Dopo mesi di assestamento, Kingdom Come: Deliverance inizia finalmente a essere ampliato. La nuova patch, la 1.6, ha migliorato la stabilità generale e ha introdotto la modalità Hardcore, pensata per chiunque abbia finito il gioco e sia in cerca di una sfida maggiore. Abbiamo quindi deciso di testarla un po' per capirne il funzionamento e valutarne l'impatto sul gameplay. Sinceramente, non ci ha soddisfatti moltissimo. Ma andiamo con ordine.
La modalità Hardcore
Le modifiche principali apportate al gameplay di Kingdom Come: Deliverance dalla modalità Hardcore sono tutte orientate a trasformarlo in una specie di survival. Intanto vengono disattivati i salvataggi automatici, costringendoci a valutare con maggiore attenzione le nostre mosse. Per salvare bisogna bere l'apposita bevanda, dormire in un letto di proprietà o usufruire dei servizi completi dei bagni. Rimane la possibilità di salvare uscendo dal gioco, con il salvataggio che viene cancellato all'avvio successivo. La parte introduttiva è rimasta sostanzialmente identica, con solo una maggiore difficoltà nei combattimenti: ora i nemici meglio equipaggiati di Henry, il protagonista, fanno ancora più male e sono quasi impossibili da battere. Dalla bussola sono spariti i punti cardinali e i segnaposto non vengono più mostrati quando ci si trova troppo distanti dall'obiettivo.
Più avanti, quando potremo muoverci liberamente, scopriremo anche che non è possibile usare i viaggi veloci. Insomma, l'esplorazione è stata resa più complicata, facendo assumere una grande importanza ai cavalli, che aiutano ad abbreviare gli spostamenti. A nostro giudizio è anche più tediosa, perché ripercorrere più volte la stessa strada per spostarsi da un villaggio all'altro può diventare ripetitivo. Inoltre, chi ha già finito il gioco ricorderà sicuramente molte delle destinazioni delle varie missioni, quindi più che di sfida aggiuntiva, parleremmo di fastidio aggiuntivo, che è ben diverso. Un'altra novità introdotta dalla modalità hardcore nel gameplay di Kingdom Come: Deliverance è l'obbligo di selezionare almeno due perk negativi, che vanno a influire ulteriormente sulla difficoltà generale. Ad esempio se si riduce la velocità di rigenerazione della stamina, i combattimenti diventano naturalmente più difficili, mentre si decide di rendere le ossa di Henry più fragili, sarà l'esplorazione delle aree più impervie a riservare qualche rischio in più. Da notare comunque che i perk negativi sono selezionabili anche nelle partite normali, ma sono facoltativi.
Per il resto Hardcore si traduce in una maggiore lentezza nel fare un po' tutto: i punti esperienza si ottengono più lentamente, dormire rigenera salute più lentamente, gli effetti di cibo e pozioni curative sono più lenti, non ci sono più indicatori per gli stati di Henry (bisogna fare riferimento agli effetti visivi), riparare armi e armature e fare acquisti costa di più, mentre le missioni fruttano meno bottino. Fondamentalmente è tutto qui. Purtroppo non ci sono nuovi contenuti ad accompagnare la modalità Hardcore, che possiamo quindi considerare interessante solo per quei pochi ultra appassionati che desiderano ardentemente continuare a giocare a Kingdom Come: Deliverance a oltranza. Tutti gli altri possono tranquillamente guardare oltre.
Stato del gioco dopo la patch 1.6
Oltre alla modalità Hardcore, la patch 1.6 di Kingdom Come: Deliverance ha portato con sé molti bug fix, che si vanno a sommare a quelli delle patch precedenti. Alcuni si staranno chiedendo com'è attualmente lo stato del gioco. Intanto facciamo una precisazione: la maggior parte dei problemi che ancora permanevano sono stati sistemati con la patch precedente, la 1.5. Con la 1.6 sono arrivati ulteriori miglioramenti, applicati però su di una base di partenza ormai molto solida.
Attualmente ci sono ancora alcuni piccoli problemi e giocando può capitare di incappare in qualche glitch qua e là, ma in generale Kingdom Come: Deliverance è diventato un titolo stabile e fluido. Sulla fluidità in particolare abbiamo fatto delle ricerche, perché trarre conclusioni da un test effettuato su di un singolo sistema sarebbe francamente irrilevante, e abbiamo scoperto che attualmente c'è grande soddisfazione per le prestazioni del gioco, ma anche che permangono dei problemi di cali di framerate con alcune configurazioni. Comunque sia, visto che su PC è impossibile sapere lo stato dei singoli sistemi (che spesso influisce moltissimo sulle prestazioni, anche se gli utenti tendono a dimenticarlo), ci spingiamo ad affermare che da questo punto di vista Warhorse ha finalmente plasmato il gioco com'era nei suoi progetti iniziali. Quindi, se siete tra quelli che erano stati frenati dalle problematiche tecniche, ora è il momento giusto per tornare a valutare seriamente l'acquisto.
Conclusioni
La modalità hardcore è sicuramente un'aggiunta interessante per gli appassionati di Kingdom Come: Deliverance, soprattutto perché gratuita e accompagnata da una nuova tornata di bug fix. Comunque sia, la mancanza di nuovi contenuti dedicati la rende davvero appetibile solo a quelli che desiderano ardentemente rigiocare l'intera avventura con un livello di sfida maggiore. Tutti gli altri possono anche fare finta di nulla e attendere le espansioni per avere qualcosa di nuovo da fare.
PRO
- Effettivamente il gioco diventa più difficile
- Ora il gioco è stabile e fluido
CONTRO
- Nessun nuovo contenuto che spinga davvero a rigiocare
- Di base la modalità Hardcore rende solo tutto più lento