Il Ritorno di Samus
Tutta la storia viene illustrata da una presentazione in stile fumetto “sci-fi” molto stilosa, che tra schermate statiche e animazioni d’intermezzo lascia subito entrare nello spirito del gioco, una storia di alieni e parassiti che, come accade raramente, pare piuttosto articolata e matura. Insomma, per una volta non vi troverete a dover abbattere orde di alieni xenomorfi che vogliono invadere la Terra... Le orde di alieni ci sono sempre, ma la situazione è un po’ più complessa!
Il gioco è ovviamente impostato sulla struttura dei vari Metroid, ovvero un platform con elementi sparatuttosi e con l’accento puntato sull’esplorazione, nella disperata ricerca della salvezza dalla situazione incresciosa in cui, puntualmente, questa ragazza si viene a trovare. Oltre ad avere una nuova tutina non più del giallo canarino di Super Metroid, Samus adesso possiede anche un sistema di controllo aggiornato, e le differenze si provano subito; la fanciulla risponde leggiadra (un po’ come un gibbone in esoscheletro) ai comandi impartiti e adesso può compiere anche nuove azioni che rendono tutto più dinamico: può appendersi ai bordi delle piattaforme, consentendo il salto anche con un margine di errore più alto senza rischiare di precipitare nel vuoto per chilometri, cosa che ho apprezzato tantissimo, memore delle frustranti sezioni di SM (che sta per Super Metroid, e non per SadoMaso, ovviamente...) in cui bisognava saltare su piattaforme millimetriche col rischio costante di cadere e dover rifare tutto daccapo. Può inoltre arrampicarsi su pareti o appendersi a certi soffitti potendo comunque sparare rimanendovi attaccata (un po’ come in Rockman), il che aumenta la libertà d’azione. Inoltre, la gestione dell’arsenale a disposizione è ora più veloce e immediata consentendo lo swapping tra le armi con la semplice pressione e rilascio del tasto R (dove in SM bisognava fare i conti col tasto SELECT); in questo modo passerete subito dallo sparo normale ai missili o dalla bomba semplice (in modalità “sfera”) alla power bomb. La sensazione è che tutto sia più intuitivo e veloce, una vera “fusione” col personaggio! Ovviamente, appena partiti vi troverete a guidare una Samus ancora convalescente dall’incidente del parassita X e che quindi non ha ancora riacquisito tutte le sue capacità, che verranno recuperate col proseguire del gioco e vi renderanno sempre più potenti, consentendovi la classica trasformazione in “pallina”, ampliamenti dell’arsenale, nuove modalità di salto, nonché la mitica supervelocità (“Speedbooster”).
Molto bella la caratterizzazione dei parassiti X, rappresentati come delle specie di masse globulari svolazzanti che vengono rilasciate dagli alieni uccisi. Queste “cose”, se lasciate libere, andranno a creare nuove mostruosità, mentre una volta “acchiappate” (semplicemente andandoci addosso) verranno assorbite dalla tuta di Samus e andranno a ricaricare l’energia o le munizioni.
Come Appare dopo tanto Tempo?
Tutto il gioco si svolge all’interno della stazione di ricerca biologica, con l’azione che si dipana attraverso i vari settori da cui questa è composta e che sono caratterizzati ognuno da una sorta di “ecosistema” artificiale diverso, il che rende molto varia l’ambientazione nei frequenti spostamenti da una parte all’altra della zona di gioco. Per esempio, tra i vari settori troviamo quello che riproduce il sistema SR388 usato per la coltura dei Metroid, oppure quello usato per studiare varie specie vegetali e che assomiglia ad un’intricata giungla, oppure quello acquatico... Ovviamente, ad ogni settore corrisponderà un’adeguata cricca di amenità varie a tema con lo sfondo.
Gli scenari sono tutti molto particolareggiati e curati, con un tratto grafico pulito e piacevole così come per quanto riguarda le varie creature presenti. Le animazioni della protagonista sono ottime, mentre si può dire siano “funzionali” quelle dei nemici; i vari effetti di deformazione e rotazione applicati agli sprites fanno il loro lavoro alla grande, fondendosi perfettamente nella grafica del gioco senza creare fastidiosi “stacchi”. Infine, le scelte cromatiche sono davvero ottime, contribuendo ad affermare quella sensazione di accuratezza, nitidezza e pulizia di cui tutto il gioco è pervaso. Il comparto grafico è dunque assimilabile a quanto di meglio si sia mai visto su GBA fino ad ora, degna incarnazione della saga di Metroid sul “nuovo” portatile Nintendo.
Il sonoro è studiato in maniera tale da non risultare “invadente”, ma da creare una cornice, un sostrato d’atmosfera che è davvero parte integrante del gioco, e non un semplice accompagnamento audio. Più che vere e proprie “musichette” si tratta di rumori, accenni musicali, frasi campionate che vi faranno ancora più immergere nelle situazioni del gioco, oltre a vari motivi tra cui quello classico di Metroid che ritorna nei momenti del salvataggio o in altre situazioni “tranquille”. Non si può quindi dire di essere di fronte a delle ottime musiche, ma non è questo il punto. Il sonoro qui è studiato con un’altra funzione, quella di rendere tutto il più cinematograficamente emozionante possibile, marcando momenti di suspence, creando inquietudine, paura, frenesia o rari sprazzi di tranquillità. Un’ottima scelta di stile per un gioco come questo. A questo proposito va menzionata l’opzione per l’utilizzo delle cuffie, che porta il sonoro in stereo e rende tutto ancora più godibile!
Come Appare dopo tanto Tempo?
Commento
Il risultato di quanto descritto finora è un prodotto dalla fattura ottima. Bastano pochi minuti alla guida di Samus Aran per rendersi conto di quanto stile trasudi da questo gioco, un vero gioiello. Eppure, delle pecche ci sono.
Prima di tutto, vi troverete ad imprecare contro i programmatori per la dinamica di gioco a volte davvero perversa che vi costringe a cercare l’esatto pixel da colpire per aprirvi la strada e andare avanti. Spesso infatti per proseguire dovrete sparare o bombardare determinati punti dello sfondo; il problema è che tali punti sono totalmente celati sotto l’aspetto apparentemente normale delle pareti, del soffitto o del pavimento. A volte non c’è proprio niente che vi faccia capire dove esattamente si aprirà il passaggio tanto sospirato e questo vi porterà in alcune sezioni di gioco a sparare all’impazzata contro qualsiasi cosa vi circondi o a trasformarvi in pallina e bombardare a tappeto nella speranza di scoprire il maledetto varco che vi sblocchi la situazione. Questo mi pare un punto un po’ dubbio.
Altro grande difetto di questo gioco è la longevità pesantemente minata da una durata alquanto esigua rispetto a quello che sarebbe lecito aspettarsi da un gioco, di questi tempi. Senza voler fare anticipazioni, sappiate che il titolo si conclude in media in 6 ore effettive. Non molto, eh? E il problema è che per la sua stessa struttura non spinge più di tanto ad essere rigiocato più volte alla ricerca di qualcosa di nuovo, poiché di segreti ce ne sono pochi e comunque riguardano praticamente solo l’ampliamento dell’energia e delle munizioni. Casomai, può essere rigiocato perché è bello, questo sì! Altra cosa che forse farà un po’ storcere il naso all’esperto metroidiano è la linearità eccessiva della trama, per la quale vi troverete a seguire passo per passo tutto ciò che vi verrà comunicato dal computer attraverso le sale di navigazione sparse per la mappa, senza la possibilità di sgarrare e senza quindi quella libertà d’azione che invece era tipica di Super Metroid.
Ma in definitiva, questo Metroid Fusion è un’esperienza da provare... Un’esperienza forse un po’ corta, ma senza dubbio intensa, una cartuccia preziosa! E poi, non so voi, ma a me un gioco dove ci si può trasformare in pallina e bombardare a destra e a manca fa impazzire!
Pro:
+ Non è un remake, è nuovo!
+ Coinvolgente e interessante
+ Audiovisivamente godibile
Contro
- La dinamica “bombarda per trovare l’uscita” può essere una rottura...
- Un po’ lineare e corto
The Last Metroid is in Captivity, the Galaxy is at Peace...
Vi ricordate Super Metroid? La confezione più grossa che abbia mai visto... lasciamo perdere il gioco, ma quella scatola era davvero ENORME! Ricordo che popolava i miei incubi... ma che cartuccione ci stava là dentro?
A parte gli scherzi, di cartuccione si trattava, ma inteso in senso qualitativo, ovviamente, una splendida avventura fantascientifica in un misto di platform e adventure con una protagonista d’eccezione: Samus Aran. La tenebrosa Samus Aran, personaggio un po’ “cult” se paragonato a vere e proprie icone videoludiche quali Mario o Zelda, ma alla Nintendo pare abbiano deciso di rispolverare il franchise per la nuova generazione di consoles e, a quanto pare, di farlo alla grande…
Di ritorno sul sistema SR388 (il pianeta natale di quei simpaticoni dei Metroid) a fare da balia ad un gruppo di ricercatori, la nostra Samus viene attaccata da un’entità sconosciuta che si rivela poi essere il parassita X, un essere infestante capace di replicare la struttura dell’organismo ospite prendendone il controllo. L’infezione si propaga velocemente dall’esterno fino al sistema nervoso della povera ragazza, che si ritrova ad essere biologicamente fusa con la tuta tramite questa sorta di simbionte, tanto da dover essere sottoposta all’asportazione chirurgica di parti della power suit... Ironia della sorte, la salvezza arriva proprio dal vecchio nemico di Samus! I ricercatori infatti, che intanto hanno recuperato la Nostra in condizioni ormai disperate, provano ad iniettarle un siero derivato dagli ultimi Metroid tenuti in coltura, scoprendo che la cura funziona perfettamente! Pare infatti che tali parassiti X siano il “cibo” preferito dei cari ‘animaletti’, e vengono quindi velocemente eliminati, salvando Samus che si ritrova così con una tuta nuova e una sorta di debito psicologico nei confronti di quei Metroid che tanto l’hanno fatta penare. Ma qualcosa di strano sta succedendo alla stazione di ricerca dove sono state inviate le parti di tuta infette dall’X e Samus, volente o nolente, è costretta ad indagare mentre un oscuro presentimento si fa spazio nella sua testina bionda corazzata...