. Tanta carne al fuoco, molti contenuti e interessanti meccaniche per un gioco di ruolo dove menare le mani conta tanto quanto avere una buona reputazione.
L'ambientazione
L'ambientazione è intrigante: un diciassettesimo secolo fantasy dal sapore vagamente industriale, dove l'acciaio delle lame e il piombo dei fucili convive con magie, incantesimi e animali esotici che sembrano usciti da un bestiario a metà tra Tolkien e Lovecraft. L'avventura del protagonista inizia nella città costiera di Sérène devastata, al pari del resto d'Europa, da un terribile morbo del sangue. Proprio per questo motivo, per cercare una cura a questa malattia, le peripezie del nostro alter ego si svolgeranno dopo le fasi iniziali, nell'isola di Teer Frade, una sorta di terra promessa, dove i nativi aiutati da mostri fantastici cercano di combattere l'invasione dei coloni da tutta Europa.
Un incipit del genere ci fa capire come parte fondamentale del gioco siano le fazioni, e di conseguenza le alleanze che il protagonista e il suo gruppo possono stringere nel corso dell'avventura. Coloni di varie nazionalità, nativi, mercenari, banditi anche fanatici religiosi, queste sono una parte degli schieramenti su Teer Frade. Ognuno con insediamenti ben caratterizzati e diversificati a fungere da hub durante l'esplorazione dell'isola. Non siamo soli nelle nostre peripezie, ad aiutarci ci sono un nutrito gruppo di personaggi, il più classico dei party, ognuno con ruolo e abilità peculiari, nella scia dei classici archetipi dei gioco di ruolo. Ma questa è solo la punta dell'iceberg della diversificazione dei compagni. La loro provenienza è fattore decisivo per l'affiatamento del gruppo, per la fiducia riposta in noi e per l'efficienza in battaglia. Ma non si tratta solamente di quanto bene possano menare le mani o agire di supporto. Se ad esempio, come visto nella demo, andiamo ad incontrare uno dell'Inquisizione con un nativo al nostro fianco è inevitabile che scatti il combattimento, essendo nemici giurati. Un sistema del genere è anche alla base di quale e quanti missioni otterremo nel corso dell'avventura, con personaggi schivi o poco fiduciosi a seconda delle nostre azioni pregresse o di chi è con noi.
Il gameplay
Come se non bastasse, quando parliamo con qualcuno potremmo provare a portarlo dalla nostra parte o perlomeno a più miti consigli sfruttando le nostre doti diplomatiche. I ragazzi di Spiders hanno spiegato che questo è un fattore cruciale nell'economia di gioco, non una semplice possibilità in più. Quando però le parole non bastano bisogna passare alle maniere forti, e qui GreedFall mette in campo anche la pausa tattica, ovvero la possibilità di fermare lo scontro e mettere mano alla gestione del party, scegliendo attacchi, armi, equipaggiamento e via discorrendo. Il tutto in ossequio ai compiti dei nostri compagni e all'oculata scelta di chi attaccare in base magari alle resistenze di stato dei nemici. Tutto da manuale di gioco di ruolo classico. Peccato solo per le animazioni un po' legnose e per gli effetti speciali degli scambi magici decisamente sottotono. Al contrario Teer Frade viene dipinta con i colori accesi dei pittori fiamminghi, dove la natura selvaggia è preponderante, bella da vedere, ricca e variegata, con le diverse enclavi dei coloni dagli stili unici.
A completare la profondità di gioco c'è anche una vasta e completa crescita e personalizzazione del nostro alter ego basata su decine di skill, talenti e attributi, per fare del protagonista davvero quello che vogliamo. Possiamo infine aspettarci trentacinque ore di gioco che si impiegano per completare la campagna, ma è facile arrivare a circa sessanta con tutte le missioni secondarie portate a termine. E probabilmente non mancherà anche un endgame a rimpolpare la conta delle ore una volta visti i crediti finali. Insomma, un gioco di ruolo che sembra continuare la voglia dei ragazzi francesi di realizzare un progetto ricco, profondo e stratificato, che non ha paura di mostrare i limiti dei valori produttivi non da blockbuster, e che non ha remore nell'inserire dinamiche di gioco potenzialmente molto rischiose ma anche molto gratificanti.
Spiders sta realizzando qualcosa di grande, complesso, profondo e terribilmente ambizioso per mettere in scena un gioco di ruolo action che non ha paura di confrontarsi con i grossi calibri del settore. Le premesse sono davvero entusiasmanti ma solo una prova lunga di GreedFall potrà dirci se l'impianto di gioco messo in piedi dagli sviluppatori saprà mantenere le promesse fatte. Visivamente alterna alti e bassi, ma il gioco sembra avere tutte le carte in regola per essere la decisiva consacrazione degli sviluppatori parigini.
CERTEZZE
- Complesso, stratificato, profondo
- Diplomazia, fazioni, pausa tattica, c'è davvero di tutto...
DUBBI
- ...ma delle dinamiche così complesse funzioneranno a dovere?
- Tecnicamente ci sono molte luci e ombre