Kunitsu-Gami: Path of the Goddess venne mostrato la prima volta la scorsa estate, durante il lungo show allestito da Microsoft a Los Angeles. Fin da subito siamo rimasti rapiti dalla sua bellezza, alla quale forse molti non avrebbero dato peso se non fosse che è sviluppato nientemeno da Capcom. Ora che il gioco è tornato sotto i riflettori, la software house giapponese gli ha anche dedicato un breve, ma esauriente video dove ne descrive il gameplay, e altre caratteristiche salienti.
Classico Sperimentale
Prima di addentrarci nelle meccaniche che comporranno il gameplay di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è necessario però capire perché questo gioco ci ha incuriosito così tanto, e fin da subito. Intanto che esista un'opera simile è solo che una buona notizia: progetti del genere nascono quando le casse sono piene e la dirigenza ha voglia di sperimentare. Non tutte le ciambelle riescono col buco, ma Capcom sta bene, talmente bene che in questi anni di tormenta è una delle software house più solide, credibili, eclettiche. Titoli come Kunistu-Gami ci riportano alla sperimentazione selvaggia degli anni del GameCube e dei famigerati Capcom Five, cinque giochi creativi che l'azienda giapponese promise a Nintendo e dai quali uscirono quattro classici: non in ordine di importanza Viewtiful Joe, P.N.03, Resident Evil 4 e Killer 7. Di più, un prodotto come Kunitsu-Gami ricorda certe follie di FromSoftware come Otogi, e tutti quei giochi che ci hanno fatto innamorare di PlayStation e Nintendo in prima battuta, ovvero la classica follia giapponese per la quale perdere perdutamente la testa. Un esempio tra tutti? Odama, simile al classico flipper dove la palla veniva spedita contro dei samurai.
Shakuhachi
E ancor prima del gameplay, che possiamo pure raccontare ma fino a quando non si tocca con mano conta fino a un certo punto, c'è la grafica. No, non parliamo dell'aspetto tecnico, delle texture, degli effetti di luce, ma dell'aspetto artistico della faccenda. Kunitsu-Gami: Path of the Goddess ad oggi è soprattutto questo: quasi un'opera d'arte in movimento. Le animazioni così morbide, certe al limite del rotoscoping, fanno venire i brividi, ma i dettagli su cui perdere la testa sono sparsi ovunque, persino nella traccia cinetica lasciata dalla nostra arma che si riempie di colori come fosse un caleidoscopio. I balli della vittoria, la musica fischiata dei shakuhachi, i tamburi taiko che rullano quasi incontrollati e poi queste creature che come sempre hanno radici shinto, ma questa volta vanno coraggiosamente oltre, nei di dettagli, nei colori, nelle loro contorsioni demoniache. Tra tanti acquisti impulsivi per cui mangiarsi le mani su cui tutti siamo caduti, quello mosso dalla fame di bellezza sarebbe sicuramente il meno grave. Da questo punto di vista Kunitsu-Gami: Path of the Goddess ha già vinto, è un prodotto di cui Capcom deve andare comunque fiera.
Il Monte Kafuku
Come sarà da giocare è invece tutto da vedere. Il gioco si è rivelato essere un atipico tower defence dove di giorno si purificano gli abitanti di un villaggio, e di notte si utilizzano come risorsa per contrastare l'invasione dei nemici. Il protagonista si chiama Soh e il suo compito è guidare la vergine Yoshiro lungo la purificazione del Monte Kafuku, ovvero attraverso tutti portali torii che rappresenteranno l'ingresso di ogni villaggio. Di giorno dovremo scegliere quale abitante e zona purificare e nel frattempo guidare Yoshiro fino al portale spianandole magicamente la strada.
L'effetto è magistrale: tracciando la strada, al passaggio di Soh vedremo alzarsi quelle che sembrano delle braccia umane che successivamente sembrano mutare in zampe equine, nelle quali però è possibile anche scorgere qualcosa che somiglia a degli scettri, che ergendosi ai lati del protagonista per un attimo hanno anche la forma di una cassa toracica. Da togliere letteralmente il fiato. Mentre tracciamo la strada, Yoshiro inizia a ballare lungo il percorso.
La spada di Soh
Quando purificheremo un abitante, questo potrà essere associato a diversi ruoli: il taglialegna eccelle nel corpo a corpo, l'arciere naturalmente sulla media distanza. Ci sono anche classi specializzate nell'uso di magia e che rallentano l'avanzata demoniaca, ma possono anche aiutare i propri compagni; tra quelle mostrate c'è anche l'artigiano che può riparare dei portali che danneggiano al passaggio i nemici e altre piccole strutture utili alla battaglia. Prima che arrivi la notte dovremo aver scelto chi far combattere e dove ma è una scelta che potremo comunque modificare nel corso della battaglia.
Che sia chiaro, oltre a dirigere i soldati dovremo anche combattere in prima persona, da questo punto di vista Kunitsu-Gami è a tutti gli effetti un action. Potremo anche caricare delle mosse speciali decisamente coreografiche. Non sappiamo ancora con quale cadenza, ma in Kunitsu-Gami sono previsti anche diversi boss da sconfiggere: nel video viene mostrato il Seethe, enorme creature vermiforme da sconfiggere con l'aiuto degli abitanti.
L'idea di creare un tower defence che sia anche un po' un musou può essere interessante, poi bisogna vedere come questa formula verrà davvero implementata. Un gioco può essere divertente, addirittura un capolavoro e quindi valere il prezzo del biglietto, anche con un impianto semplice: serve però un gameplay intelligente, un buon grado di sfida, una progressione che tiene alto l'interesse. Ora sappiamo più o meno di che pasta è fatto Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, ma mai come in questi casi è necessario mettere le mani sul pad per capire davvero se l'esperienza vale la pena, oltre che di essere collezionata ed ammirata, anche di essere vissuta.
Vi ricordiamo che Kunitsu-Gami: Path of the Goddess uscirà quest'anno (estate o autunno?) per Xbox Series X|S, PS5 e PC (Steam, Windows Store). Sarà inoltre incluso al lancio sul Gamepass Microsoft e tradotto in italiano.