Pubblicato nel 2019, dopo oltre un anno di accesso anticipato, Hunt: Showdown ha portato su PC, PlayStation e Xbox un'esperienza sparatutto PvPvE diversa dal solito, collocata all'interno di un'ambientazione inquietante (un western con gli zombie, in pratica) e dotata degli elementi tipici di un gioco di caccia puro, con anche un tocco di roguelike a rendere più amara ogni sconfitta.
Cinque anni dopo, Crytek ha deciso di rinnovare il gioco in maniera sostanziale con Hunt: Showdown 1896: una versione aggiornata sul piano dei contenuti e della tecnologia, che sostituisce gratuitamente l'edizione originale e abbraccia le piattaforme di attuale generazione, andando di conseguenza a interrompere il supporto di PS4 e Xbox One.
Che cos'è Hunt: Showdown?
Avete presente gli sparatutto a estrazione? Ecco, Hunt: Showdown prova ad applicare quel tipo di formula a un'ambientazione che ci proietta all'interno di un desolato scenario western di fine 1800, invaso da zombie e creature infernali. Nei panni di un cacciatore dotato della capacità di ricorrere a una visione che gli consente di percepire le tracce del male, il nostro compito sarà di volta in volta quello di trovare ed eliminare un potente mostro.
Dopo aver individuato la potenziale preda grazie ad alcuni indizi, dovremo affrontarla nel tentativo di abbatterla, quindi dare inizio a un lungo rito di purificazione e raccogliere infine la preziosa taglia che pendeva sulla sua testa, cercando poi di raggiungere un punto di uscita dalla mappa oppure sfidare la sorte e provare a ottenere ulteriori risorse prima di abbandonare la missione. Perché abbiamo parlato di "sfidare la sorte"? Perché in Hunt: Showdown non saremo soli.
Nella modalità principale del gioco, in solitaria o all'interno di squadre, dovremo infatti prestare attenzione agli altri giocatori, che potrebbero approfittare di una qualsiasi distrazione (vedi anche il rito di purificazione) per ucciderci con un sol colpo ben piazzato e impossessarsi del bottino. Avremo dunque bisogno di drizzare le orecchie e aguzzare la vista, pena un game over che dopo le fasi introduttive determinerà la morte permanente del nostro personaggio, con tutto ciò che ne consegue.
È dunque un sistema di progressione faticoso e doloroso, quello proposto dal titolo firmato Crytek, di cui abbiamo peraltro già parlato ai tempi della recensione di Hunt: Showdown. Un'esperienza in cui la tensione è costante, ogni azione va valutata e le meccaniche stealth la fanno da padrone, visto che eventuali rumori potranno rivelare la nostra posizione e allertare non solo i mostri ma anche i nostri eventuali avversari, in una lotta drammatica e serrata per portare a casa il maggior numero di ricompense possibili... e naturalmente la nostra stessa vita.
Poche sorprese lato gameplay
Trattandosi di un aggiornamento pensato per far compiere al gioco alcuni necessari passi nell'ambito di un doveroso percorso di crescita, Hunt: Showdown 1896 non va a modificare in alcun modo la formula originale, che negli ultimi anni ha funzionato così bene, pur talvolta viziata da una serie di problematiche soprattutto tecniche rispetto a cui le reazioni di Crytek si sono rivelate tutt'altro che tempestive.
Le meccaniche del gameplay restano dunque quelle che già conoscevamo, consolidate nel corso del tempo e arricchite con questo update da alcune interessanti novità, come ad esempio l'effetto "bullet drop" che fa scendere il proiettile rispetto alla sua traiettoria nei tiri da una certa distanza, la doppia opzione per la posizione della visuale rispetto al mirino e la possibilità di collocare le trappole su di una maggiore quantità di superfici.
In concomitanza con l'evento Scorched Earth, che parte oggi, gli sviluppatori hanno introdotto un nuovo boss che lancia palle di fuoco, l'Hellborn, e armi aggiuntive come la 1865 Carbine e il fucile Infantry 73L, mentre siamo curiosi di provare le capacità del nuovo sistema anticheat fornito da Epic Games, che va a sostituire il fin qui piuttosto criticato Easy Anti-Cheat.
In generale, gli utenti più avanzati riusciranno a percepire distintamente il lavoro che Crytek ha compiuto in occasione di questo aggiornamento, in merito a tanti aspetti più o meno rilevanti del gioco; diversamente, chi magari deciderà di tornare a cimentarsi con questo sparatutto dopo parecchio tempo, potrebbe tranquillamente chiedersi cosa mai sia davvero cambiato rispetto a Hunt: Showdown.
Le novità concrete di Hunt: Showdown 1896
Passiamo quindi alle novità più importanti di Hunt: Showdown 1896, che si intrecciano con l'adozione del CryEngine 5.11 andando a potenziare il comparto visivo dell'esperienza, in alcuni frangenti in maniera sostanziale. In che modo enfatizzare questi cambiamenti? Naturalmente con una nuova mappa, in questo caso davvero interessante, denominata Mammon's Gulch.
Si tratta di uno scenario ispirato al Colorado e alle sue montagne rocciose, caratterizzato dai classici insediamenti rurali e da alcune zone forestali e paludose, ma al contempo da un inedito sviluppo verticale che viene supportato dalle formazioni rocciose e dalle gallerie di un'enorme cava che si trova al di sotto della superficie, piena di insidie ma anche di opportunità, nonché capace di collegare diversi punti dell'ambientazione.
Mammon's Gulch sarà l'unica mappa di Hunt: Showdown 1896 da qui a un mese, dopodiché Crytek reintrodurrà in maniera graduale i precedenti scenari, anch'essi rivisitati al fine di sfruttare al massimo le nuove e più potenti tecnologie che muovono il gioco e che è possibile apprezzare osservando la qualità dell'illuminazione, degli effetti e della resa dell'acqua.
Il ripensamento tecnico è passato fortunatamente anche per l'interfaccia, che è stata ridisegnata da zero con in mente l'accessibilità e l'uso dei controller, nonché una maggiore reattività durante le operazioni di gestione dei personaggi e un lavoro di riduzione, accorpamento e ottimizzazione legato ad alcune specifiche funzionalità.
Miglioramento tecnico, ma le prestazioni gridano vendetta
Quello che si pone come un effettivo passaggio alle piattaforme di attuale generazione, con il già citato abbandono di PS4 e Xbox One (ma chi possedeva Hunt: Showdown su queste console potrà comunque mantenere i progressi e scaricare gratuitamente 1896 non appena passerà a PS5 o Xbox Series X|S), ha portato inevitabilmente con sé anche alcune magagne su PC in termini di requisiti hardware e prestazioni.
In soldoni, chi finora è riuscito a far girare la versione originale del titolo Crytek in maniera eccellente, si troverà di fronte a un'esperienza sostanzialmente più pesante e, francamente, male ottimizzata. Nel nostro caso, con una RTX 4070 per utilizzare i preset Ultra e poter comunque raggiungere i 60 fps stabili abbiamo dovuto impostare la risoluzione a 1440p ma al contempo attivare il DLSS su "qualità", il che significa probabilmente 960p effettivi: ben al di sotto delle aspettative. Nulla da dire invece sul sonoro, ancora più dettagliato e avvolgente: uno dei veri protagonisti del gioco.
Hunt: Showdown 1896 aggiorna l'esperienza dello sparatutto Crytek, passando al CryEngine 5.11 e catapultandoci all'interno di una mappa inedita che punta a sfruttare le possibilità offerte da questa tecnologia, introducendo al contempo una serie di rifiniture sul fronte di un gameplay che non risulta però in alcun modo rivoluzionato: chi gioca da tempo apprezzerà le migliorie apportate al gioco e si ritroverà a seguire con rinnovato entusiasmo il percorso di un progetto che tuttavia, lato performance, ha bisogno di essere decisamente ottimizzato.
CERTEZZE
- Nuova mappa, nuova interfaccia
- Gameplay rifinito, ancora molto solido
- Il nuovo motore grafico si vede
DUBBI
- Le prestazioni vanno migliorate
- Diversi elementi ancora da testare a server aperti
- Chi si aspettava di più dall'aggiornamento rimarrà deluso