Sub-specie umana
Scusate, dimenticavo la Svizzera, poichè i paradisi fiscali non passano mai di moda, ecco che spuntano gli Hybrid, al momento non inclusi come razza giocabile, che fino a prova contraria non si è schierata nè per le vecchie scimmie nè per i nuovi figli della pioggia cosmica di Nuclearite, dovendo infatti vedersela contro entrambe le specie! Molto probabilmente questi poveri incroci mal digereti dai ceppi principali saranno le prede delle sessioni di gioco PVE, tanto da formare un gruppo di resistenza, la Hybrid Liberation Organization. Tutto molto affascinante direte voi, ma che roba è? Che si celebri dunque l'avvento e i paggi portino alto il vessillo di Webzen, che lungi dal proporre l'ennesimo MMO ambisce anzi a una versione FPS del gioco di ruolo on-line di massa, un'impresa titanica che arriva danzando sul vento dell'innovazione. Noi ci auguriamo che l'esperimento riesca bene agli intraprendenti sviluppatori, perché da quanto è stato mostrato fino ad oggi ci sono tutti gli elementi per un capolavoro annunciato. Avanti dunque, è ora di scegliere da che parte stare!
Dove neppure Darwin era mai giunto prima
Prima di ogni altra cosa Huxley è splendido nella sua veste gentilmente forgiata dalla sartoria Unreal Engine 3. Immaginatevi però centinaia di giocatori contemporaneamente invischiati in un battleground di proporzioni epiche, dove molto più proficuamente del semplice sterminio gli obiettivi riguardano invece il possesso di postazioni chiave per l'estrazione di Lunarite, una fonte di energia estraibile dalla piaga dei Nuclearite.
Dove neppure Darwin era mai giunto prima
I modelli poligonali dei giocatori sono eccezionalmente definiti con texture finemente ricamate, raggiungendo un livello di pulizia e precisiona inedita per un qualunque MMO. La scelta di includere obiettivi strategici nelle battaglie tra giocatori mira all'organizzazione di piccoli gruppi cooridnati tra loro, così da coinvolgere maggiormente gli utenti in un dinamico gioco di squadra, il tutto supportato da un network saldamente nelle mani di Webzen, che dal suo calibro di prima compagnia coreana per il gioco on-line può sostenere lo sforzo necessario per un tale rande-vouz di cowboy.
Huxley è splendido nella sua veste gentilmente forgiata dalla sartoria Unreal Engine 3
Dove neppure Darwin era mai giunto prima
Considerando l'ambientazione fantascientifica e l'idea di integrare la meccanica degli fps all'interno di un MMO, siamo tutti molto curiosi di calarci nei panni delle diverse classi ideate da Webzen. Allo stadio attuale pare che gli sviluppatori privilegieranno, almeno fino a una probabile espansione, quattro classi distinte divise in due gruppi, ciascuno associato ad una delle fazioni belligeranti. Resta dunque valida la tesi che gli Hybrid non saranno per il momento disponibili come razza giocabile. Le due classi ancora immuni ai nefasti effetti del gene alieno si distinguono per competenze tecniche e guerriere; da un lato i Syn sono veloci e letali, più vicini all'idea di un agente infiltrato esperto nell'arte dell'omicidio a sangue freddo, mentre gli One si distinguono per l'abilità nell'uso delle armi e dei veicoli (il caro vecchio essere umano che sfrutta la posizione eretta per mettere in moto i neuroni). E' invece ben diverso il discorso quando si passa dalla parte dei mutati, che arruolano Altereaver, grossi abbastanza per impugnare armi pesantissme, e i sinistri Alternix, che pare abbiano dato all'espressione "potere del pensiero" connotati del tutto innovativi.
La bacchetta non fa il mago
Steso il tappeto introduttivo, Huxley può fare ora il suo ingresso mostrandosi con un sistema di crescita del personaggio in parte aderente alla tradizione dei MMO e in parte innovatore. Fissato inizialmente il tetto massimo al cinquantesimo livello, ogni passaggio apre la possibilità di migliorare le proprie abilità, coerentemente con la classe di partenza, ma non implica un aumento di potenza, quanto piuttosto la capacità di equipaggiare armi e armature migliori, con più slot disponibili per oggetti bonus. Al contrario Webzen è più incline a fornire ai personaggi nuove abilità che influiscano sulle loro possibilità di sperimentare diversi tipi di gameplay, che si rendono disponibili solo con l'avanzamento per ranghi e non per livelli. Questo tipo di crescita trasversale dipende dall'attività dei giocatori in PVP, così che per poter ottenere la possibilità di effettuare un doppio salto, formare un team o dare comandi alla squadra, sarete costretti a uccidere altri giocatori e non solo la fauna locale. E' inoltre da tenere presente che il rango determina il massimo livello raggiungibile, impedendovi di crescere oltre un certo limite senza cimentarvi nella guerra in corso tra le varie fazioni.
I riflessi e la precisione restano qualità determinanti in possesso del giocatore umano
La bacchetta non fa il mago
Potrebbe sembrare una scelta limitante per il giocatore, ma pone a mio avviso le basi per un coinvolgimento di tutti in battaglie campali di grandi dimensioni, dove anche un piccolo gruppo potrebbe avere la meglio su personaggi di livello elevato, o almeno questo è quello che ci auguriamo i ragazzi di Webzen riescano a realizzare con efficienza. Sotto questo aspetto la natura di Huxley, che nei combattimenti si presenta come un FPS, implica che l'abilità personale vale molto più di ogni armatura, dal momento che la crescita non coinvolge un'aumento della velocità, così che i riflessi e la precisione o se volete l'istinto, restano qualità determinanti in possesso del giocatore umano dietro la tastiera di gioco.
La bacchetta non fa il mago
Immaginatevi ora una città come Nostalomai che può contenere migliaia di abitazioni personalizzabili per ogni giocatore, un vero e proprio mega-agglomerato del futro, popolata da numerosi personaggi non giocanti con i quali dialogherete faccia a faccia per poter vendere e scambiare oggetti o intraprendere delle missioni. Il sistema di quest è infatti quello tradizionale già visto in molti MMO di successo e apre la strada per il PVE, che vi coinvolgerà in sessioni di FPS molto naturali, alle quali tutti siamo abituati completando la campagnia principale di qualunque sparatutto. Forse in questo modo si eviterà quel senso di disagio nel vedere le proprie ore scorrere via mentre si ripetono gli stessi gesti contro gli stessi nemici un'infinità di volta, nella speranza che il cervo demoniaco "droppi" la castagna infernale, fondamentale per ottenere il passato di noci per sfamare la scimmia urlatrice che insistiamo a portarci appresso.
Gli utenti di XBox 360 potranno incontrare i giocatori PC nelle stesse aree condivise
Considerando il lancio previsto per il 2007 non è facile stabilre se Huxley sia più un FPS con elementi MMO o il contrario e molte nuove idee si aggiungeranno nei mesi che seguono. E' però interessante notare come gli utenti di XBox 360 potranno incontrare i giocatori PC nelle stesse aree condivise, sebbene dispongano di battleground separati poiché un mouse si sa, vale ancora più di mille pad.
Sub-specie umana
Qualcuno potrebbe credere che un cataclisma planetario rinsalderebbe quel legame mai raggiunto tra gli esseri umani, ma i geniali coreani di Webzen hanno una teoria più pessimista, o forse semplicemente realista. Certo ci vuole uno sforzo d'immaginazione per giustificare la caduata sulla Terra di strani corpi non identificati meglio noti come Nuclearite, ma d'altro canto accadono tutti i giorni eventi "inspiegabili", basta leggere i giornali. Perciò diamo per buono che tutto questo possa infliggere alla cara vecchia Terra una scossa ecologica tale da mutare non solo il clima, già provato dall'uso di spry per ascelle, ma persino la fisionomia stessa della razza che ne domina con pugno di ferro l'evoluzione. Da un lato resiste il ceppo dei Sapiens, ottusi conservatori della specie bipede a tratti senziente, mantre germoglia al polo opposto dello spettro la conventicola degli Alternative. Ora capirete che in milioni di anni a fatica i Sapiens mandavano giù l'idea che non li avessero fatti tutti dello stesso colore, figuriamoci poi se c'era posto per i mutanti. Detto fatto, è guerra aperta tra i due e nulla sarà mai come prima.