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Itorah, provata la demo del metroidvania disegnato a mano

Abbiamo provato Itorah, un gioco che ci trasporta in un magico mondo legato al folklore del Centroamerica, con un'avventura in stile metroidvania.

PROVATO di Giorgio Melani   —   09/10/2021
Itorah
Itorah
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Tra le varie demo messe a disposizione nel corso dello Steam Next Fest, festival dedicato a varie produzioni indie in arrivo sulla piattaforma, ci ha particolarmente colpito quella di Itorah, che abbiamo provato e scoperto con grande piacere nel corso della settimana e che ora posizioniamo tra le uscite di interesse da tenere in considerazione nei prossimi mesi, visto che al momento è ancora previsto arrivare entro la fine del 2021. La prima cosa che salta all'occhio all'avvio di Itorah, ma anche semplicemente guardando le immagini, è la sua meravigliosa grafica in 2D disegnata a mano: invece di affidarsi all'ormai classica pixel art, il team Grimbart Tales ha deciso di basarsi su disegni veri e propri digitalizzati e trasformati in sprite e scenari per il loro gioco, una scelta piuttosto dispendiosa in termini di lavoro artigianale, ma che determina un aspetto singolare e molto affascinante, un vero e proprio elemento caratterizzante per un gioco di questo tipo.

Tale caratteristica viene inoltre supportata da un altro elemento stilistico di grande impatto, ovvero il fatto di trarre ispirazione dal folklore dell'America centrale, recuperando elemento culturali e tradizionali delle popolazioni precolombiane, scelta sicuramente non comune per costruire l'ambientazione di un metroidvania.

Guacamelee è sicuramente l'esempio più vicino, considerando entrambi gli elementi presi in considerazione, ma in questo caso l'ispirazione artistica va ancora più a ritroso, andando a recuperare tratti grafici e atmosfere legate a popolazioni precedenti la scoperta dell'America, cosa che incrementa ancora di più il senso di meraviglia e mistero che circonda il mondo di Nahucan, la fantasiosa ambientazione in cui ci troviamo a operare. Tra queste magiche atmosfere ritroviamo un vero e proprio metroidvania, che dovrà scontrarsi con una concorrenza estremamente agguerrita ma che ha dalla sua, tanto per iniziare, un aspetto davvero inconfondibile.

Itorah, la sua ascia e un incredibile viaggio

Itorah, come vediamo nell'immagine del gioco, è costantemente accompagnata da una strana ascia senziente
Itorah, come vediamo nell'immagine del gioco, è costantemente accompagnata da una strana ascia senziente

Diversi aspetti della storia non sono ancora molto chiari, anche perché la demo ci inserisce nell'azione senza grandi introduzioni narrative, ma sappiamo che Itorah è in qualche modo l'ultima umana rimasta in vita nel mondo di Nahucan, minacciato costantemente dall'espandersi di una misteriosa infezione chiamata semplicemente "peste". Questo ovviamente tira in ballo la protagonista, che armata di una strana ascia senziente e chiaramente ispirata allo stile "azteco" dovrà farsi strada all'interno di varie ambientazioni fino a raggiungere il cuore dell'albero della vita, elemento centrale per l'equilibrio della natura e degli esseri viventi di questo bizzarro mondo. La fonte d'ispirazione qui sembra essere decisamente Ori e i punti in comune con il titolo Moon Studios sono veramente tanti, in effetti: dal gameplay alle caratteristiche della storia fino alle soluzioni grafiche, è facile che Itorah richiami alla mente i due splendidi titoli per PC, Xbox e Nintendo Switch, ma ci sono comunque anche molti elementi distintivi in questo gioco.

La protagonista dalla forma umana e l'uso dell'ascia, per esempio, determinano già delle differenze sostanziali: affidandosi spesso al combattimento, Itorah sembra una sorta di action a scorrimento in queste fasi, per certi aspetti più vicino a Hollow Knight anche se ben distante da certe caratteristiche tecniche di quest'ultimo. Quello che riesce molto bene al titolo di Grimbart Tales è il fatto di costruire un'ambientazione solida e in grado di stimolarci all'esplorazione, che è poi la caratteristica fondamentale di un gioco di questo tipo, e questo è un'altra caratteristica in comune con i metroidvania migliori, in attesa di capire quanto riuscirà a sviluppare appieno le ottime premesse. La versione provata mostra buone basi anche se non lascia capire precisamente l'estensione dell'avventura, la presenza di quest e sotto-quest e la profondità del gioco, ma la strana società di individui mascherati in cui ci ritroviamo sprizza notevole vitalità, facendo pensare a un mondo che sarà piuttosto pieno nella versione finale.

Tra action e platform

Itorah, un combattimento contro un boss
Itorah, un combattimento contro un boss

L'uso dell'ascia è una caratteristica fondamentale del gameplay di Itorah, ponendo un certo accento sugli scontri che sono una costante del gioco, tanto da assumere un aspetto molto action in diverse fasi. La strana arma senziente consente diversi tipi di attacco e vere e proprie sequenze di combo che possono essere utilizzate in un'ottica quasi da picchiaduro, quando gli scontri si fanno particolarmente intensi. Tuttavia, è ben presente anche l'elemento platform in Itorah, con ampie sezioni dedicate all'abilità nell'uso di salti, doppio salti e interazioni varie con gli elementi dello scenario per raggiungere le sezioni più profonde delle varie aree. La doppia anima risulta evidente dopo pochi minuti di gioco, quando si passa da situazioni in cui gli scontri sono preponderanti ad altre che invece prediligono maggiormente l'abilità nei controlli e nei salti tra piattaforme. Non si riscontrano ancora dei veri e propri enigmi ambientali o segreti da scoprire, ma bisogna sempre considerare che si tratta di una versione di prova.

Per forza di cose, vista la sua estensione limitata, la demo non approfondisce più di tanto le caratteristiche tipiche del metroidvania, ovvero il backtracking e l'esplorazione della mappa alla ricerca di nuove zone da sbloccare con l'evoluzione del protagonista, ma è stato comunque possibile rilevare le tipiche acquisizioni di nuove abilità come doppio salto o potenziamenti dell'arma in grado di espandere le possibilità di esplorazione. Ci sarà da valutare le possibilità di evoluzione dell'ascia e della protagonista e gli elementi effettivamente nuovi che potrà apportare al genere, ma se dovesse anche adeguarsi al canone senza aggiungere nulla di particolare potrebbe avere le carte in regola per presentare comunque un'ottima alternativa ai vari capisaldi.

Uno stile inconfondibile

Itorah, immagine della visita in un villaggio
Itorah, immagine della visita in un villaggio

Assistiamo a un certo sovraffollamento di giochi in stile metroidvania in questi anni, sebbene il rischio di saturazione sia molto mitigato proprio dai labili confini in cui vengono inscritti i giochi di questo tipo, derivando da ibridazioni di caratteristiche diverse. Considerando questo, è già un ottimo punto di partenza il fatto di poter contare almeno su un aspetto estetico inconfondibile e questa è sicuramente una caratteristica a favore di Itorah: invece di puntare sulla classica pixel art, la grafica 2D disegnata a mano e animata attraverso una quantità impressionante di frame riesce sempre a fare una sua notevole figura. Un po' come i titoli VanillaWare, anche questo rappresenta un po' una sorta di evoluzione diretta dello spirito dei giochi a 8 e 16-bit, portando il 2D nel mondo dell'alta definizione ma senza cercare di emulare lo stile vintage.

Nella versione di prova si stenta un po' a trovare una consistenza nel level design, nel senso che Itorah alterna momenti interessanti ad altri in cui i livelli sembrano ancora piuttosto vuoti e in generale sembra mancare lo studio del ritmo di gioco e della varietà di situazioni che rendono grandi altri titoli di questo genere. Tuttavia, siamo ancora in fase di sviluppo, dunque non si possono ancora dare giudizi definitivi sotto questo aspetto. Anche la varietà di nemici è ancora un po' carente per il momento, ma attendiamo comunque di vedere l'evoluzione del progetto nei prossimi mesi, che potrebbe concentrarsi proprio su questi aspetti.

Il primo impatto con Itorah è positivo, grazie soprattutto al suo aspetto che palesa una grande cura nel disegno e nelle animazioni da parte degli sviluppatori. La scelta di ricorrere al folklore e agli elementi culturali delle popolazioni precolombiane dona già del fascino in più a un titolo che rischia di soffocare in mezzo a un'enorme quantità di metroidvania, così come la scelta di utilizzare un tratto grafico disegnato a mano è sicuramente azzeccata e contribuisce a costruire una notevole identità per il gioco. Speriamo che Grimbart Tales riesca ora ad arricchire un po' i livelli di ulteriori sfide e situazioni differenti, oltre a una maggiore varietà di nemici, ma la base di partenza è sicuramente interessante.

CERTEZZE

  • Aspetto davvero piacevole, disegnato a mano e ben animato
  • L'idea dell'ascia senziente potrebbe caratterizzare bene il gameplay
  • L'ambientazione legata alla cultura precolombiana dona un grande fascino

DUBBI

  • Level design ancora un po' semplice e discontinuo
  • Da valutare la varietà di nemici e situazioni di gioco