Al netto dei grossi problemi tecnici avuti al lancio, nelle ore successive all'uscita della Forma Ultima, l'espansione di quest'anno di Destiny 2, il web si è riempito di cauto ottimismo. Questo perché i giocatori più appassionati, che avevano appena finito di divorare le sette ore della campagna, ne hanno apprezzate il ritmo narrativo, i momenti emotivamente intensi e il crescendo nella difficoltà. Poi è tornata la cautela: prima di esprimere un verdetto bisognava aspettare l'arrivo del raid, il grande metro di misura per la soddisfazione dei Guardiani veterani.
Orlo della Salvezza ha fatto il suo debutto e ha richiesto più di 19 ore a una delle squadre più brave al mondo per essere battuto con altri grossi esponenti della community di Destiny 2 che ce ne hanno messe quasi 24. Finita la corsa al primato mondiale, il resto dei guardiani lo ha affrontato e lo ha adorato, ma nessuno poteva aspettarsi cosa sarebbe venuto immediatamente dopo.
Bungie ha detto già all'annuncio dell'espansione che non avrebbe messo lo scontro finale con il Testimone, il cattivo principale di questi dieci anni di Destiny, come ultimo atto del raid. Questo perché l'80% dei giocatori del suo MMO spaziale non ha mai messo piede nell'endgame e sconfiggere il burattinaio che ha mosso tutti i fili dell'universo doveva essere un'esperienza aperta a tutti. Così, appena la prima squadra ha sconfitto il Testimone nel raid si è sbloccata la prima attività per 12 giocatori della storia del gioco.
Lì, le squadre di guardiani (con un filmato introduttivo alla Avengers Endgame) che hanno abbattuto il cattivo sono state premiate con una serie di filmati (tra i migliori della storia del gioco) che hanno dato al suo filone narrativo principale un epilogo commovente, indimenticabile e, soprattutto, coerente. Per capire perché La Forma Ultima è la conclusione perfetta ai primi 10 anni di Destiny, però, è indispensabile scomporre le sue molte parti: solo così sarà evidente come gli sviluppatori abbiano centrato l'obiettivo in tutte le aree chiave del gioco, tranne una.
La gang torna insieme
Il primo termometro per misurare la qualità di un'espansione di Destiny 2 è la campagna, il contenuto narrativo che ha sulle sue spalle la maggior parte della storia. Quella della Forma Ultima è una campagna che parte benissimo con il ritorno di Cayde-6, il guardiano più amato di questo universo, rallenta un po' con delle missioni dedicate al ritrovamento dei personaggi principali sparsi per il Cuore Pallido del Viaggiatore e poi riaccelera vertiginosamente mentre tutti sono alla ricerca di un punto debole per sconfiggere il cattivo.
In questa avventura c'è tutto ciò che i fan hanno chiesto a Bungie dopo la cocente delusione dell'Eclissi: tanti momenti di rapporto personale tra i personaggi principali, una nuova fazione nemica che mescoli le carte del gameplay, una nuova sottoclasse che non viene centellinata come la Telascura dell'espansione precedente, tante nuove abilità con cui sperimentare, armi e armature bizzarre in abbondanza e una curva di difficoltà crescente con un deciso picco in corrispondenza del boss finale.
Con 40 minuti totali di filmati, sia creati col motore di gioco, sia in computer grafica, La Forma Ultima si prende tantissimo spazio per mettere in mostra i conflitti interiori dei protagonisti, le conseguenze di una storia così lunga e l'impatto che la sua conclusione sta avendo su tutti quanti. L'ambientazione in cui avviene tutto questo, poi, fa da vero e proprio personaggio perché non solo abbandona la maggior parte degli stilemi passati (le solite tre aree da ripercorrere avanti e indietro) ma si trasforma per l'occasione in un'esperienza lineare che avvicina i giocatori al nemico finale.
Jolly, il capolavoro
Finita la campagna, La Forma Ultima investe il giocatore con una carrellata di attività una migliore dell'altra: dagli eventi pubblici sparsi per il Cuore Pallido del Viaggiatore alle attività per salvare degli spettri perduti passando per quattro missioni (di cui due esotiche) che approfondiscono il rapporto tra chi gioca e i "volti nuovi" di Destiny 2. Si passa da un'avventura con Caiatl, l'imperatrice dei Cabal, a una con Mithrax, il kel del casato della Luce elixni, per schivare qualche inganno di Savathun e concludere con Jolly, una delle missioni più belle della storia del gioco.
Questa missione ha al centro il rapporto tra il Corvo e Cayde-6 e mette i guardiani nei panni di un vero e proprio cacciatore alla frontiera del Sistema Solare: dovrete perlustrare, mettere su un campo base ed eliminare bersagli importanti, il tutto progredendo un filone narrativo fondamentale e con una conclusione adrenalinica che scalda il cuore. Come ciliegina sulla torta, poi, la ricompensa al termine dell'avventura è un fucile da cecchino ora indispensabile per fare tanti danni nei contenuti più difficili.
La migliore incursione del gioco
Finite le missioni secondarie e riunite le squadre è arrivato il momento di lanciarsi nel raid. La corsa al primato mondiale è un evento seguitissimo dalla community di Destiny che guarda su Twitch i migliori provare ad arrivare per primi o tenta a sua volta di concludere quella che è l'attività più difficile e complicata dell'espansione. Il punto di riferimento da superare per un grande raid era chiarissimo: Ultimo Desiderio, un'incursione completata, in questa modalità, solo da 12 persone quando ha fatto il suo debutto.
Orlo della Salvezza non è stato da meno: divisa in cinque scontri uno più complesso dell'altro, questa incursione ha piegato anche i più bravi, i più preparati e i più esperti dimostrando che Bungie ha ancora la stoffa per fare un endgame spettacolare. Le ultime due sfide, una incredibilmente complessa, una (lo scontro per fermare la Forma Ultima del Testimone) incredibilmente mortale, infine, hanno sedimentato la reputazione di questo raid come il migliore della saga per varietà delle meccaniche, ambientazione ed esperienza complessiva.
La complessità di questa incursione ha sedimentato un altro punto cardine di una grande espansione di Destiny 2: la difficoltà variabile. Nella Forma Ultima ci sono contenuti per tutti: da una campagna ben fatta, semplice (non così tanto in versione leggendaria) e con il suo evento finale, all'incursione più intricata e sfaccettata della saga. L'unico punto dolente su cui l'intera community è concorde è quello della colonna sonora. La musica della Forma Ultima non ha neanche lontanamente il mordente e l'iconicità di quelle delle espansioni passate e la musica è una di quelle cose che hanno reso grande Destiny. Potrebbe avere avuto un impatto su questa valutazione anche il recente licenziamento di Michael Salvatori, il compositore di tutti i temi più celebri di questa saga.
Il trionfo della scelta
La Forma Ultima non è la miglior conclusione possibile per la saga della Luce e dell'Oscurità perché ha una campagna divertente, missioni esotiche adrenaliniche e il miglior raid della storia di Destiny 2. Certo, tutte queste cose contribuiscono non poco, ma questa espansione è il finale perfetto perché è coerente. Quanto segue contiene anticipazioni dei finali del gioco, quindi procedete in modo consapevole.
Il Testimone voleva dare all'universo una forma definitiva, immutabile e tirannica, quindi priva di sofferenza. Il Viaggiatore, come araldo della Luce, è da sempre una forza del libero arbitrio, un agente che mette nelle mani delle forme viventi gli strumenti per fare grandi cose senza mai indicare quali queste siano. Il Comandante Zavala lamenta spesso di venerare un dio silente e il Viaggiatore, anche a un passo dalla distruzione, anche di fronte al collasso dell'universo, non parla.
Il momento apicale di questa espansione, quando Spettro sacrifica la sua Luce per sferrare il colpo di grazia al Testimone, è quello di una scelta. Il Guardiano, disperato per la perdita del suo compagno di vita, prega il Viaggiatore di ridarglielo, implora il suo intervento, ma a rispondere è Cayde-6 che sceglie di sacrificare la sua Luce per riportare in vita Spettro e così facendo sceglie che significato dare alla sua seconda vita. Tutta la storia di Destiny 2 è stata dettata da questo imperativo del Viaggiatore: dare alle persone la possibilità di scegliere.
I Precursori (la civilizzazione che ha fuso tutte le coscienze dei suoi abitanti per generare il Testimone) volevano estorcere uno scopo al Viaggiatore che, per questo, li ha abbandonati. In quel momento è iniziata la loro missione di creare la forma ultima, lo scopo finale. Dopo la missione finale è il redivivo Spettro a dire proprio questo: "Il Testimone voleva dare uno scopo all'universo, ma siamo noi a scegliere il nostro scopo, sta a noi decidere il nostro destino". Il Testimone per milioni di anni ha cercato di dettare il futuro di ogni essere vivente, i Guardiani si sono opposti a lui affinché ognuno fosse libero di scegliere il proprio destino. Non potevamo immaginare una conclusione migliore di questa per la prima grande saga dell'universo di Destiny.