Tra le presenze più o meno annunciate nel corso dello State of Play di gennaio 2024 c'era anche Judas, il nuovo gioco di Ken Levine e Ghost Story Games, che promette di riportare sui nostri schermi un immersive sim in prima persona dal notevole impatto, come ci si potrebbe aspettare dal designer in questione. La scritta "Dal creatore di BioShock" che compare all'inizio del video è quasi superflua, considerando che le reminiscenze dal celebre gioco di Irrational Games sono chiarissime per tutti, dopo qualche secondo di trailer. Forse anche troppo, a dire il vero: il senso di déjà vu è inevitabile tra inquadratura, atmosfera e stile generale, ma considerando quanto tempo sia passato dalla celebre trilogia (o meglio da BioShock Infinite, visto che il terzo capitolo ha poco a che fare con Levine), la cosa non ci dà veramente alcun fastidio, anzi.
Il problema è che l'attesa sembra ancora molto lunga, e l'assenza di qualsiasi riferimento temporale sull'uscita ufficiale, anche dopo questa nuova presentazione, non fa che confermare l'idea.
L'intenzione dichiarata di Ken Levine era proprio proseguire il discorso aperto con System Shock e BioShock, ovvero un action in prima persona dotato di una forte componente narrativa, nell'accezione di Irrational/Ghost Story. In base ai precedenti, possiamo aspettarci un'esperienza che ha elementi misti tra sparatutto in soggettiva e gioco di ruolo, ma che vuole soprattutto raccontare una storia, ponendo il giocatore al centro di colpi di scena e situazioni in grado di lasciare il segno, ma con una novità potenzialmente enorme: la libertà di scelta. Vediamo dunque cos'è emerso di nuovo su Judas dal trailer pubblicato durante lo State of Play di gennaio 2024.
Libertà di scelta?
I riferimenti a BioShock sono evidenti e gli sviluppatori non nascondono certo la volontà di recuperare elementi stilistici e tematici dalla serie, ma c'è una caratteristica dichiarata che potrebbe risultare dirompente rispetto alla struttura classica dei titoli di Levine: la possibilità di scelta concessa al giocatore. "Volete riparare ciò che avete distrutto o lasciare che tutto bruci? È una decisione che spetta a voi", riferisce lo stesso Levine nel post pubblicato sul blog di PlayStation in corrispondenza con l'arrivo del nuovo trailer, ma la tematica ricorre anche nei materiali promozionali. Considerando la rigida struttura narrativa e registica che ha caratterizzato le produzioni precedenti, non è facile immaginare come possa strutturarsi questa libertà d'azione concessa al giocatore: sarà vera libertà o un espediente narrativo? Paradossalmente, proprio sull'illusione della scelta in base a proprie convinzioni morali è giocato il grande colpo di scena del primo BioShock, dunque anche Judas potrebbe riservare delle sorprese su questo fronte.
Tuttavia, l'intenzione sembra proprio quella di segnare un punto di rottura nella costruzione della storia, pur mantenendo intatto lo stile generale e la modalità in cui questa viene messa in scena: "abbiamo voluto creare un'esperienza in cui queste decisioni e il modo in cui la storia si sviluppa dipendono dai giocatori", scrive Levine, insistendo sul fatto che sarà il giocatore, nei panni di Judas, a guidare ogni evento, dagli elementi della trama alle conseguenze sul mondo e gli altri personaggi del cast, "come non avete mai sperimentato prima" nei giochi di Irrational. Sono dichiarazioni importanti, che sembrano puntare su caratteristiche veramente innovative rispetto al normale modus operandi degli sviluppatori, dunque l'idea è che queste interazioni profonde del giocatore sulla costruzione della storia siano gli elementi fondamentali su cui il titolo è costruito.
Contenuti nuovi in forme note
Il nuovo trailer mostra qualcosa di più della nuova realtà distopica messa in scena da Ghost Story: in questo caso abbiamo a che fare con una futuristica città fluttuante nello spazio chiamata Mayflower, i cui cittadini sono addestrati a spiarsi l'un l'altro e dove la tecnologia controlla ormai ogni aspetto della gestione della società. Le premesse sono simili a quelle di altri giochi ma l'avvio degli eventi sembra qui significativamente spostato in un punto diverso da quello a cui siamo soliti assistere: dopo che i leader di questa nave hanno cercato di creare una sorta di società modello, costringendo gli abitanti a recitare il ruolo dei bravi cittadini, il protagonista ha avviato una rivoluzione, di fatto distruggendo tutto il sistema. A questo punto inizia l'azione, ponendo al giocatore la scelta tra il cercare di riparare quanto è stato distrutto o lasciare che il mondo bruci, ed è questa la scelta fondamentale che dovrebbe plasmare tutto lo sviluppo degli eventi.
Il gameplay che si intravede nel trailer sembra quello classico dei giochi Irrational, con veloci scontri contro nemici bizzarri, che vanno da automi vari ad altri umani, all'interno di ambientazioni decadenti che mostrano un'opulenza ostentata ormai in rovina totale.
Tutto un po' già visto, in effetti, sebbene l'ambientazione sembri qui più classicamente fantascientifica rispetto alle visioni art deco di Rapture e Columbia, più radicata nella cultura pop americana e forse con una maggiore vena satirica nei confronti della società USA. Sembrano tornare anche i poteri speciali, legati a un qualche tipo di innesto cibernetico più che alle sperimentazioni genetiche dei plasmidi. Anche lo stile grafico, che punta a una particolare stilizzazione surreale più che al realismo totale, richiama le soluzioni estetiche viste nei giochi precedenti di Levine ma risulta sempre efficace e interessante.
Tutto sembra giocarsi sulla capacità di inserire novità, come l'annunciata possibilità di scelta e le sue importanti conseguenze, all'interno di una forma ben consolidata e nota, che tuttavia attira ancora l'attenzione vista le sue peculiarità. In virtù della nostalgia ci potremmo tranquillamente accontentare di un'altra storia raccontata nel tipico stile Irrational, ma Judas sembra voler andare oltre e proporre qualcosa di nuovo, e non vediamo l'ora di saperne di più.