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Harvestella: abbiamo chiesto a Square Enix come è nato questo interessante JRPG agreste

Spinti dal fascino agreste di Harvestella, ci siamo divertiti a fare qualche domanda sul gioco al producer Daisuke Taka e ai suo colleghi di Square Enix.

SPECIALE di Marco Perri   —   15/11/2022
Harvestella
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Harvestella è uno di quei giochi che in parte ti aspetti da Square Enix, in parte no. Col suo mix tra JRPG e farming simulator, l'approccio del publisher è stato apparentemente prudente, ma il frutto dell'esperienza del producer Daisuke Taka e del direttore Hiroto Furuya hanno reso Harvestella un esperimento riuscito. Abbiamo avuto modo di far loro qualche domanda, consapevoli di trovare, specialmente in Taka, una personalità solare ed espansiva. La storia di Taka affonda nei JRPG, alcuni anche molto sperimentali e non è quindi strano commentare il suo recente arrivo in Square-Enix. È evidente come il publisher giapponese stia tastando varie direzioni, consapevole che il JRPG è la sua essenza, poco importa se sia action, online, a turni, in tempo reale o strategica.

La realtà è che più passa il tempo, più ci sembra che il paese del Sol Levante si stia rendendo conto che o torna sulle proprie verticalità, o il biglietto per il futuro non sarà bianco a lungo. In ogni caso, Harvestella è uscito e ci è discretamente piaciuto, con dei tratti di trama capaci di raccontare una bella tematica ambientale. Nell'intervista con il producer di Harvestella Daisuke Taka proveremo a raccontarvi la genesi del progetto.

Un nome che sa di Italia

Con uno splendido artwork come questo, Harvestella ci rimanda immediatamente a temi floreali e ambientali
Con uno splendido artwork come questo, Harvestella ci rimanda immediatamente a temi floreali e ambientali

La cosa più curiosa è sicuramente il nome, Harvestella. Una parola che fa sorridere gli italiani, mentre probabilmente è solo un bizzarro scioglilingua per altri popoli. In ogni caso, a Daisuke Taka abbiamo fatto notare che la parola Harvestella, per noi italiani, è l'unione di Harvest, e ok, ma anche di Stella. Perché questo nome molto peculiare? Chi lo ha inventato?

"Sei stato molto sveglio! Abbiamo pensato a tantissimi nomi differenti, alcuni anche piuttosto arditi, ma visto che è una nuova IP, abbiamo provato a offrire un titolo possibilmente semplice. Tra l'altro, influenza anche la storia del gioco"

Come avrete visto nella demo, a un certo punto arrivano... gli alieni! Certo, viene svelato subito che non sono mostri tentacolari da un altro pianeta ma umani, gli Omen, ma tra queste figure sconosciute e il Quietus, la gioia e dolcezza dell'ambientazione di Harvestella sembrano quasi un involucro esterno che dentro nasconde tinte più oscure. Abbiamo chiesto a Hiroto Furuya, direttore e scrittore di scenario, se è realmente così.

"Non ho mai intenzionalmente pensato di scrivere qualcosa di particolarmente oscuro. I giochi di ruolo per definizione hanno bisogno di una "crisi", quindi posso immaginare come l'inizio sia sembrato particolarmente cupo (ride). Questo sicuramente fa riferimento al titolo, ma uno dei temi è proprio la fusione di persone, le stelle e il pianeta."

Tematiche ambientaliste

L'atmosfera e le sensazioni di Harvestella rimandano a grandi classici del passato di Square-Enix, primo fra tutti Final Fantasy: Crystal Chronicles
L'atmosfera e le sensazioni di Harvestella rimandano a grandi classici del passato di Square-Enix, primo fra tutti Final Fantasy: Crystal Chronicles

Il tema ambientale si nota molto, è vero. Sin dal principio Harvestella pone un modello di mondo semi-ideale, legato alla terra e alla natura, in cui accade però un ciclo di stravolgimento, in qualche modo innaturale, indotto. Ma alla fine della fiera, è il gameplay che deve essere in grado di portarci avanti nella narrazione e Harvestella, di modelli, ne ha molti. Abbiamo chiesto a Taka come è riuscito a trovare l'equilibrio tra le tante ispirazioni di gameplay, elementi e meccaniche implementate.

"Quando crei un gioco con tante caratteristiche, ognuno di questi sistemi tende a vivere di vita propria, quasi a disconnettersi dal resto. Questa volta, abbiamo focalizzato le nostre risorse nella gestione del tempo e dei soldi (i Grilla), provando a incastrare ed equilibrare quasi in maniera naturale le meccaniche del gioco. Questo è stato il risultato di aver messo insieme membri del team molto bravi con i numeri e la matematica."

La curiosità di vedere un titano del gioco di ruolo giapponese come Square Enix cimentarsi con un farming simulator è stata enorme, anche perché il publisher non ha questo portfolio enorme di titoli similari o con caratteristiche in qualche modo riconducibili ad Harvestella. Per questo abbiamo domandato a Saka quando è accaduto, precisamente, che il team se ne è uscito con questa idea di creare un JRPG profondo ma con elementi così spiccatamente simulativi. Ma poi con un publisher come Square, immaginiamo la difficoltà nell'avere il via libera per andare avanti.

"Mi è venuto in mente questa idea quando mi sono unito a Square Enix quattro anni fa. Square Enix è particolarmente forte nei JPRGs, quindi per sopravvivere nella competizione ho pensato non fosse sufficiente proporre un JRPG tradizionale. Il genere JRPG si rivolge in genere verso un pubblico maschile (anche se la realtà è cambiata molto negli ultimi anni, ndr), mentre i life sim sono apprezzati anche dalle ragazze. Ho proposto di provare a renderci interessanti anche alla ragazze giocatrici, sia ora, sia in futuro, per il bene della compagnia dei prossimi dieci o venti anni.

Storie e zappe da campo

Il mondo di gioco di Harvestella non è, per ovvie ragioni, un open world, ma sentiamo di dire che è stata la scelta giusta
Il mondo di gioco di Harvestella non è, per ovvie ragioni, un open world, ma sentiamo di dire che è stata la scelta giusta

Harvestella cerca di farsi quindi largo nella mischia, ma con elementi peculiari e tratti distintivi. Questa volta è a Furuya che chiediamo quale parte di Harvestella si aspetta venga apprezzata maggiormente e magari anche quale è la sua, di favorita!

"Poiché è un gioco simulativo di vita reale, abbiamo lavorato per rendere le storie dei personaggi particolarmente profonde e affascinanti, così da rendere più semplice il collegamento con il giocatore. Spero che proprio questa parte, più sociale, sia quella in cui i giocatori passeranno più tempo!"

Nonostante i due volti qui interrogati abbiano una certa esperienza, ci è venuto spontaneo - anche alla luce delle evoluzioni lavorative imposte negli ultimi due anni dal COVID - chiederci quanto sia giovane il team di Harvestella. Ci siamo immaginati un team piuttosto dinamico, ma magari anche appassionato di campagna, natura, coltivazioni e socialità.

"Molti dei progettisti sono giovani, mentre tanti artisti e programmatori hanno una certa dose di esperienza. Non so se qualcuno nel team sia anche appassionato di compagna e agricoltura, ma ci sono tante persone del team che stanno crescendo il loro giardino da cucina."

Detto che gli sviluppatori giapponesi sono da sempre attenti alle dinamiche green e ambientaliste, siamo convinti Harvestella possa ritagliarsi un suo pubblico di fan. Per questo concludiamo questo scambio di battute con Taka e Furuya, che ringraziamo entrambi, chiedendo loro se potremo aspettarci altri progetti come Harvestella da parte di Square Enix in futuro, magari tramite DLC o sequel.

È Taka a rispondere in chiusura: "Non abbiamo piani per dei DLC, ma mi piacerebbe moltissimo realizzare dei sequel di Harvestella, una IP che vorrei fosse ancora tra noi tra dieci o vent'anni, quindi per favore acquistatelo! (ride)"