Quando si parla di videogiochi in accesso anticipato si approccia una parte dell'industria ancora largamente incompresa in ragione delle sue forme più che caleidoscopiche: ci sono titoli che si presentano come arretrate demo volenterose di raccogliere fondi per lo sviluppo, ci sono opere enormi come Baldur's Gate 3 che maturano sul feedback di una comunità a cui viene messa a disposizione solo una frazione del progetto, e poi c'è Hades 2 dei Supergiant Games, uno straordinario roguelike che già nel suo stato attuale è in grado di offrire centinaia di ore d'intrattenimento di assoluta qualità, condannando chiunque ci mettesse mano ad aspettare la pubblicazione completa in compagnia di un vuoto incolmabile.
Lo studio indipendente di San Francisco ha trascorso gli ultimi tre anni lavorando intensivamente al seguito diretto del suo candidato al Game of the Year, un titolo che si vide soffiare la statuetta da un gigante del calibro The Last of Us Parte 2. Ora, se è vero che quando si tratta di early access non esistono date certe e i Supergiant Games sono noti per essere dei perfezionisti assoluti, vi anticipiamo subito che un eventuale lancio nel corso del 2024 proietterebbe immediatamente la nuova avventura infernale in vetta ai papabili candidati al titolo di gioco dell'anno. Nelle scorse settimane abbiamo provato Hades 2 in accesso anticipato per decine di ore fino a consumarlo in tutte le sue forme: attendere la fine dei lavori sarà molto, molto difficile.
"Morte a Crono!"
Sono trascorsi anni dalla conclusione dell'avventura del giovane Zagreus, al punto che l'idilliaco quadro infernale costruito dal figlio di Ade è andato ormai completamente in frantumi. Il ritorno di Crono, padre di tutti gli dei che già in passato si era ribellato all'Olimpo, ha portato alla rovinosa sconfitta dell'intero pantheon greco, le cui speranze di vittoria risiedono ormai nella sola Melinoe, figlia minore del re dell'inferno e principessa immortale dell'oltretomba. La dea della magia Ecate è infatti riuscita a salvare miracolosamente la bambina quando era ancora in fasce, nascondendola in un Crocevia situato a metà strada fra l'Olimpo e il Tartaro che ospita dozzine di esuli pittoreschi, fra cui tanti figli di Nyx sfuggiti alla catastrofe. Qui Melinoe, addestrata da Ecate, dal leggendario eroe Odisseo, dall'incarnazione del castigo Nemesi e da altre entità leggendarie, si è trasformata nel perno fondamentale di un grande piano segreto per rovesciare l'usurpatore, verso il quale ha covato odio durante l'interezza della sua vita.
Sulla carta il compito è cristallino: sfruttando l'immortalità che la lega all'oltretomba, Melinoe è in grado di riprovare all'infinito a raggiungere ed eliminare il titano del tempo, tornando di volta in volta al punto di partenza più forte e preparata di prima. Da questo semplice pretesto s'irradiano una trama e un universo narrativo che ampliano enormemente le basi gettate dal primo Hades, coinvolgendo decine di personaggi che spaziano fra streghe leggendarie come Medea e Circe, passando per figure come Icaro, Narciso ed Eracle, per arrivare infine a ogni singola divinità del pantheon greco e anche la maggior parte delle più famose belve mitologiche. Oltre a essere caratterizzati, disegnati e doppiati in maniera straordinaria, tutti questi personaggi diventano le tessere di un mosaico narrativo che è perfettamente integrato nel gameplay: ogni viaggio, ogni vittoria e ogni sconfitta non mancano mai di far proseguire la trama, sfruttando in maniera impeccabile l'anima roguelike per sostenere tutte le sfaccettature della progressione.
Hades, ma elevato alla potenza
Come da tradizione, la fatica di Melinoe richiede che la ragazza scelga un'arma mitologica per affrontare un sanguinoso viaggio attraverso vari biomi procedurali al termine dei quali siede lo spietato Crono, ma i Supergiant Games hanno fatto tesoro di tutte le principali critiche ricevute per trasformarle in inaspettati punti di forza. Anzitutto le nuove aree presentano differenze che non si limitano all'estetica ma investono anche la struttura generale dell'esperienza: s'incontrano vaste zone aperte, ci sono piccoli hub nei quali completare missioni specifiche, talvolta ci si imbatte in complesse arene verticali, e in sostanza la varietà e la profondità generale delle mappe sono enormemente migliorate. La novità fondamentale, tuttavia, risiede nella molteplicità dei percorsi che si snodano dinanzi alla protagonista.
Melinoe non deve solamente dedicarsi alla caccia a Crono nel Tartaro, ma è investita del compito di aiutare l'Olimpo direttamente sul campo, il che si traduce nella presenza di due diversi percorsi principali che è possibile intraprendere, ciascuno dotato di aree, personaggi, risorse, nemici e incontri in tutto e per tutto unici. Chi avesse giocato l'originale Hades capirà subito che questa semplice scelta punta sostanzialmente a triplicare le dimensioni dell'offerta: dove andrà Melinoe? Nelle profondità dell'Erebo o in superficie verso la città caduta di Efira? Sarà trascinata nell'Asfodelo da Crono o passerà indisturbata attraverso l'Oceano? Questa è solo la punta di un grandissimo iceberg fatto di decisioni ed eventi inaspettati che rendono ogni viaggio diverso dal precedente e arriveranno a pieno compimento solo una volta che il periodo di accesso anticipato si potrà dire concluso.
Lo stesso discorso vale per il Crocevia, base operativa che ha fatto passi da gigante in rapporto alla vecchia Dimora di Ade, accogliendo diversi elementi di natura gestionale che regolano la progressione generale dell'avventura. Tramite un calderone è possibile realizzare sortilegi che modificano la struttura stessa del rifugio, per esempio costruendo terreni coltivabili in cui seminare rarissime piante o taverne volte ad accogliere le ombre, ma anche convocare nuovi personaggi e incidere notevolmente su diverse caratteristiche essenziali della stessa Melinoe. Merita una menzione anche la gestione dei comprimari che, oltre a scambiare splendide battute condividendo informazioni e qualche Cimelio piuttosto raro con la protagonista, aprono anche a una sorta di sistema di relazioni e "romance" che consente di approfondire il rapporto fino a raggiungere gradi d'intimità piuttosto elevati, tra bagni termali e gite in barca.
La spina dorsale rimane infine la medesima incontrata dalle parti di Zagreus, pertanto non manca nessuno degli elementi che ci si aspetterebbe di trovare in qualsiasi roguelike che si rispetti, tra piccole sfide da portare a termine e una pletora di modalità opzionali - molte delle quali puramente "hardcore" - a loro volta legate a catene di ricompense esclusive. In parole povere, anche in questa versione "work in progress" non c'è un singolo elemento del capitolo precedente che non sia stato ampliato e approfondito, men che meno il comparto narrativo, come sempre centrale e volenteroso di accogliere flashback interattivi e tantissime altre sorprese.
Azione infernale: il gameplay
Esattamente come in passato, il gameplay inizia a prendere forma sulla base delle scelte compiute dal giocatore: anche in questo caso gli sviluppatori hanno scavato parecchi nuovi strati di profondità, mettendo sul piatto sei armi inedite ciascuna dotata a sua volta di varianti differenti, una serie di "pet" animali da reclutare che forniscono diversi aiuti in battaglia, un mazzo di tarocchi da sbloccare che incidono enormemente sulle capacità della ragazza, nonché una serie di strumenti utili per raccogliere risorse lungo il tragitto, che si vanno ad aggiungere alla maggior parte delle meccaniche già incontrate sul fronte del predecessore.
La differenza fondamentale tra Zagreus e Melinoe risiede nelle capacità stregonesche della ragazza, che può fare affidamento su una barra del mana dedicata con cui scagliare le varianti Omega - ovvero mosse caricate di natura magica - relative a ciascuno degli attacchi disponibili. Completano il quadro l'Incanto, ovvero un cerchio magico che blocca i nemici sul posto, uno scatto in corsa, accessibile tenendo premuto l'input della schivata, e un'abilità finale, che stavolta non è legata alle singole divinità ma dipende dalle interazioni con la dea della Luna Selene; la scelta di separare l'attacco più potente di Melinoe dal novero dei potenziamenti basilari si è tradotto nell'inserimento di alberi delle abilità dedicati attraverso cui è possibile selezionarne uno fra numerose categorie e potenziarlo lentamente nel corso di ogni partita.
L'essenza roguelike è ancora una volta incarnata dai Doni degli Dei, potenti modificatori garantiti dagli incontri con le divinità dell'Olimpo che stravolgono l'efficacia delle tecniche della strega e introducono un profondissimo sistema di build. La sensazione è che in questo secondo capitolo vedremo prima o poi apparire l'intero pantheon: oltre a tutti i volti noti, ci si imbatte in Era e nelle sue capacità vincolanti, in Estia e nelle sue abilità legate al fuoco, nel potentissimo Efesto e in tantissime altre entità pronte a fornire tutto l'aiuto possibile nella caccia a Crono. Aracne, per esempio, non smetterà mai di tessere armature per Melinoe, Narciso condividerà i regali ricevuti dai suoi ammiratori, Eracle intreccerà spesso il suo cammino con quello della "sorellina", e questa è solamente una manciata dei possibili incontri che scandiscono ogni avventura.
Nella sostanza il gameplay rimane un perfetto amalgama a base d'azione procedurale nel quale sterminare orde di nemici e confrontarsi con boss di difficoltà crescente, col fine ultimo di completare l'intero ciclo in una direzione o nell'altra. Il livello di difficoltà è notevolmente aumentato, alcuni combattimenti assumono tinte quasi in stile bullet-hell, ma non c'è da aver paura perché non esiste ostacolo che non possa esser oltrepassato attraverso l'allenamento e la minuziosa pianificazione di Melinoe, che ovviamente abbraccia anche un grande sistema di progressione slegato dall'andamento dei singoli tentativi. Insomma, in parole povere si tratta di una versione potenziata, ampliata, perfezionata e più profonda della classica esperienza di Hades, la cui formula scorreva già liscia come l'olio.
Gioie e dolori dell'accesso anticipato
Perché non rilasciare una versione completa di Hades 2 se la qualità è già così alta? La risposta è semplicissima: nonostante si tratti di un videogioco già vastissimo e capace di garantire ore e ore di intrattenimento, i lavori non sono ancora conclusi. Per prima cosa mancano all'appello la maggior parte dei contenuti successivi alla sconfitta del boss finale del percorso infernale, mentre il viaggio in superficie si interrompe bruscamente in seguito alla conclusione della seconda area. Inoltre non sono stati ancora integrati gli artwork e i modelli definitivi di alcuni personaggi - già completamente doppiati- che al momento sono rimpiazzati con classici "placeholder" o schizzi relativi al design embrionale. A questo proposito, le immagini parlano da sole: ancora una volta gli sviluppatori hanno dimostrato un grado di maestria nella realizzazione dei comparti artistico e sonoro, ma anche nella scrittura dei dialoghi, che conosce pochi paragoni nell'industria contemporanea.
Ovviamente, al di là dei contenuti stessi, un titolo profondo e variegato come Hades 2 nasconde tantissime variabili insidiose sul fronte del bilanciamento, pertanto è evidente che l'accesso anticipato si occuperà anche di questo aspetto. L'ultima volta i lavori sono proseguiti per due anni prima di giungere al lancio ufficiale, tuttavia l'avventura di Melinoe si consegna nelle mani del pubblico in uno stato di forma a dir poco smagliante, in sé capace di impegnare per centinaia di ore senza dare segni di stanca. Certo, la natura perfezionista dei Supergiant Games è proprio ciò che ha messo il nome dello studio sulla bocca di tutti e non smetteranno assolutamente di aggiungere nuova carne sul fuoco, ma nel caso di un'eventuale pubblicazione nel 2024 saremmo di fronte a un serissimo candidato al titolo di gioco dell'anno.
Pur presentandosi in una versione in accesso anticipato per sua stessa natura ancora incompleta, Hades 2 ha tutte le caratteristiche che non devono mancare a un candidato al Game of the Year. Con una formula di gameplay d'azione che rasenta la perfezione, un comparto artistico e narrativo d'eccellenza assoluta, nonché un carattere fortissimo che la distingue da qualsiasi altro progetto in circolazione, l'opera indipendente dei Supergiant Games si è presentata come un porto sicuro in un'industria in tempesta. Il sequel del celebre roguelike infernale punta a triplicare l'offerta del predecessore, migliorando ogni singola sfumatura dell'esperienza senza lasciare intoccato neppure un piccolo dettaglio; se già adesso è in grado di regalare centinaia di ore di intrattenimento, lascia tuttavia un pizzico d'amaro in bocca proprio per il fatto d'essere incompiuto: una volta che si comincia a giocare, l'idea di dover smettere diventa molto difficile da digerire.
CERTEZZE
- Tantissimi contenuti di qualità e grande varietà
- Comparto artistico eccezionale in tutte le sue forme
- Profondità del gameplay e delle build quasi illimitata
- Progressione perfettamente integrata nella formula roguelike
- Prende ogni elemento di Hades e lo eleva alla potenza
DUBBI
- Quanto ci vorrà per la versione finale?
- Nel 2024 punterebbe seriamente al GOTY... ma nel 2025?