The Legend of Zelda: Oracle of Seasons / Ages (2001)
Progetto ambizioso per GameBoy Color nato come al solito dalla mente di Miyamoto, prodotto da Nintendo e sviluppato, inaspettatamente, dal rinomato team Flagship della Capcom. A posteriori è facile vedere in questo titolo l'inizio della forte collaborazione Nintendo-Capcom, resa nota dalle due software house solo poco più di un anno fa e che, a quanto pare, pone le sue radici nel 1999/2000: a questi anni infatti risale il periodo di lavorazione e presentazione all'E3 2000 di Chapter of Power, Chapter of Courage e Chapter of Wisdom. Come avrete notato, originariamente questa doveva essere una sorta di trilogia nella quale Link avrebbe dovuto viaggiare attraverso tre mondi, non si sa se per recuperare le tre parti del Triforce o se inviato da esse per risolvere una situazione pericolosa (visto il risultato finale, probabilmente la seconda); i giochi sarebbero stati collegati tra loro attraverso un sistema di password.
Un anno dopo la presentazione, i titoli cambiarono il nome in Oracle of Seasons, Oracle of Ages e Oracle of Secrets: quest'ultimo venne fermato da Miyamoto (solito supervisore onnipresente), probabilmente per il troppo complicato meccanismo di password che avrebbe richiesto l’interazione tra tre titoli e per lo stringersi dei tempi. Con una campagna pubblicitaria notevole, The Legend of Zelda: Oracle of Ages e The Legend of Zelda: Oracle of Seasons vennero pubblicati a Febbraio e Maggio 2001 (rispettivamente in Giappone e America) riscuotendo un grande successo sia presso i possessori di GameBoy Color (o, i più fortunati, del nuovissimo GameBoy Advance) sia presso gli appassionati di Zelda.
The Legend of Zelda: Oracle of Seasons / Ages (2001)
Le due trame, simili all'inizio, si sviluppano successivamente in maniera totalmente diversa.
In Oracle of Seasons il Triforce trasporta Link nel mondo di Holodrum dove Din, l'oracolo delle Stagioni, è stata rapita da Onox, generale malvagio. Nel suo piano di conquista, la scelta di Onox non è stata casuale: infatti il mondo cade nel caos a causa della mancanza di Din e le stagioni si susseguono senza senso. Link, trovato svenuto dopo il teletrasporto proprio da Din, decide di intervenire: sulla mano dell’elfo compare il simbolo del Triforce, segno che è il sacro triangolo ad aver mandato lì il giovane. Aiutato da un grande albero parlante, Maku, protettore di Holodrum, Link parte alla ricerca delle otto Essenze della Natura che gli consentiranno di riportare il mondo all'ordine e salvare Din.
L'elemento più interessante di questo titolo è la Rod of Seasons, che vi permette di cambiare le quattro stagioni a vostro uso e piacimento: un vasto lago vi sbarra la strada?! Niente paura, basta “chiamare” l’inverno e il risultato sarà un lago ghiacciato facile da superare! E se doveste trovare un passaggio sul fondo del lago?! Sarà sufficiente far arrivare l'estate e il nostro bel laghetto sarà ridotto ad una pozzanghera per il caldo! Questi sono solo due esempi piuttosto banali di ciò che potrete fare con questo utile oggetto, indispensabile per il prosieguo dell'avventura.
The Legend of Zelda: Oracle of Seasons / Ages (2001)
In Oracle of Ages invece il Triforce spedisce Link a Labrynna: questo mondo è minacciato da Veran, una strega che si è impossessata del corpo di Nayru, l'Oracolo delle Età, per sconvolgere il presente agendo nel passato. Link, convinto ad intervenire anche a causa del simbolo del Triforce che compare sulla sua mano (segno che non si trova certo lì per caso), parte per la sua avventura: anche qui verrà aiutato da un albero parlante, Maku, protettore di Labrynna (anche se hanno lo stesso nome, i due alberi dei due giochi sono diversi). Per contrastare Veran, Link sarà costretto a viaggiare nel tempo tra presente e passato (400 anni prima) grazie all'arpa di Nayru e a recuperare le otto Essenze del Tempo.
The Legend of Zelda: Oracle of Seasons / Ages (2001)
Il bello di questi titoli è la loro possibilità di collegamento: se infatti è vero che possono essere giocati tranquillamente singolarmente, finirli entrambi uno di seguito all'altro (non importa l'ordine) inserendo all’inizio del secondo la password avuta al termine del primo, aiuterà Link a trovare non solo tutti i misteri che conosce l'Oracolo dei Segreti (toh... il terzo titolo...), ma anche a scoprire chi o cosa ci sia effettivamente dietro il caos seminato nei due regni; in pratica si tratta del vero finale. Inoltre questo è l'unico metodo per raccogliere tutti gli anelli magici (una cinquantina) che donano al protagonista svariati poteri: nel passaggio da un titolo all'altro anche alcuni amici (e nemici) verranno trasportati e, se si inizia un titolo con la password presa alla fine dell'altro, il gioco comincerà con quattro cuori anziché i canonici tre.
Tecnicamente parlando i giochi sono pressoché identici tra loro ed alla versione a colori di Link's Awakening uscita nel 1998: vi è una maggiore cura dei particolari e una gamma di colori più vari, per il resto sono uguali. Oracle of Ages e Oracle of Seasons, pur avendo parecchie cose in comune, si differenziano per storia, luoghi, personaggi: anche gli equipaggiamenti, al di là della Rod of Seasons e della Harp of Ages, non sono del tutto identici con alcune armi esclusive ad una versione o all'altra. Tra le aggiunte al classico equipaggiamento di Link vanno segnalati i guanti magnetici (Seasons) per attirare oggetti metallici, mentre per il ritorno di vecchie glorie sono felice di aver ritrovato il bastone di Somaria (Ages), utile per creare dei blocchi di pietra grazie al quale risolvere determinati enigmi. Ci sono otto dungeon per gioco, tutti diversi e piuttosto vari, qualcuno davvero complesso: non sono due giochi facili, ma mentre per la sua struttura Oracle of Seasons è incentrato sull'esplorazione (nelle quattro stagioni) e sull'azione, Oracle of Ages è dotato di una trama più intricata e di un maggior numero di personaggi (a causa dei viaggi temporali) che lo rendono il meno lineare dei due.
Particolare e simpatico l'aiuto che Link riceve da tre animali in entrambi i titoli: Ricky, un canguro armato di guantoni da box, Dimitri, una sorta di piccolo triceratopo molto abile nel nuoto, e Moosh, un buffo orso alato capace di superare piccoli precipizi.
Una curiosità: in Oracle of Ages è possibile incontrare nuovamente gli Zora, le fate randagie e Tingle, mentre in Oracle of Seasons vedremo i Goron e Malon, Talon e Ingo; chi vi ha giocato avrà sicuramente notato che sono tutti personaggi e popoli nati in Ocarina of Time e/o Majora's Mask.
Speciale La Leggenda di Zelda:
Parte Prima: Un Uomo Chiamato Shigeru
Parte Seconda: Intuizione, Creazione e Rivoluzione
Parte Terza: Le Avventure di un Link Diverso
Parte Quarta: Ritorno al Passato
Parte Quinta: L'Isola dove si Vedono i Sogni
Parte Sesta: L'Ocarina del Tempo
Parte Settima: La Maschera di Majora
Parte Ottava: I due Oracoli
Parte Nona: Altri Zelda
Parte Decima: La Struttura
Parte Undicesima: Fonti d'Ispirazione
Parte Dodicesima: Il Merchandising
Kaze no Takuto, la Leggenda Prosegue