Abbiamo provato l'ultima versione di Holomento che, sviluppato da un sol uomo, è nato come un esperimento per trasformarsi in un interessante ibrido tra gioco d'azione e gioco di ruolo. Si tratta di un titolo intuitivo, ma stratificato che ha come pilastri un combattimento snello, una forte componente esplorativa, l'evoluzione del personaggio e la ricostruzione progressiva della medievaleggiante Eventide Hollow, una terra devastata da una maledizione di quelle che distruggono tutto evocando orde di malefiche creature.
Ed proprio la terribile maledizione che ha distrutto tutto a essere la sorgente dell'Holomento, il libro della morte che segue svolazzando il protagonista e che da una parte lo protegge, rendendolo più forte, ma dall'altra attende di risucchiare la sua anima rendendo un'eventuale dipartita un problema permanente. Non c'è infatti modo di caricare un salvataggio precedente, ma non c'è nemmeno da aver paura.
In pieno stile roguelike, alla morte dell'eroe le sue imprese vengono trascritte nel tomo per diventare esperienza a beneficio dell'eroe successivo. Inoltre gli aiuti comprendono nuovi punti di partenza, punti di respawn e una sfida tutt'altro che estrema, coerente con un titolo ambizioso, tanto da includere una componente gestionale, ma che vuole tradursi in un'esperienza leggera e divertente, un viaggio in una terra spezzettata in regioni da ripulire a fondo, completandole anche come sfide singole con tanto di punteggio, per ricostruire quanto è andato perduto.
Struttura di gioco
La leggerezza di Holomento passa anche per l'inventario che non ci chiede di gestire alcuno spazio. Le risorse, funzionali alla dinamica gestionale, si accumulano senza limiti e l'equipaggiamento, in parte determinato dalla classe dell'eroe, consiste solo in quello che indossiamo. Quando infatti troviamo un nuovo oggetto destinato a uno slot occupato, quello precedente cade a terra costringendoci a ponderare attentamente ogni sostituzione. Ma le occasioni per rimediare a eventuali errori non mancano: gli oggetti abbondano tra bottini lasciati dai nemici, forzieri, negozianti e obelischi che restituiscono un oggetto casuale in cambio di donazioni. Inoltre è possibile trovare abilità speciali, in questo caso da assegnare ai 4 slot disponibili.
Limitata, invece, è la scelta iniziale delle classi. Delle sei disponibili, l'unica sbloccata è l'esploratore ed è perfettamente coerente con un titolo che, in questo caso lontano dal genere roguelike, ci chiede di esplorare foreste, passi montani e deserti scovando strade, aprendo passaggi e potenziando il nostro personaggio per evitare di lasciarci troppo spesso la pelle. Servono quindi oggetti sempre più potenti e servono punti esperienza, ottenibili ripulendo il mondo da ogni genere di mostro, che potenziano la capacità di utilizzo dell'equipaggiamento, cosa fondamentale considerando che si tratta di una delle poche cose che restano, a meno di non scegliere la modalità facile, quando il nostro eroe ci lascia la pelle. Ma la progressione non è limitata al solo personaggio.
Holomento è pieno di obiettivi, a partire da quelli necessari per sbloccare le altre cinque classi per arrivare alla ricostruzione del mondo. Ed è un processo tangibile che attraverso i punti reputazione accumulati presso la gilda degli esploratori trasforma rovine in negozi e strutture, aprendo la strada alle dinamiche gestionali e dando vita a una visione dichiaratamente influenzata da Terranigma oltre che da Zelda, almeno in quanto a tematiche ambientazione. L'esplorazione, invece, è fortemente guidata in funzione di una struttura che ci chiede di scovare e sbloccare nuove strade.
Le regioni di Eventide Hollow comprendono spesso spazi aperti, ma la strada principale è arginata da montagne, alberi, edifici e massi che risultano insuperabili vista la mancanza di arrampicata, salto o dinamiche simili. Alla morte quindi capita di dover ripercorrere più volte la stessa strada, al netto di nuovi punti di partenza o respawn, ma in un mondo che viene risanato e si apre sempre più grazie a un sistema di che si sovrappone a quello del personaggio. Il tutto condito da enigmi che aggiungono pepe all'esplorazione chiedendoci di trovare leve, premere piattaforme e raggiungere determinati punti in un tempo prestabilito, risultando spesso irrisolvibili senza un incremento della velocità del personaggio.
Il combattimento
Tolto il contorno, le attività principali di Holomento sono l'esplorazione e il combattimento semplice e intuitivo. Ci sono due tasti per gli attacchi, un tasto per la schivata e quattro tasti per le abilità speciali. Ma alla base di tutto questo si trovano caratteristiche da gioco di ruolo che includono velocità di attacco, danno e distanza di tiro, tutte differenziate in base all'utilizzo delle armi che hanno due modalità di attacco, una ravvicinata e una sulla distanza. Ci sono poi la salute, la precisione, la velocità di movimento, il già menzionato livello di abilità nell'utilizzo dei vari pezzi di equipaggiamento, la possibilità di trovare abilità speciali come un'utilissima schivata in forma etera e la fortuna che aggiunge un pizzico di casualità in più.
L'altro fattore determinate riguarda la tipologia di arma impugnata. Ogni arma ha due modalità di attacco, una ravvicinata e una sulla distanza, che variano in base alla tipologia di oggetto. Con i guanti, per esempio, l'esploratore usa le arti marziali in corpo a corpo e un dardo di fuoco per colpire da lontano. Stessa storia con il fucile o con l'arco, anche se il proiettile si fa più sottile, mentre con armi come la lancia o la spada a due mani l'attacco a distanza diventa una lama di fuoco e quelli ravvicinati sono ampi e caratterizzati da un raggio maggiore. Va quindi a cambiare l'approccio nei confronti dei nemici, anche se gli elementi fondamentali per vincere restano sempre l'abilità nella schivata e i danni effettivi di un'arma.
L'altro elemento che semplifica la vita è una difficoltà tutt'altro che estrema, escludendo alcuni boss, tanto da rendere il tutorial supefluo e gran parte dei combattimenti noiosi nonostante il rischio di morte permanente. Risulta chiaramente possibile affrontare nemici di livello più alto, lanciarsi all'arrembaggio contro un gran numero di creature e alzare il livello di difficoltà, che al minimo permette di mantenere l'equipaggiamento alla morte e al massimo aggiunge la perdita di stamina alla schivata rendendo i boss più difficili da affrontare, ma i fattori che minano il grado di difficoltò restano.
Per prima cosa è molto facile intuire i movimenti dei nemici molti dei quali, tra l'altro, inseguono l'eroe con piglio suicida. Risulta quindi possibile eliminarli senza fatica continuando a indietreggiare. Inoltre le facilitazioni includono la salute che si risana con il tempo, danni da caduta sono risibili, attacchi a distanza molto efficaci e aiuti di vario genere come barili di dinamite sulla schiena di un nemico che possono trasformarlo in un'arma a nostro vantaggio. Anche i boss, per quanto siano più impegnativi e siano dotati di attacchi speciali pericolosi, non rappresentano una sfida estrema, soprattutto con qualche pozione alla cintura.
Comparto tecnico
Holomento conta una manciata di poligoni e di effetti grafici, ma il framerate ringrazia e la resa estetica non è male grazie a un lavoro di stilizzazione spesso centrato e grazie a un'ottima scelta dei colori. Da notare inoltre la caratterizzazione solida ed efficace dei vari biomi che comprendono tipologie di nemici specifici e riescono a regalarci scorci niente male, soprattutto quando i raggi di luce attraversano l'aria. Il tutto sostenuto da una colonna sonora fiabesca che funziona e che si adatta al contesto passando dai toni rilassanti dell'esplorazione a melodie più concitate nel combattimento.
Peccato per la varietà di nemici i cui modelli, tra l'altro, sono caratterizzati da una qualità a dir poco altalenante. Alcuni se la cavano meglio di altri, come i minotauri, gli insetti e i ratti mafiosi, ma altri sono davvero poco ispirati, come nel caso degli scheletri che tra l'altro cambiano di poco passando da una tipologia all'altra. Le differenze, però, ci sono e sono importanti. Gli scheletri giganti possono infatti trasportare barili esplosivi o lanciare massi, mentre quello titanico ha una torre con tre arcieri sulle spalle e dispone di attacchi ad area.
Al netto delle trovate dello sviluppatore però, restano magagne evidenti tra compenetrazioni, creature che rimangono incastrate nello scenario restando impassibili mentre le colpiamo, ostacoli invisibili, armi che scompaiono, pop-up delle luci ed effetti luce che non funzionano su diverse superfici. Migliorato nettamente il sistema di controllo, prima decisamente legnoso, ma c'è ancora qualcosa che non funziona. Benché lo sviluppatore si dica soddisfatto del risultato raggiunto, l'azione non risulta ancora naturale tra l'inerzia fin troppo marcata nei movimenti dell'eroe e le hitbox approssimative, aggettivo che per il momento si adatta a una buona parte dell'esperienza. Ma siamo solo alla versione 0.6.3 e la strada verso la fatidica versione 1.0 è ancora lunga.
Holomento è il frutto dei sogni di un appassionato che ha messo in un calderone roguelike, esplorazione ed elementi gestionali tirando fuori un action-RPG atipico e senza dubbio interessante al netto, però, di problemi decisamente rilevanti. Primo tra tutti quello dei nemici che per intelligenza ricordano i vampiri di Redfall. Ma in questo caso siamo di fronte al lavoro di un solo sviluppatore e non certo a una produzione milionaria. Di cose da sistemare ce ne sono parecchie, ma ci sono anche una visione chiara e un potenziale innegabile. Non ci resta quindi che aspettare i prossimi aggiornamenti sperando per il meglio.
CERTEZZE
- Atmosfera e grafica stilizzata in gran parte azzeccate
- Mix interessante di meccaniche
- La componente esplorativa è già piuttosto soddisfacente
DUBBI
- Finita la magia dell'esplorazione, c'è il rischio che la noia prenda il sopravvento
- I movimenti sono da rifinire ulteriormente
- L'intelligenza artificiale dei nemici compromette la sfida